SETTE ANNI IN... SERIE C. CHI ENTRA E CHI ESCE: DAGLI STADI, DALLA REDAZIONE E NON SOLO. SENZA PIANI PRESTABILITI

13.09.2019 00:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
SETTE ANNI IN... SERIE C. CHI ENTRA E CHI ESCE: DAGLI STADI, DALLA REDAZIONE E NON SOLO. SENZA PIANI PRESTABILITI

Lo so, vi avevo annunciato, non più tardi di sette-otto giorni fa, che non avreste più dovuto sopportare la mia faccia alla destra dei vostri monitor o, peggio ancora, in apertura di smartphone, ma così non è stato: collega in ferie, e direttore (uscente) che chiama a rapporto.
Per l’editoriale del venerdì, forse quello più complesso, quello che arriva dopo tutto quello che si poteva dire è già stato detto. E che arriva in un momento in un cui, per fortuna, si può solo parlare di calcio senza tribunali o querelle varie che occupano gli interi spazi.

Anche se di piccole problematiche ce ne sono ancora. E, come aprii con gli editoriali, decido di chiudere. Il problema stadi in Italia.
Ho avuto modo, la scorsa settimana, di assistere (e per questo ringrazio il presidente Luca Quintavalli) a Reggiana-Imolese: il “Mapei Stadium” mi ha incantata. Oltre l’eccellente organizzazione del club reggiano nella gestione dell’evento, mi ha sorpreso la bellezza di un impianto moderno, di impatto anche nei colori, confortevole, con un centro commerciale e un cinema annessi, spazi fruibili per intere famiglie, delle quali magari non tutti i componenti sono appassionati di calcio. Uno spazio dotato di ampio parcheggio, dove anche l’economia gira: un sistema per ridare linfa non solo allo sport, ma anche più generalmente al paese. Per risollevarsi, non occorre sempre partire dalle cose più astruse, si può farlo anche dalle basi più elementari. Come uno stadio a misura di famiglia e di sport.
Uno sport da valorizzare, perché impianti come il “Mapei” incentivano i nuclei familiari al frequentare stadi, avvicinano la gente al calcio, fanno accrescere l’appeal dello sport più famoso nel mondo che, in Italia soprattutto, deve essere rigenerato.
E non serve certo un luminare per arrivare a intendere un concetto così basilare, che necessità però anche degli ovvi aiuti extra calcistici (comuni, regioni, federazione). Riorganizzarsi, rinnovarsi: sarebbero buone basi da cui un “paese per vecchi” deve ripartire.

Però parlare di calcio oggi non mi viene semplice.
Dal 16 luglio fino a pochi giorni fa, ho vissuto un periodo decisamente inaspettato, ogni mio singolo piano è stato improvvisamente cambiato, a livello personale e lavorativo. Un periodo intenso… FURIA!



Le miei vicende personali, non essendo Wanda Nara, non credo siano rilevanti. Parliamo di lavoro.
Dopo poco più di sette anni, infatti, si conclude la mia esperienza con TuttoC.com. Quell’esperienza iniziata nel luglio 2012 con la rubrica “Ho sposato un calciatore” (provvidenziale il “si” di Annalaura Acampora, moglie dell’attuale portiere del Parma Luigi Sepe, che fu la prima di una lunga serie) e sfociata poi sul rettangolo verde. Al quale è stato possibile avvicinarmi grazie alla fiducia e alla stima che mi hanno dato gli addetti ai lavori (la Lega Pro, intesa come Lega e in qualunque componente, addetti stampa, ds e dg, calciatori, allenatori, agenti): tanti o pochi non lo so, e non importa, sono stati la scintilla che mi ha permesso di provare a migliorarmi ogni giorno di più, con un senso di responsabilità e dedizione al lavoro che cresce ancora. E che non smetterà di crescere, lo devo a loro, che sono per me una pietra miliare.
Ho sempre pensato che un rapporto umano valga più di uno scoop: tonta? Può darsi. Ma non cambia la mia idea.

Sette lunghi anni. Per i quali (operativamente parlando), alla fine, mi sento di ringraziare due sole persone: Marco Pieracci e Luca Bargellini. Si, in primis si dovrebbe menzionare il direttore, è vero, ma sono allergica a tutto ciò che è standard: e allora ringrazio Marco, compagno di innumerevoli avventure, sul quale davvero potrei dire tanto, ma non basterebbe un editoriale. Credo che “il compagno di banco perfetto” sia il riassunto più adatto.
E ora Luca. Gli lascio credere che i capelli bianchi che ha siano davvero spuntati per colpa mia, in realtà sta solo invecchiando male, ma non posso negargli la possibilità che mi ha dato. Non solo su TuttoC.com, quello è stato un successivo step, ma anche su TuttoMercatoWeb.com: mi propose per il cosiddetto periodo estivo. Un periodo che ora sarà anche invernale, primaverile e autunnale: TMW, infatti, dal 1 ottobre, sarà ufficialmente la mia nuova “casa”. Una casa nella quale spero di non tradire le aspettative di coloro che, dopo Luca, mi hanno dato fiducia.

E una casa che spero seguirete, insieme a TuttoC, perché anche voi lettori siete stati per me una parte fondamentale. Un bel confronto, un buon riscontro. E di questo non finirò mai di ringraziarvi.
Un consiglio: lasciate che la vita vi stravolga i piani!