Il fatto della settimana - Trento, Seregno e Messina: quando finalmente si può tornare a casa! Si riaprono le porte di Briamasco, Ferruccio e Franco Scoglio

19.09.2021 00:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Il fatto della settimana - Trento, Seregno e Messina: quando finalmente si può tornare a casa! Si riaprono le porte di Briamasco, Ferruccio e Franco Scoglio
TMW/TuttoC.com
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Questo inizio di campionato era stato segnato per le neopromosse Trento, Seregno e Messina dalla necessità di giocare lontano dalle proprie mura amiche a causa della mancanza di agibilità degli impianti di gioco. Turina di Salò, Speroni di Busto Arsizio e Razza di Vibo Valentia avevano quindi temporaneamente accolto le tre squadre per il debutto casalingo delle tre squadre (avvenuto in tutti e tre casi alla seconda giornata), ma ora per tutte è arrivato il momento di tornare a casa. 

Proprio nei giorni scorsi la Lega Pro - preso atto dell'accoglimento dell'istanza da parte della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi - ha infatti dato l'ok definitivo alle tre società per il rientro - rispettivamente - al Briamasco, al Ferruccio e al Franco Scoglio. Quest'oggi ci sarà così il vero esordio casalingo per le tre neopromosse, salutato positivamente da vari personaggi vicini ai club.



A partire dal sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che ai colleghi del Corriere del Trentino ha sottolineato: "Siamo davvero contenti che i gialloblù possano tornare a giocare nello stadio della città. È uno stadio all’altezza di una squadra e di una società che in questi anni hanno lavorato duramente riuscendo nella non facile impresa di conquistare la promozione in serie C. Quello di domani sarà un test importante anche per valutare l’idea dello stadio urbano, verso cui si stanno orientando molte città europee. Capiremo se è una strada da prendere in considerazione o se è meglio orientarsi verso altre soluzioni". A cui ha fatto eco Mauro Giacca, presidente gialloblù: "Sono davvero contento, credetemi, poter avere una casa è determinante sotto tantissimi punti di vista. È vero che ho messo a disposizione alcuni operai della mia azienda e che certi investimenti li ho fatti in prima persona però mi è venuto dal cuore, non me l’ha certo imposto nessuno. Domenica inaugureremo la nuova curva Gunther Mair: saranno presenti il figlio Mirko e la moglie del nostro amato ex portiere. L’ultima partita casalinga in serie C con il girone unico risale a 30 anni fa, credo che per chi ama i colori gialloblù quella di domenica sarà in qualche modo una giornata storica".

In casa Seregno è stato il numero uno dei brianzoli Davide Erba a dichiarare: "Tornare a casa è molto importante, finalmente disputiamo una gara tra i professionisti in casa dopo 43 anni. C'è emozione e orgoglio, dimostra il lavoro fatto in questi due mesi e mezzo, nei quali abbiamo raggiunto gli standard importanti richiesti dalle autorità. La partita con il Renate è fondamentale per noi, abbiamo avuto una partenza infelice, raccogliendo veramente poco. Nel calcio contano i punti, le vittorie, non possiamo fare altro che constatare che fin qui non abbiamo fatto per nulla bene. Ci aspettiamo quindi una svolta, un approccio totalmente diverso alla partita, i tre punti sono fondamentali. Lo stadio è veramente bello, un gioiellino. Ci aspettiamo che la cittadinanza prenda atto di questo e venga a sostenere la squadra della propria città. A oggi siamo tra le 100 società più importanti d'Italia, è fondamentale venire allo stadio, far sentire il proprio calore. Per divertirsi e ritrovare la socialità persa in questi due anni durissimi".

A chiudere ci ha pensato Salvatore Sullo, tecnico del Messina: "Si torna a casa, al di là dello stadio, c’è la nostra gente con noi, dopo cinque trasferte, e questa è una cosa positiva, un primo passo e poi sta a noi costruire, con le prestazioni, tutto il resto. Può essere utile avere la gente dalla nostra parte tornando a casa, perché può tirarci fuori qualcosa che abbiamo dentro: ci iniziamo a rendere conto che rappresentiamo un popolo importante, vorremmo riempire la nostra casa, ma quello è il nostro sogno, difficile, quasi impossibile e dobbiamo farlo attraverso non solo gioco e qualità, ma anche con quel qualcosa in più che possiamo tirare fuori. Non faccio appelli per chiedere alla gente di Messina perché deve venire allo stadio, lavorerò al massimo perché la gente sia soddisfatta e venga ancora a vederci. Il Messina deve tornare a essere la squadra della città di Messina e dei messinesi, lavorerò ogni giorno per tutto il tempo che sarò qui per raggiungere questo obiettivo. Ringrazio quelli che vengono e farò di tutto per fare in modo che chi non viene abbia voglia di venirci a vedere la volta successiva. Un’ultima parola voglio dirla sul manto erboso. Estate caldissima che non ha aiutato, sono stati fatti dei lavori e pensavo di trovarlo peggio, ma in queste condizioni dobbiamo comunque dare il massimo di noi stessi anche se la palla rimbalzerà male. Pazienza, non è un problema o un alibi”.