Il manifesto di Trieste: col calcio non si scherza. Vulpis si candida: correrà da solo? Forse no, ma alla Lega Pro servono proposte e non corse alla poltrona

16.01.2023 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Il manifesto di Trieste: col calcio non si scherza. Vulpis si candida: correrà da solo? Forse no, ma alla Lega Pro servono proposte e non corse alla poltrona
TMW/TuttoC.com

Della Triestina ho scritto pochissimo, nelle ultime settimane, per una semplice constatazione: non ci ho capito molto. Soprattutto, non è ancora chiaro - a me, ma mi pare neanche ai tifosi e soprattutto alla proprietà attuale - quale sarà il futuro della società e della squadra. Che, intanto, torna quantomeno a vincere e dare una soddisfazione al proprio pubblico. Adesso servono risposte, dopo un andirivieni di notizie che ha reso tutta la vicenda una matassa pericolosamente difficile da decifrare. Ricapitolando in maniera molto sommaria: a sei mesi dall'inizio della nuova avventura, la cordata Atlas-Stardust (quest'ultima una new media house che si occupa soprattutto di influenze, e pare che abbia di recente avuto importanti opportunità di sviluppo nel mondo arabo) sembrava ai titoli di coda. Lunghi giorni e ipotesi di cessione, poi nelle ultime ore pare che il presidente Giacomini (esponente di Stardust) sia pronto a rimanere al suo posto con l'inserimento di nuovi soci che diano ossigeno e magari anche competenze. Come finirà, non lo sa nessuno, ma il punto è un altro.

La vicenda di Trieste, che speriamo si chiuda con la massima soddisfazione di tutte le parti coinvolte a partire dai tifosi e dalla città che merita una grande squadra, serve per ricordare che il calcio è roba seria. Uno sport, un gioco, ma anche un affare da trattare con le molle, con serietà e con competenza. Le buone intenzioni non bastano e non serve neanche spendere tanti soldi. Anzi, a Trieste ne hanno spesi davvero troppi. Con un monte ingaggi tra i più alti della categoria, e un modello di business (il calcio, spiace ricordarlo, lo è) insostenibile se non inesistente, è stata costruita una squadra di figurine che annaspa in classifica. Da qui, la nuova proprietà, o l'attuale proprietà rimaneggiata se così sarà, dovrà ripartire. Affidarsi a chi magari ti fa spendere un euro in meno, ma i soldi che usa li investe bene e ottiene risultati. Il giochino, altrimenti, non funziona.

Un giochino divertente sono, da sempre, le elezioni. Dell'era Ghirelli abbiamo scritto in lungo e in largo, per il ruolo di futuro presidente della Lega Pro, a oggi, c'è in corsa soltanto il nome dell'attuale vicepresidente vicario Marcel Vulpis. Ha raccolto le designazioni - operazione meno scontata e semplice di quel che si pensi - e ha avviato ufficialmente la propria campagna elettorale. In bocca al lupo: non tifiamo per nessuno, ma nello scorso editoriale ho già espresso la mia opinione, che vedrebbe come molto positiva un passaggio di consegne di questo tipo. Rispetto a quelle righe, però, ho da fare una piccola correzione: Vulpis potrebbe non correre da solo. Nonostante la Lega Pro possa spesso sembrare una gabbia di matti, lo scranno di presidente fa gola e sono in atto più manovre per mettere in piedi almeno una candidatura alternativa. A prescindere dai nomi e da quello che sarà, l'augurio è che non sia soltanto un modo di accumulare potere: al calcio italiano servono proposte e programmi, non la solita corsa alla poltrona che non porta mai lontano. E a poco più di venti giorni dalle elezioni sarebbe anche il caso di presentarsi ufficialmente.