Palestra Lega Pro. Quattro allenatori (più altri tre) pronti al salto di qualità in vista della prossima stagione. Nelle leghe superiori si parla già di loro

19.02.2021 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
Palestra Lega Pro. Quattro allenatori (più altri tre) pronti al salto di qualità in vista della prossima stagione. Nelle leghe superiori si parla già di loro

Sarà per il clima uggioso fuori dalla finestra, oppure per la tre giorni di coppe europee appena conclusa dopo una lunga astinenza o anche quanto visto nel turno infrasettimanale di Serie C, sta di fatto che mi sembra arrivato il momento giusto per parlare dei tecnici oggi in Lega Pro ma che hanno le carte in regola per il salto di categoria. Qualche nome noto e qualche possibile sorpresa. In fondo se la Serie C ha come mission (non si può dire scopo?!?) quella di fungere da palestra per giovani calciatori, lo stesso vale per gli allenatori.

Francesco Modesto (Pro Vercelli) - Dopo aver lavorato alla corte di Gian Piero Gasperini assieme a Ivan Juric l’ex centrocampista crotonese dopo le esperienze con Rende e Cesena ha trovato nel mondo delle Bianche Casacche il palcoscenico giusto per spiccare il volo. Tatticamente ricorda molto il suo maestro: pressing e gioco in verticale. Due peculiarità che hanno fatto ritrovare la via del gol al figlio d’arte Gianmarco Comi dopo tante vicissitudini. Pone grande attenzione anche alla parte atletica. Non è un caso, infatti, che nel momento attuale, quello più complesso sul piano fisico la sua squadra abbia fatto registrare un rendimento migliore anche del Como capolista del Girone A.

Aimo Diana (Renate) - Nonostante la flessione dell’ultimo periodo sulla favore delle pantere lombarde pesa tantissimo il suo lavoro. La base tattica attuale è quella del 3-5-2 o del 3-4-1-2 , ma nelle precedenti esperienze a Salò, Melfi e Sicula Leonzio ha dimostrato di saper ottenere risultati anche con la difesa a quattro. La riprova è che in ogni sua avventura professionale ha una media di punti ottenuti per partita che ruota attorno al punto e mezzo. Non si tratta di cifre da poco.



Michele Mignani (Modena) - Nel Girone B di allenatori futuribili ce ne sono in numero limitato e quello oggi alla guida dei canarini è uno di questi. Dopo Olbia e Siena, sia come tecnico delle giovanili che della prima squadra, Mignani al ‘Braglia’ pare proprio aver trovato ciò che gli serviva. Una squadra di livello, ma soprattutto una società che lo supporta. Fedelissimo della difesa a quattro in questa stagione ha costruito le fortune della sua squadra sulla solidità difensiva. In attacco alterna la linea a tre con le due punte supportate dal trequartista che va tanto di moda anche in Serie B.

Marco Marchionni (Foggia) - Dopo il suo addio alla Carrarese dove lavorava sotto quel guru anticonformista di Silvio Baldini in pochi avrebbero scommesso sul suo exploit ai Satanelli. La società da tempo è al centro di una diatriba fra i due azionisti di maggioranza e prima ancora del via al campionato si erano avvicendati altri tecnici prima di lui. In silenzio, col lavoro e la voglia di estraniare la squadra da tutto il resto l’ex trequartista di Parma, Juventus e Fiorentina è riuscito ad imporsi. Difesa a tre, in antitesi con il suo maestro di Carrara, uso degli esterni e inserimenti dei centrocampisti o dei trequartisti come arma per offendere: queste le peculiarità della sua squadra che riesce a rendere in ambo le fasi senza avere grandissime individualità. La coralità del gioco è il fattore aggiunto.

Menzione speciale per altre tre allenatori: Cristiano Lucarelli (Ternana), Giacomo Gattuso (Como) e Fabio Caserta (Perugia). Il primo alla guida delle Fere ha dimostrato di aver fatto quello scatto in avanti che in tanti si attendevano da lui già da qualche tempo. La B oramai è solo questione di tempo.
Il tecnico del Como, invece, a dispetto del cognome che lo accomuna al trainer del Napoli, in questo 2021 ha trovato la ribalta della categoria. Con la società lombarda si è creato un mix praticamente perfetto. Chissà se potrà essere ripetibile anche in altre condizioni.
Infine l’allenatore del Perugia: che sia adatto per la cadetteria è noto ma lo sta dimostrando ancora una volta ridando una prospettiva al Grifo dopo la disastrosa retrocessione dello scorso anno.