Senza tifosi le piccole fanno la voce grossa. Guida alle rivelazioni di inizio stagione

20.10.2020 01:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Senza tifosi le piccole fanno la voce grossa. Guida alle rivelazioni di inizio stagione

Il campionato è appena iniziato, intendiamoci. Ma le sorprese sono già tante. A cominciare dal fatto che nessuna squadra è riuscita a rimanere a punteggio pieno. A partire dal Bari, comunque primo, fino al Palermo, ultimissimo, passando per Perugia, Alessandria, Triestina e via di questo passo.  Sarà che la mancanza di tifosi riduce le distanze, permettendo alle piccole di non tremare di fronte alle migliaia e migliaia di spettatori che, fino al 2019, seguivano in massa la big di turno. Sarà che la preparazione è stata strana, impostata in fretta e furia in un periodo in cui, di solito, si è già a un quarto del cammino mentre adesso è tutto appena iniziato.

In ogni caso, ode alle piccole, forse il sale della Lega Pro. Quelle squadre simpatia che, magari, non faranno il sold out ai botteghini, ma incuriosiscono gli appassionati. E allora iniziamo dal Girone A e dal Renate, che rappresenta un comune di 4mila abitanti, con una superficie così piccola (meno di 3 chilometri quadrati), da dover giocare altrove. I nerazzurri sono un'habitué della terza serie ma ricordare la loro piccolezza fa capire la loro grandezza. Merito anche al Pontedera, imbottito di giovani, che quei playoff non li vuole mollare mai. E spazio anche alla Pergolettese, che rappresenta qualche migliaio di cittadini di un quartiere di Crema ma che, in realtà, per tradizione sportiva è la squadra principe della città. In squadra ha un classe '99 Mattia Morello,  che da ala mancina ha già messo a segno quattro gol nelle prime tre partite.

Nel Girone B, poi, le sorprese sono all'ordine del giorno. In un raggruppamento pieno di big, la scena se la prendono le più piccole. A cominciare dal Matelica, che ha già fatto suoi gli scalpi di Triestina, Feralpisalò e Modena. E che ha in squadra un giocatore, Davide Balestrero, che da mediano non solo non si è fatto mai ammonire ma ha messo a segno ben quattro reti. Non male per uno retrocesso giusto qualche mese fa in Serie D e che, a 25 anni, ha giocato più tra i dilettanti che tra i professionisti. Una bella favola, come quella del suo club ma anche dell'Imolese, rifondata in questi ultimi mesi che sogna di ripetere il campionato monstre di due anni fa. E guai a dimenticarsi il terribile duo veneto Virtus Verona-Legnago, praticamente la terza squadra della città scaligera e la quarta proveniente dalla stessa provincia. Unite dall'essere piccole e dall'essere sempre offensive in campo. 

Chiudiamo, poi, con il Girone C. Qua la voce grossissima la sta facendo il Teramo che proprio piccola non è. Ma fa notizia sapere che nell'anno in cui il patron ha scelto di razionalizzare spese e investimenti, i risultati siano migliori del passato. Al punto da condividere la testa della classifica col Bari e con la Turris, con quest'ultima neopromossa terribile che non vedeva il professionismo dall'inizio del millennio ma che ha fatto, in passato, la storia della Serie C. Con la sua maglia corallo, unica nel suo genere. In chiusura l'ultimo arrivato, ovvero l'ultimo a esser tornato, il Bisceglie, che nonostante la riammissione a campionato quasi iniziato, si è già tolta lo sfizio di far fuori due vecchie regine del Sud come Foggia e Palermo.