TUTTO IN SETTE GIORNI. RIETI, NON PIÙ UN CLUB MA UN PACCO POSTALE. VITERBESE-CAVESE UNA PARTITA FINITA DA DILETTANTI. CALCIO E PRIVACY: QUANDO LO SPORT É SBATTERE IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA

22.11.2019 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
TUTTO IN SETTE GIORNI. RIETI, NON PIÙ UN CLUB MA UN PACCO POSTALE. VITERBESE-CAVESE UNA PARTITA FINITA DA DILETTANTI. CALCIO E PRIVACY: QUANDO LO SPORT É SBATTERE IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA

Ricapitoliamo. Negli ultimi sette giorni abbiamo assistito:
- ad una partita di Serie C, nel caso specifico Viterbese-Cavese, iniziata con una terna arbitrale e conclusa con il direttore di gara e due dirigenti assoldati per prendere il posto degli assistenti di linea dopo l’infortunio di uno dei due (cosa questa mal digerita anche sui campi di Eccellenza e Promozione, figuriamoci nei Pro). “Siamo nel 2020, facciamo professionismo, la società investe soldi e finiamo la partita senza guardalinee - ha detto dopo il match il dg dei laziali Diego Foresti (fonte CuoriGialloblu.com) -. Siamo in un campionato professionistico, non si può non avere il quarto uomo ed essere costretti a finire la partita in queste condizioni”. Parole dette a caldo, ma con le quali è impossibile non essere d’accordo. Dopo gli auricolari e prima del VAR c'è il Quarto Uomo. Grazie.

- al ritorno, datato 19 novembre, di un club, il Rieti, nelle mani di Riccardo Curci, lo stesso imprenditore che un mese e un giorno prima, lo aveva ceduto alla ItalDiesel Srl, società della quale probabilmente mai capiremo davvero le reali intenzioni circa il sodalizio amarantoceleste (perché l'ha acquistata? Crediti in lega, giusto per fare un esempio, non ce ne erano da sfruttare, così come minutaggio degli under da poter incassare). In tutto questo, poi, la forte, fortissima sensazione che la diaspora della titolarità della società non sia terminata. Su TuttoMercatoWeb.com ho avuto modo di scrivere di una ipotesi legata all’imprenditore campano Tonino De Sarlo; ipotesi smentita e schernita da qualche collega dalla penna troppo facile, ma che probabilmente trova maggiori conferme in certi atteggiamenti che nelle parole dei diretti interessati. Come di consueto, poi, saranno i fatti a parlare e ammettere un eventuale errore da parte di chi scrive non sarà certo un problema.



- alla violazione della privacy di un calciatore (prima ancora di un ragazzo) tesserato per una società professionistica della terza serie, finito sulle pagine della stampa locale e nazionale suo malgrado, screditato nella sua persona, per un qualcosa che non deve riguardare nessun altro che lui stesso. Vittima della stupidità e dell’ipocrisia, della volontà di spettacolarizzare e denigrare la vita delle persone senza un briciolo di ritegno. Adesso si passerà alle vie legali ed auguro a questo ragazzo di potersi tutelare al meglio. Perché se lo merita.

Questo è il tris di antipasti emotivi, tecnici e ambientali con i quali si apre il prossimo turno di campionato. Una giornata che prevede molti spunti interessanti: dal tris di sfide di altissima classifica del Girone A (Monza-Alessandria, Pro Vercelli-Renate e Robur Siena-Pontedera), passando per il testacoda del Girone B fra il Vicenza, già a quota dieci vittorie, e l’Alma Juventus Fano con ben nove sconfitte a referto, fino ad arrivare alla sfida del cuore di Vincenzo Vivarini, oggi tecnico del Bari, ma entrato nella storia recente di Teramo con quella clamorosa promozione in Serie B del maggio 2015 cancellata dalla Giustizia Sportiva.

Temi, questi, giusto per citarne acluni, ben più interessanti rispetto a quelli che hanno tenuto banco nell’ultima settimana. Temi di calcio vero, giocato, quello che tutti noi vogliamo. Eppure ogni settimana è sempre più difficile trattarli. Nonostante tutti gli sforzi possibili e immaginabili c’è sempre qualcosa che devia il percorso, cattura l’attenzione e cambia la direzione della nostra bussola. Ogni settimana siamo costretti a ricapitolare. Mai semplicemente a parlare di pallone.