Una giornata per le seconde squadre: o cambiano le regole o sono già il passato. Riforma, la Lega Pro rischia di essere tagliata fuori. Occhio a quei passaggi di proprietà

28.11.2022 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Una giornata per le seconde squadre: o cambiano le regole o sono già il passato. Riforma, la Lega Pro rischia di essere tagliata fuori. Occhio a quei passaggi di proprietà
TMW/TuttoC.com

Di seconde squadre abbiamo parlato in maniera approfondita un paio di settimane fa. Il tema è tornato d'attualità per la bella tavola rotonda organizzata dalla Juventus domenica, in un weekend caratterizzato anche da una grandissima affluenza negli stadi: c'entrano il mondiale e la sosta, certo, ma la C continua ad avere il suo fascino. Sull'argomento squadre B chiunque sia mai capitato da queste parti sa benissimo come la pensa il sottoscritto, favorevole dalla prima ora e anche tutt'oggi. Il punto, però, è che rischiano di essere già il passato.


Bisogna cambiare le regole. Gravina, anche lui storicamente favorevole ma che "queste" seconde introdotte così alla viva il parroco si è ritrovato a doverle gestire, lo ha detto in maniera abbastanza chiara. Ragionamento condivisibile, ance per chi le considera un fattore positivo: parlare di progetto quando è coinvolta soltanto una società, sebbene la più importante, ha poco senso. O si rivedono alcune norme - e non prendiamoci in giro: è quasi tutta questione di soldi - oppure tanto vale parlarne solo al passato e tirare una riga sull'ennesima occasione persa del calcio italiano.

A proposito di riforma, a Torino faceva da sfondo uno scenario che si è delineato in maniera piuttosto chiara. Lega A e Lega B hanno risposto picche alla richiesta di un calendario d'incontri formulata dalla Lega Pro con la lettera del presidente Ghirelli. Scopriamo l'acqua calda: se i rapporti con Balata (sia chiaro, nei rispettivi ruoli) non sono mai stati idilliaci, adesso sembra chiaro come sia diviso il fronte. Ed è un rischio anzitutto per la Serie C, perché al netto dei voti che ha - e bisogna vedere come l'eventuale riforma andrebbe a toccare i pesi delle leghe in consiglio federale - rischia di essere tagliata fuori (intendiamoci: non nel senso di scomparire) dalle discussioni sul progetto che le due sorelle maggiori hanno esplicitamente detto di aver già pronto. E poi per tutto il calcio italiano: ogni riforma, meglio ogni rivoluzione porta con sé una frattura. Remare tutti dalla stessa parte, una volta tanto, non sarebbe una cattivissima idea.

In Serie C, risultati a parte, l'avvicinarsi delle scadenze federali invita a tenere d'occhio soprattutto quelle società che si rendono protagoniste o di passaggi di proprietà o di voci su questo argomento. A Imola leggiamo di attriti non soltanto fra la nuova e la vecchia proprietà, ma anche fra quest'ultima e quella precedente. Ad Alessandria si aspetta da inizio stagione una svolta e ancora non se ne sa nulla. A Piacenza, comprensibilmente Matteassi ha chiesto riservatezza sulla questione, ma in campionato e non solo si continua a giocare col fuoco. Sono soltanto tre casi, ne potremmo aggiungere altri (la Fidelis diventerà davvero americana a fine stagione?) che possono rappresentare prospettive o paure: la cosa importante è tenerli sempre tutti d'occhio.