Novara e lo spettro del fallimento: tutti i retroscena. Padova revolution. Il Seregno tira la Corda e sogna il derby col Monza di Berlusconi. Due vecchietti infiammano il valzer delle panchine

24.06.2021 01:50 di  Nicolò Schira  Twitter:    vedi letture
Novara e lo spettro del fallimento: tutti i retroscena. Padova revolution. Il Seregno tira la Corda e sogna il derby col Monza di Berlusconi. Due vecchietti infiammano il valzer delle panchine
TMW/TuttoC.com

Dalla padella alla brace. Dall’addio di Massimo De Salvo (migrato in Romania da 3 anni) il Novara non trova pace. Se la gestione Rullo era stata a dir poco discutibile con più ombre che luci, il subentro di Leonardo Pavanati non sembra aver riportato il sereno. I debiti ammontano ufficialmente a 4,5 milioni di euro come deliberato nelle scorse ore dal CDA del club azzurro. In società ci sono oltre 20 dipendenti che avanzano ancora diversi stipendi che non sono stati saldati. Tutto tace ma lo scenario resta preoccupante. Tra casting dirigenziali (i Diesse contattati temono ci sia puzza di bruciato e prendono tempo...) e Fulvio Fiorin allenatore in pectore ma non ancora annunciato. Il tempo stringe e servono fatti concreti. Sicuramente una tempestività che non è stata utilizzata nei confronti dello stadio Piola dove la caldaia è rotta da mesi. Sistemarla costerebbe qualche banconota da cento euro. E invece il Novara ha fatto pure la figuraccia di dover far traslocare lo spareggio per la promozione in D tra Labiellese e l’R.G. Ticino al Piola di Vercelli. E in città serpeggia l’incubo di fare la fine delle altre storiche piemontesi. Tutte fallite negli ultimi 30 anni: dall’Alessandria (più volte) all’Ivrea, passando per Cuneo (sprofondato addirittura in Terza Categoria da 2 anni e prossimo a rilevare il titolo sportivo dell’Olmo in Ecccellenza) e Canavese fino a Pro Vercelli e Biellese. L’unica ad averla scampata è stata la squadra novarese. Finora almeno...

Settimana scorsa ero al Moccagatta dove il Padova ha visto svanire sul filo del traguardo l’obiettivo Serie B. Nei giorni successivi si è parlato di flop e fallimento nella città patavina, eppure i biancoscudati sono arrivati a un passo dal trionfo prima nella stagione regolare (non sono saliti solo per l’esito peggiore degli scontri diretti col Perugia) e poi dopo una doppia finale totalmente in equilibrio per un calcio di rigore. Dettagli che fanno la differenza e cambiano i destini, per carità. Eppure il lavoro di Sean Sogliano e Andrea Mandorlini non lo riteniamo così deludente e da cestinare, anche se l’AU Alessandra Bianchi (attesa domani a Milano) ha scelto di cambiare allenatore. Per la panchina occhio al nome di Pavanel, lanciato proprio da Sogliano ai tempi delle giovanili del Verona. Ma rimarrà Sogliano in sella? Vedremo. L’ingaggio elevato (ha il contratto per un’altra stagione) farebbe pensare di sì, anche se la Bianchi si sta guardando intorno tramite intermediari e procuratori. Tra i nomi filtrati spiccano quelli di Roberto Goretti e Giancarlo Romairone. Due direttori molto diversi tra loro: più talent scout il primo (ha scoperto e lanciato gente come Spinazzola, Mancini e Conti), più manager amministrativo (incideva meno nelle scelte dei giocatori) il secondo con esperienze in A con Chievo e Carpi. Per caratteristiche i due potrebbero pure coesistere, anche se al massimo potrà arrivare uno dei due. 

In Brianza sognano il clamoroso derby Seregno-Monza. Suggestione tendente alla pazza idea, ma non più utopia dall'avvento di Davide Erba al timone del club. Il giovane imprenditore in un paio d'anni ha cancellato gli anni anonimi con Castella accendendo l'entusiasmo della tifoseria con progetti ambiziosi e investimenti significativi. Parole a cui ha fatto corrispondere i fatti come testimonia la promozione in Lega Pro, dove il Seregno non vuole recitare il ruolo della comparsa, bensì della matricola terribile. Per questo sono partiti i contatti per l'approdo in Lombardia come direttore tecnico di Ninni Corda. Un nome una garanzia come testimoniano i miracoli in serie tra Alghero, Savona, Como e Foggia. Il nume tutelare ideale per un giovane allenatore alle prime armi come Carlos Franca (farà a Coverciano il corso e per questo sarà abilitato in panchina). Sognando nel giro di 2-3 anni di arrivare sempre più in alto e magari sfidare il Monza di Silvio Berlusconi. Una pazza idea che a Seregno vogliono provare a tramutare in realtà...

Infine qualche chicca: la Sambenedettese pensa - oltre a Danilo Pagni - anche ad Antonio Recchi (ex Cesena e Triestina) come nuovo direttore sportivo. Zdenek Zeman - come anticipato sabato - ha l'intesa per un contratto annuale con opzione per allenare il Foggia per la quarta volta in carriera. A proposito di vecchietti della panchina: la Juve Stabia flirta con Walter Novellino. Stefano Lucchini sarà il nuovo allenatore della Pergolettese (annuale con opzione): battuto in volata Massimo Donati. Daniele Di Donato è il prescelto per guidare invece il Carpi. L’Arezzo in attesa del ripescaggio ha in pugno Ferri Marini e Scotto. Infine Marco Zaffaroni è diretto al Chievo dopo il miracolo AlbinoLeffe.