IL FATTO DELLA SETTIMANA - IL NODO DEFISCALIZZAZIONE METTE A RISCHIO L'INIZIO DEL PROSSIMO CAMPIONATO

15.06.2019 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Francesco Ghirelli
TMW/TuttoC.com
Francesco Ghirelli
© foto di Francesco Scopece/TuttoLegaPro.com

Non è ancora terminata la stagione attuale che Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha già sganciato la bomba per la prossima. Giovedì mattina ha infatti emanato una nota ufficiale: "Da oggi siamo in stato di agitazione. Non so se inizierà il campionato". Poi l'analisi dettagliata del perché si potrebbe giungere allo sciopero: "In questi mesi abbiamo lavorato, in silenzio e con rispetto, con il governo affinché fosse inserito nel decreto crescita un provvedimento a favore del calcio dei Comuni d’Italia. La defiscalizzazione, che chiediamo per i club di Serie C, serve per fare questo: strutture, formazione, presidio territoriale per i giovani. Non un euro nelle tasche, ma investimenti. Gli investimenti produrranno interventi in infrastrutture che attireranno capitali (a partire da quelli dei proprietari dei club) e ciò consentirà ai club di innovare e avere luoghi per la formazione di giovani calciatori e quindi dare opportunità per l’avvio di una politica economico-finanziaria virtuosa che consenta di patrimonializzare. Evidenzio che le risorse che il fisco darà all’inizio serviranno a mettere in moto un volano di investimenti che poi torneranno al fisco stesso al termine e/o durante l’investimentoLa risposta non c’è. Sembra non importare nulla a nessuno".



A rincarare la dose il numero uno della terza serie ci ha pensato nel corso del Forum ANSA di giovedì pomeriggio: "Noi siamo con il calcio italiano e con la Serie C a un passaggio di riforma epocale. Ne siamo obbligati perché dobbiamo rimettere in sicurezza il calcio italiano. Questo ha portato ad un desiderio e ad una spinta di dare una caratterizzazione alla Serie C: con l'immagine del pullmino che aggrega ragazzini al campo sportivo facciamo due cose, insegniamo il calcio e li togliamo dalla strada, facendo presidio sul territorio. Contemporaneamente vogliamo formarli. Per reggere le sfide bisogna fare strutture e dare prospettive ai ragazzi. Ci vogliono quindi risorse. Me lo devono dire: cosa vogliamo essere? Mi chiedono spesso come facciamo a reggere in questo paese scassato: qui c'è un reticolo di professionisti sul territorio, ma vogliamo tenere questo tessuto? Vogliamo che una parte delle risorse date al Fisco, tornino alle società senza mettere un euro in tasca ma per i giovani. Con quei soldi si faranno investimenti per i giovani. Così do lavoro e metto in moto consumi. Un circuito virtuoso che si è interrotto perché? Vorrei saperlo. Ieri sera (mercoledì, ndr) abbiamo scoperto che questo percorso non c'è più. Ci si ragioni".

A chiudere il cerchio, nella mattinata di venerdì, uno dei presidenti che dovrà andare a discutere dell'argomento nella prossima assemblea, Gianfranco Andreoletti dell'AlbinoLeffe, ha quindi preso pubblicamente posizione a favore di Ghirelli: "Condivido appieno la preoccupazione che il Presidente ha voluto esprimere con la sua dichiarazione shock. La Lega Pro soffre di un evidentissimo problema di sostenibilità, che è poi la causa primaria delle continue situazioni di crisi che minano le nostre società e che sottraggono credibilità all’intero sistema calcio professionistico italiano. È incredibile pensare come la politica preferisca premiare chi vuol pagare meno tasse per portare in Italia nuovi allenatori e non, invece, chi spende soldi per i pulmini che permettono ai giovani del territorio di raggiungere i nostri centri sportivi. È davvero mortificante. Condivido e plaudo alle dichiarazioni del nostro Presidente: in queste condizioni il calcio di Lega Pro non può ripartire".