Pordenone, amaro ritorno al "Tognon". E Di Carlo viene esonerato da secondo in classifica. In C per gli allenatori non v'è certezza

07.03.2023 00:00 di  Dario Lo Cascio  Twitter:    vedi letture
Pordenone, amaro ritorno al "Tognon". E Di Carlo viene esonerato da secondo in classifica. In C per gli allenatori non v'è certezza

È proprio vero che in Serie C per gli allenatori non v'è certezza. Anche lotti per la promozione diretta. Ne sa qualcosa Mimmo Di Carlo, esonerato dopo il pareggio interno con la Pergolettese. Venticinquesimo risultato utile su 30 gare giocate. Eppure qualcosa si era già incrinato tra i Ramarri.

Un po' un peccato per i neroverdi, che hanno sporcato l'atteso ritorno allo stadio "Omero Tognon" di Fontanafredda dopo il lungo esodo a Lignano. Poteva essere una festa, si è tramutato in un pomeriggio dal retrogusto particolarmente amaro. 

C'erano delle ruggini. È evidente, anche se non sembrava essere nell'aria l'esonero, dalle parole del presidente Mauro Lovisa, intervenuto in conferenza stampa: "Questa è una squadra senza idee, sto riflettendo sulla necessità di dare una scossa alla squadra. Ci sarà il cambio in panchina, non si può andare avanti così. Ci stavo pensando già da un po’". 

Una netta presa di posizione, ma sorprende un'affermazione, neanche troppo tra le righe, sui metodi del tecnico: "Non posso vedere una squadra che non fa nemmeno un tiro in porta. Che si allena un’ora e 5 minuti al giorno, analisi video compresa. È ora di cambiare."

Il Pordenone è la trentatreesima società che fin qui ha cambiato tecnico in almeno un'occasione durante questa stagione. Cosa ci dice questo dato? Niente di particolarmente diverso da quello che accade ogni anno in Serie C. L'allenatore oggi c'è, domani chissà. 

Però. C'è un però. Perché chi lo doveva dire a Mirko Stefani che, a pochi mesi dall'aver appeso le scarpette al chiodo, si sarebbe ritrovato ad allenare alcuni dei suoi ex compagni di squadra, promosso dalla guida dell'Under 17? A volte le favole più belle iniziano per caso.