ORDINARIA FOLLIA, ECCO COS’E’ IL CALCIO ITALIANO OGGI. LA GUERRA FRA LA SERIE C E LA FIGC CONTINUA. E NON CI SCHIERIAMO! INTANTO IL MERCATO HA LA SUA PROROGA: FINALMENTE UNA DECISIONE SENSATA

Nato a Firenze nell'anno del Mundial spagnolo. Giornalista di TuttoMercatoWeb.com, direttore di TuttoC.com
27.08.2018 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
ORDINARIA FOLLIA, ECCO COS’E’ IL CALCIO ITALIANO OGGI. LA GUERRA FRA LA SERIE C E LA FIGC CONTINUA. E NON CI SCHIERIAMO! INTANTO IL MERCATO HA LA SUA PROROGA: FINALMENTE UNA DECISIONE SENSATA

Altro giro. Altra corsa. Per la Serie C la follia è oramai divenuta ordinaria. La battaglia tra la Lega Pro e il tandem Lega di B-FIGC continua e non accenna a diminuire di intensità. Una lotta che non fa bene all’immagine del nostro movimento calcistico, soprattutto dopo la clamorosa debacle del Mondiale, ma che è giusto che sia combattuta. Da queste pagine abbiamo sempre cercato di fare cronaca, di campo e non, analizzando i fatti e cercando di capire quali potessero essere le mosse successive di tutti gli attori sul palcoscenico. Da queste pagine abbiamo preso e continueremo a prendere le parti di Gabriele Gravina, finché il presidente della Lega Pro continuerà, come sta facendo, a difendere i diritti dei propri club di fronte ad altri soggetti che sono stati solo in grado di difendere i propri interessi a scapito di quelli degli altri. Il bene del singolo a discapito di quello della collettività. Una scelta, questa, che non può e non deve trovare appoggio. Perché sarebbe bastato fermarsi tutti insieme e parlare. Col dialogo e la voglia di rivolere un problema non c’è niente di irrecuperabile. Balata e Fabbricini, invece, hanno pensato al proprio tornaconto e basta. Andando a discapito della lega più debole e che avrebbe invece avuto bisogno di qualche tutela in più. Fatto sta che la realtà è questa e parla di una lotta fratricida che lascerà certamente degli strascichi. A partire dal prossimo sette settembre, data spartiacque per il futuro della Serie C e non solo.

 

Intanto la fine del mercato è stata posticipata di una settimana, consentendo ai club di operare in vista del via al campionato fissato il 16 del mese prossimo. Una decisione, questa, figlia del buon senso, ma che tutti noi speriamo sia anche un segnale. Un segnale nei confronti di quelle società che sperano e sognano ancora il ripescaggio in Serie B. Chissà se fare questo tipo di ragionamento sia giusto o sbagliato, controproducente o meno. Da parte nostra la speranza che ci si possa ricordare di quelle regole tanto bistrattate c’è ancora. Siamo ottimisti. Forse troppo. Siamo sognatori. Forse oltre il limite consentito. Ma ci va bene così. Sognare, in fondo, non infrange nessun regolamento.