IL PROTAGONISTA DELLA SETTIMANA - LA COPPIA BERLUSCONI-GALLIANI: SARA' ROMANTICO?

09.09.2018 00:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Berlusconi-Galliani
TMW/TuttoC.com
Berlusconi-Galliani
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

La bomba è stata sganciata martedì scorso, in serata: il duo Silvio Berlusconi-Adriano Galliani tratta l'acquisto del Monza. Impossibile non credere alla veridicità dell'indiscrezione visti i nomi in ballo: l'ex presidente del Milan e il suo ex amministratore delegato, già dirigente per anni del sodalizio brianzolo, che lo ha proprio svezzato per arrivare là nel calcio che conta. Inoltre una rapida telefonata al presidente Nicola Colombo conferma il tutto: "La verità è che ieri ho ricevuto una telefonata da un esponente del gruppo Fininvest. Una telefonata esplorativa, sembra che l'idea ci sia" confessa ai microfoni di TuttoC.com

La notizia deflagra e l'indomani compare su qualsiasi quotidiano nazionale, sportivo e non. Una ribalta mediatica che Monza non conosceva da tempo (o che forse non aveva mai conosciuto). Al Corriere della Sera Galliani si dimostra prudente ma non si nasconde: "Per il momento è solo un’idea, non c’è ancora nulla di definito. Il Monza resta l’unica squadra a cui io e il presidente Berlusconi avremmo potuto pensare. Il presidente vive a 3 km da Monza, io in quella città sono nato, ci ho vissuto e mi sono formato come dirigente calcistico". Intanto la dirigenza biancorossa viene invitata a Sportitalia e il presidente Colombo comincia a sbilanciarsi: "Tempistica? Se vogliono fare l'operazione si tratterà di un mese al massimo". D'altronde la due diligence è già avviata e i bene informati iniziano a parlare di quote e investimenti: 70% alla coppia Berlusconi-Galliani, 30% per l'attuale presidente Colombo, tra i 2 e i 2.5 milioni il valore del club.



Ma il termine che più si ripete in questi giorni tra i protagonisti che parlano di questo progetto è "romantico". Quel "romantico" tanto caro ai tifosi biancorossi che ne hanno fatto un coro che spesso risuona tra le mura dello stadio 'Brianteo'. Ma sarà veramente romantico? Già perché il problema sta tutto lì: a Monza se ne sono viste di tutti i colori negli ultimi anni, a partire dal presidente brasiliano (Anthony Armstrong-Emery) che prometteva di portare la squadra laddove nessuno l'aveva mai portata. E che, scoppiata la bolla e scoperti i suoi traffici non del tutto leciti, si è prontamente defilato, lasciando che la squadra finisse veramente l'ha dove nessuno l'aveva mai portata: tra i dilettanti, anche grazie a un teatrino improponibile di personaggi (da Dennis Bingham a Pietro Montaquila e Paolo Di Stanislao, passando per Mauro Ulizio e il calcioscommesse) che hanno sancito la fine ingloriosa della società brianzola e il suo fallimento. L'avvento di Nicola Colombo (figlio di quel Felice che dal 1977 al 1980 fu presidente proprio del Milan), attuale presidente che salvò il sodalizio all'asta fallimentare nell'oramai lontano 2 luglio 2015, ha ridato ossigeno e speranza a una tifoseria oramai disillusa. Un progetto ambizioso, partito con l'idea di ricreare in Brianza una sorta di Athletic Bilbao, insomma un Monza fatto tutto di monzesi, che, dopo 2 anni di gavetta in Serie D, ha riportato il Monza in terza serie (e ai playoff già al primo anno), grazie alla presenza di persone serie e attaccate al territorio, un allenatore come Marco Zaffaroni, già capitano biancorosso ed ora al suo terzo anno di fila sulla panchina e un direttore sportivo come Filippo Antonelli Agomeri, che dopo le iniziali difficoltà ha dimostrato capacità importanti. 

La paura ora che serpeggia è che tutto questo possa essere spazzato via con l'arrivo della nuova proprietà che inevitabilmente (e anche giustamente) potrebbe volere propri uomini tra staff tecnico e dirigenziale (si parla già di Rocco Maiorino e Filippo Galli per il ruolo di ds e Christian Brocchi per la panchina), ma soprattutto che a Monza si debba vivere un déjà-vu: quello del 1997, quando l'allora presidente Valentino Giambelli strinse un rapporto di collaborazione con il Milan che di fatto subordinò i biancorossi all'essere una società satellite dei rossoneri. Un'ipotesi che fa già storcere il naso ai tifosi, che non ricordano positivamente quell'esperienza visto che fece poi piombare il club in anni bui, con l'addio inevitabile di Giambelli oramai inviso alla piazza.

I tempi sono diversi, i personaggi (in parte) anche e le idee sembrano essere chiare come dichiarato dallo stesso Galliani in un'altra intervista al Corriere della Sera: "Siamo tutti d'accordo nello sviluppare l'idea di un Monza composto da giocatori tesserabili per le nazionali italiane. La filosofia del presidente (Berlusconi, ndr), condivisa dagli attuali proprietari, è rendere il club brianzolo un serbatoio per le varie rappresentative dall'Under 15 in su". Tra i sogni di Serie A (lì sì il Monza non ci è mai stato) e tra chi continua a non vederci chiaro in questa operazione, la domanda resta quella: "sarà romantico?".