Seconde squadre: perché fanno arrabbiare tutti? Manna ha torto: comunque vada, non è un fallimento. Ma serve intervenire sulle regole

Non facciamo felice nessuno: si torna su un argomento che fa arrabbiare un sacco di tifosi, le seconde squadre, e che però penso sia centrale per il futuro del calcio italiano. Capisco, anche se non condivido, la posizione di chi ritiene che sotto certi aspetti le squadre B siano un'anomalia nel campionato di Serie C, che possano togliere spazio ad altre piazze. Il campionato di terza serie, però si pone da anni un altro obiettivo, oltre a quello di essere geograficamente il più rappresentativo d'Italia: farsi serbatoio di talenti, lanciare i giovani. Se questa è una sua <i>mission</i>, come dicono quelli a cui piace parlare inglese, ecco che le seconde squadre ci stanno invece benissimo. Quanto alle piazze a cui tolgono spazio, col massimo rispetto per tutte le realtà, la storia recente della Lega Pro è fatta tanto di belle storie quanto di clamorosi casi: specie ragionando sui 60 club attuali, siamo sicuri che sia sempre e comunque un male?
La Juventus Next Gen sta giocando col fuoco, rischiando una retrocessione che non sarebbe tale, perché a oggi l'ultimo posto condannerebbe i bianconeri a ripartire da zero, sperando in un ripescaggio per non dover fermare il progetto. Nei giorni scorsi ne ha parlato Giovanni Manna, dirigente juventino che ha da sempre guidato l''Under 23 della Vecchia Signora, parlando di "fallimento" nell'ipotesi di "retrocessione". Ecco, su questo ritengo che abbia torto e che dirlo sia fargli un complimento. Basta snocciolare alcuni nomi: Fagioli, Miretti, Iling Jr, Soulé, Nicolussi Caviglia e potremmo continuare ancora. Dopo una fisiologica attesa, la seconda squadra ha iniziato a dare alla Juventus dei grandi tanto capitale umano, che si tratti di giocatori oggi a disposizione di Allegri o ceduti per questioni di bilancio. A prescindere dalla classifica di questa stagione, resta un successo e infatti tante concorrenti ci stanno pensando ormai da tempo.
Un'ottima ragione per ripensare le regole. Ne avevo scritto circa un mese fa, il tema rimane d'attualità. La seconda squadra - che non può retrocedere fra i dilettanti - dovrebbe sperare in un ripescaggio immediato per non dover fermare il progetto. In base alle attuali normative federali, però, rischierebbe di partire in seconda o terza posizione rispetto ad altre società interessate, come per esempio Milan o Inter. Chiariamo: considerata la complessità, non ho fatto i calcoli, anche perché pesa pure il risultato della prima squadra in questa stagione. Il tema è che il discorso, a livello teorico, resta comunque valido: possono cinque anni di categoria non essere neanche presi in considerazione nei criteri in base a cui stilare la graduatoria? Basta poco, aggiungere un ulteriore peso dello "storico" nei calcoli da effettuare, per evitare quello che sarebbe un paradosso. Confido che chi di dovere ci stia pensando.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati