SERIE C PARADOSSALE: PUOI GIOCARE SENZA FIDEIUSSIONE VALIDA E PUOI STARE DENTRO GRAZIE A CHI VORREBBE BUTTARTI FUORI. MATERA, PRO PIACENZA, LUCCHESE E CUNEO CHE FINE FARANNO? INTANTO LA REGGINA RINGRAZIA

Siciliano classe '90, non ho mai visto un match di Serie A dal vivo. Preferisco le favole di provincia, ovviamente in Serie C
24.01.2019 00:30 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
SERIE C PARADOSSALE: PUOI GIOCARE SENZA FIDEIUSSIONE VALIDA E PUOI STARE DENTRO GRAZIE A CHI VORREBBE BUTTARTI FUORI. MATERA, PRO PIACENZA, LUCCHESE E CUNEO CHE FINE FARANNO? INTANTO LA REGGINA RINGRAZIA
© foto di TC

Il calcio italiano vuole far fuori Matera, Lucchese, Pro Piacenza e Cuneo. Matera, Lucchese, Pro Piacenza e Cuneo potrebbero salvarsi grazie al calcio italiano. Perché in Serie C puoi giocare senza fideiussione valida secondo la stessa C e puoi continuare a star dentro grazie a chi vorrebbe buttarti fuori.

Spieghiamo: stagione 2016-17, il Messina si salva sul campo ma senza una fideiussione valida. La Vibonese, retrocessa con tutte le carte in regola, fa ricorso. La Corte Federale d'Appello dà ragione ai calabresi, retrocedendo i siciliani all'ultimo posto in classifica. La Lega Pro allora guidata da Gravina e l'allora presidente della FIGC Tavecchio ricorrono al CONI, contro la decisione di un organo federale: sollevano un vizio di forma, si ricomincia da capo. La Vibonese si difende e vince nuovamente ma la FIGC, che nel frattempo è stata commissariata, e la Lega Pro non ci stanno. Nuovo ricorso: per i ricorrenti non esiste una norma che punisca chi disputa un campionato senza fideiussione. Questo per evitare di pagare ai rossoblù un maxi-risarcimento. La Vibonese perde, le casse del calcio italiano respirano (temporaneamente, visto che la questione pende innanzi al TAR del Lazio) ma la falla che si apre è profondissima

Al punto che, due anni dopo, ci finiscono dentro Matera, Lucchese, Pro Piacenza e Cuneo. Tutte e quattro, in corso d'opera, senza una fideiussione valida, a detta della Lega. Tutte e quattro, come il Messina, pronte a terminare la stagione. Perché una norma che impedisca tutto ciò, due anni fa, non esisteva. E non è stata incredibilmente creata in questo lasso di tempo. Sulla vicenda della Vibonese, come detto, si esprimerà il TAR ma non si sa quando. Difficile, quindi, pensare che il calcio italiano possa aspettare la decisione del tribunale amministrativo per estromettere le quattro società.

Si potrebbe seguire la strada tracciata dalla Corte Federale d'Appello, con l'esclusione per il club che "mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero mediante qualsiasi altra attività illecita o elusiva, tenta di ottenere od ottenga l'iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa". Qui, però, il discorso si fa ancora più complesso, perché bisogna capire se ci sia stato un illecito alla base, visto che le fideiussioni Finworld in estate vennero accettate e il CONI, come detto, disse che questa strada non era quella giusta. 

La realtà è che nessuno, all'atto pratico, vuol prendersi la responsabilità di far fuori i quattro team: il territorio è minato, il rischio di richieste di risarcimento danni in caso di esclusioni affrettate è altissimo. Pro Piacenza e Matera, comunque, restano appese a un filo che si sfilaccia ogni giorno di più. Il 28 gennaio si discuterà l'istanza di fallimento relativa al team rossonero: con penalizzazioni continue, una rosa ai minimi termini e i debiti che si accumulano, difficile pensare che il titolo sportivo possa essere salvaguardato dall'eventuale curatore fallimentare. E così a Matera, dove sono stati gli stessi giocatori a chiedere il fallimento del team ma dove i tempi per l'istanza sono più lunghi. E dove qualcuno, prima o poi, dovrà spiegare come si è potuta iscrivere al campionato una squadra che era già da tempo nei guai.

Poi bisogna anche capire se tutti saranno convinti come l'AIC nel cercare di far fuori i quattro team in difficoltà. Perché la Lucchese sta comunque operando sul mercato e il Cuneo, pur tra mille difficoltà e mille silenzi, tira avanti. Una precarietà meno precaria di piacentini e lucani, in effetti. Anche se i 350mila euro di multa, ancora più degli otto punti di penalizzazione, potrebbero rappresentare il colpo del Ko. A onor del vero, di fideiussioni dalle parti della Toscana e del Piemonte ne sono spuntate altre prima della scadenza imposta dalla FIGC, ma la Lega Pro ha dichiarato a più riprese di non considerarle valide.

Resta da capire se quest’ultima cambierà posizione o se nuove polizze, la cui sottoscrizione da parte di chi è in bilico non è da escludere, verranno accettate adesso e se potranno evitare, maxi-ammende e maxi-penalizzazioni. Considerando che la FIGC e la Lega, quei famosi 350mila, potrebbero volerli immediatamente, pena l’esclusione a campionato in corso dalla terza serie. Il Consiglio Federale del 30 gennaio potrebbe essere decisivo in tal senso.

L'unica a sorridere, in tutta questa situazione, è la Reggina: l'allungamento dei termini per la presentazione della nuova fideiussione hanno permesso al team di trovare un nuovo proprietario. Uno che ha già trasferito mezza Serie B a Reggio e che non intende fermarsi fino a quando non avrà raggiunto la A.