Ogni estate lo stesso copione: troppi gradi di giudizio, sia il campo l'unico giudice. I tifosi invocano credibilità e coerenza

06.08.2022 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Ogni estate lo stesso copione: troppi gradi di giudizio, sia il campo l'unico giudice. I tifosi invocano credibilità e coerenza
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© foto di TuttoSalernitana.com

Editoriale di oggi che si apre inevitabilmente con il caos totale che regna ora in Lega Pro, con inizio della stagione rinviato e un enorme punto interrogativo sulla composizione dei gironi, sul numero di partecipanti e sul futuro di una categoria che, ogni estate, rivive i medesimi scenari. Ieri il TAR escludeva il Campobasso, poche ore dopo il Consiglio di Stato ha invece sospeso tutto rinviando l'appuntamento al prossimo 25 agosto. Una decisione sorprendente che, da un lato, non autorizza i rossoblu a fare salti di gioia (ad ora quasi sempre l'ultimo grado di giudizio ha confermato quanto stabilito in precedenza), dall'altro consente ad una tifoseria calda e passionale di avere un'altra ventina di giorni di tempo per sperare nel miracolo sportivo. Mentre il Teramo deve dire addio alla serie C (a tal proposito prendiamo le distanze dalla vile aggressione subita da alcuni esponenti della società: la violenza non è mai giustificabile!), a Campobasso si è riaccesa la proverbiale fiammella e gli avvocati sono a lavoro per dimostrare tutte le proprie ragioni e garantire il professionismo dopo aver raggiunto alla grande la salvezza sul campo. Tutto, però, a discapito dello spettacolo. E' evidente sia un agosto bollente non solo dal punto di vista climatico. Lo slittamento dei calendari, il rischio di giocare in numero dispari o di mettere in discussione i ripescaggi di Fermana o Torres che ora si stanno muovendo in ottica professionismo e non serie D rischia davvero di falsare tutto ancor prima di iniziare, come abbiamo già detto tante volte ci sono troppi gradi di giudizio e bisognerebbe quantomeno accorciare i tempi. Comunque vada è una sconfitta per tutti, ogni anno ci si riempie la bocca promettendo di trarre esempio dal passato per migliorarsi ma invece il copione è sempre lo stesso e ci rimettono sempre quei tifosi che vorrebbero parlare solamente di gol, tattica, fuorigioco e mercato.

A proposito di mercato, mancano tre settimane al gong e qualcosa inizia a muoversi.
L'Avellino, dopo una prima fase non soddisfacente e una civile contestazione di parte della tifoseria, sta provando a rinforzare la rosa e il ds è stato bravo ad acquistare un calciatore d'esperienza come Ramzi Aya che, esattamente un anno fa, con la maglia della Salernitana affrontava la Roma di Abraham e Pellegrini dimostrando di essere un elemento agonisticamente valido e perfetto per una piazza calda come quella irpina. Oltre ad Aya è arrivato anche Zanandrea, piazzando qualche esubero e risparmiando su ingaggi pesanti non è affatto da escludere il classico colpo sul finire del mercato. Si stanno muovendo bene anche Catanzaro, Vicenza, Cesena e Reggiana, punto interrogativo per quanto riguarda il Padova che, alla prima ufficiale contro il Bari, ha beccato tre reti mostrando lacune soprattutto a centrocampo. L'addio non senza polemiche di un big come Della Latta (che colpo per la Carrarese!), abbinato a quello di Ronaldo, rende il centrocampo ampiamente incompleto e bisognerà intervenire rapidamente con almeno due tasselli d'esperienza. Ad ogni modo le annunciate protagoniste, a lungo andare, non tradiranno le aspettative mentre le neopromosse stanno stentando. Il Cerignola, ad esempio, non ha acquistato praticamente nessun giocatore di spessore e c'è il rischio di vivere un'annata in perenne sofferenza. Estendiamo il discorso anche stavolta all'Imolese, salva quasi per miracolo in tempi recenti ma ora incognita indecifrabile che rischia di gettare al vento un biennio di sacrifici e di sofferenza.