L'ENNESIMA PAGINA NERA, NERISSIMA, DI UN'ESTATE DA DIMENTICARE. ORMAI NULLA PUÒ PIÙ SORPRENDERCI. IN ATTESA DI UN VENERDÌ CHE DOVREBBE ESSERE DECISIVO, MA NON LO SARÀ

19.09.2018 00:00 di Tommaso Maschio   vedi letture
L'ENNESIMA PAGINA NERA, NERISSIMA, DI UN'ESTATE DA DIMENTICARE. ORMAI NULLA PUÒ PIÙ SORPRENDERCI. IN ATTESA DI UN VENERDÌ CHE DOVREBBE ESSERE DECISIVO, MA NON LO SARÀ
TMW/TuttoC.com
Quella appena iniziata sembrava essere una settimana tranquilla, magari non normale, ma sicuramente meno movimentata – almeno fino a venerdì – di quelle che si sono susseguite da 3-4 mesi a questa parte. La Serie C, facendo i conti con un tempo che non si può rallentare né tanto meno fermare, apriva i battenti seppur senza la certezza di non dover modificare in corso d'opera i gironi (magari portando quello C a 17 squadre), mentre il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI si preparava a decidere – definitivamente almeno nelle intenzioni e nei proclamo – se la Serie B dovesse tornare a 22 o meno e chi nel caso avesse diritto al salto di categoria. Dicevamo sembrava perché nella giornata di ieri il presidente dell'organismo Franco Frattini ne combinava una più di Bertoldo annunciando prima la sospensione, da parte del TAR, della Serie B fino a decisione avvenuta e poi – con una clamorosa marcia indietro – chiariva di intendere con sospensione solo quella delle gare delle squadre interessate al possibile ripescaggio. Cosa quest'ultima già nota e ufficializzata dalla stella Lega Pro con un comunicato ufficiale. Parole che hanno scosso e irritato l'ambiente coi tifosi sconcertati, e anche ragionevolmente arrabbiati, la Lega B sul piede di guerra che doveva emettere un proprio comunicato per smentire le parole di Frattini ribadendo l'intenzione di tirare dritta per la sua strada sottolineando come le riforme – come quella di diminuire l'organico – siano non solo doverose, ma anche necessarie trovando la sponda della FIGC e anche del sottosegretario con delega allo Sport, Giorgetti, e appellandosi alla passione dei tifosi che non poteva essere messa a rischio da certe improvvide dichiarazioni. Frattini inoltre insinuava il dubbio che vi fosse chi volesse mettere il bastone fra le ruote al Collegio di Garanzia ("La  FIGC però si oppone e chiede al Tar la revoca del decreto cautelare e della mia  convocazione.Vediamo”). Una frase, quella twittata dall'ex ministro, che scatenava la dura reazione del presidente della Lega Pro Gabriele Gravina che auspicava financo l'intervento del Governo per risolvere una volta per tutte la situazione. Si tratta solo dell'ennesimo capito nero di un'estate lunghissima in cui non ci si è potuti concentrare sul calcio, ma solo cercare di orientarsi fra tribunali, ricorsi, modifiche unilaterali e botta e risposta che molto centrano con la politica e poco con lo sport. Un'estate in cui i tifosi sono stati spettatori impotenti di un teatrino che se non ci toccasse da vicino sarebbe quasi comico, meglio di molte sitcom che si possono vedere su Netflix o sulle varie piattaforme televisive. Tifosi che sono stati inoltre usati per far valere le proprie ragioni (basti leggere l'ultimo comunicato della Lega B, ma anche vedersi un po' delle puntate precedenti) senza però mai andare troppo a fondo sull'indagare dei bisogni e delle richieste che questi avrebbero da avanzare nei confronti delle istituzioni calcistiche. Tempo addietro avevo scritto su queste pagine che prima di ottobre non si sarebbe riusciti a trovare una quadra e a far partire regolarmente (cioè senza cambi in corso dovuti a decisioni della giustizia sportiva e non) i campionati. Forse ero stato fin troppo ottimista visto che non credo che, qualunque sia la decisione del Collegio di Garanzia, tutti la accettino serenamente, senza ricorrere ulteriormente a qualche appiglio giuridico per far valere la propria ragione a discapito di quella altrui. Del resto il nostro è un paese di azzeccagarbugli in cui si cerca sempre di prolungare all'infinito le situazioni senza voler porre un efficace rimedio a esse. Le riforme sono oggi più che mai necessarie (e vanno dall'organizzazione e format dei campionati alla riforma di una Giustizia Sportiva che ne azzecca davvero poche), ma vanno fatte in maniera sistematica e non improvvisata ed estemporanea solo per forzare la mano ad altri. Ma finché prevarrà l'interesse personale, o di bottega, a quello generale non si andrà da nessuna parte e il futuro del nostro calcio non sarà certo dei più rosei (anzi tenderà a peggiorare ulteriormente).