UNA VITTORIA STORICA CHE RIPAGA DI TANTE AMAREZZE E INGIUSTIZIE SUBITE. L'ENTELLA SBANCA MARASSI GRAZIE (ANCHE) A UNA BANDIERA SILENZIOSA

07.12.2018 00:00 di Tommaso Maschio   vedi letture
UNA VITTORIA STORICA CHE RIPAGA DI TANTE AMAREZZE E INGIUSTIZIE SUBITE. L'ENTELLA SBANCA MARASSI GRAZIE (ANCHE) A UNA BANDIERA SILENZIOSA
TMW/TuttoC.com

Dopo tante amarezze, un’estate allucinante vissuta sospesa in un limbo fra Serie B e Serie C, tra ricorsi, controricorsi, carte bollate e tribunali di ogni ordine e grado. Dopo sentenze che riammettevano in Serie B, che nel frattempo con un colpo di mano aveva deciso di varare un campionato a 19 squadre, ma non venivano eseguite senza un motivo preciso finché il tempo non è scaduto. E dopo tanta attenzione mediatica, non voluta o cercata, non solo in Italia, ma anche in giro per il mondo, una serata così la Virtus Entella meritava di viverla. Una serata storica, come hanno voluto ricordare tutti i protagonisti della gara di Marassi, che ha visto la squadra di Chiavari far suo il derby col Genoa, in trasferta, al termine di una gara epica: due volte avanti grazie alle reti dell’Icardi meno famoso – anche se da stasera almeno a Chiavari ha superato l’argentino Mauro – raggiunto due volte dal capocannoniere di Serie A Piatek, su calcio di rigore entrambe le volte, la squadra di Boscaglia era riuscita comunque a conquistare i supplementari, che già sarebbero stati un successo contro una squadra di due categorie superiore, dove il Genoa riusciva ad andare in vantaggio ancora su calcio di rigore (stavolta trasformato da Lapadula). Un colpo che avrebbe ucciso anche un toro, ma non l’Entella che all’ultimo secondo utile trovava con Adorjan il pari e mandava tutti ai calci di rigore dove, dopo una serie infinita, il magiaro segnava il suo e Paroni si ergeva a eroe di Chiavari, più di quanto non lo fosse per la sua storia in biancoceleste, parando a Lapadula il tiro dagli undici metri. Una vittoria che regala la Roma e l’Olimpico all’Entella per un’altra serata di grande calcio da gustare e vivere al massimo. Una serata che ripaga di tante amarezze ed entra nella storia di una società che da sempre è un esempio di correttezza, solidità e programmazione che ha pagato a caro prezzo le malefatte altrui – come quelle di un Cesena poi sparito sotto il peso enorme dei debiti – e che ha visto la giusta ricompensa di una sacrosanta battaglia svanirgli fra le mani a causa di chi ha allungato all’infinito i tempi nella consapevolezza che si sarebbe arrivati al punto di non ritorno e che superato questo loro avrebbero vinto in barba a regole, regolamenti e sentenze.

Una vittoria per il tecnico Roberto Boscaglia, il suo staff e i suoi ragazzi che a lungo si sono allenati senza poter scendere in campo in gare ufficiali, un’attesa che avrebbe fiaccato i cuori più forti e che invece l’Entella ha saputo gestire nel migliore dei modi dimostrando di aver ben poco a che fare con la Serie C una volta che ha potuto rimettere piede in campo in un tour de force assurdo a cui mancano ancora 5 partite per rimettersi in pari con chi invece ha iniziato fin dallo scorso settembre a giocare.

Una vittoria per il presidente Antonio Gozzi, l’artefice degli anni più gloriosi della storia della società del levante ligure, l’uomo che l’ha portata nel calcio che conta e che non ha mai mollato nonostante le tante amarezze mandate giù e che non ha mai smesso di dar battaglia sapendo di essere dalla parte della ragione. Una nottata storica, un sogno che si realizza per lui (il cui cuore batte per l’altra metà di Genova) come ammesso a fine gare nel tripudio generale.

Una vittoria infine per Andrea Paroni, il portiere che ha vissuto tutta la propria carriera con la maglia dell’Entella cucita addosso. L’uomo arrivato in Serie D per portare l’Entella fino alla cadetteria con le sue parate – ma anche in gol nella stagione 2011-12 – e che è rimasto a Chiavari anche quando ha perso il posto da titolare, come successo nelle ultime quattro stagioni perché in fondo questa è diventata la sua casa. Un protagonista silenzioso, mai una polemica, mai una parola fuori posto, una bandiera come di questi tempi è raro trovarla anche nelle categorie cosiddette minori. Il rigore parato a Lapadula che ha regalato gli ottavi all’Entella entra di diritto nella sua storia personale e in quella del club, due storie legate fra loro a doppio filo che questa sera hanno vissuto una serata speciale e indimenticabile.

Una vittoria infine che dà lustro a tutta la categoria che ha dimostrato in questa tre giorni di Coppa Italia di non essere così male come troppo spesso viene dipinta. Il Catania ha infatti dato filo da torcere al Sassuolo, rischiando anche di vincere e vedendo infrangersi sul palo i sogni di un colpaccio, il Sudtirol ha reso difficile la vita al Torino pur uscendo sconfitto per 2-0 dall'Olimpico, mentre il Novara ha strappato il pass per gli ottavi nell'unica sfida che vedeva di fronte due squadre di Serie C - l'altra era il Pisa - in uno dei match più divertenti, equilibrati e scoppiettanti visti in questi sedicesimi.