Cuneo, bomber Fantini a TLP: "Promozione dedicata alla mia famiglia ... e a chi non mi voleva più tra i professionisti"

Cuneo, bomber Fantini a TLP: "Promozione dedicata alla mia famiglia ... e a chi non mi voleva più tra i professionisti"TMW/TuttoC.com
Enrico Fantini, che con i suoi 28 gol ha trascinato il Cuneo alla promozione in Lega Pro
© foto di Federico De Luca
martedì 19 aprile 2011, 00:01Interviste TC
di Claudio Gallaro
Ventotto le reti stagionali del bomber cuneese

Cosa fa un giocatore a 35 anni se nessuno lo cerca più tra i professionisti, ma ha ancora la voglia e le qualità per dare tanto al calcio? Chiedete a Enrico Fantini, che dopo una carriera spesa a buoni livelli tra Serie A e B, si è rimesso in gioco nella squadra della sua città, Cuneo, e il professionismo se l'è guadagnato sul campo a suon di gol. Ventotto, di cui solo quattro su rigore, in neanche trenta partite sono un biglietto da visita da mettere sotto gli occhi di tutti gli operatori di mercato che l'hanno giudicato troppo "maturo" persino per la Lega Pro. Il cuneese - racconta in esclusiva per TuttoLegaPro.com -, senza piangersi troppo addosso, ha sposato in toto il progetto sportivo del presidente Rosso e ha trascinato la squadra biancorossa fino al ritorno in Seconda Divisione, a distanza di tre anni dall'ultima apparizione tra i professionisti. Sesta promozione "personale" dopo quelle conquistate con Cittadella, Chievo, Modena, Torino, Fiorentina e ancora qualche anno di esperienza e fiuto del gol da mettere al servizio del suo Cuneo, con cui vuole togliersi ancora tante soddisfazioni e chiudere in bellezza la carriera.

Non sono tanti i giocatori che sanno cosa si provi a vincere un campionato nella città in cui si è nati. Ci descrivi le emozioni che hai vissuto ieri?
“Una grande emozione, davvero enorme anche per una questione di orgoglio. Sono stato escluso dal calcio professionistico per motivi tecnici e di età, ho accettato questa sfida e l’ho vinta”.

A chi vuoi dedicare questa promozione in Lega Pro?
“A tutta la mia famiglia, in particolare a mia moglie e a mio figlio di 4 anni”.

Avete stravinto un campionato iniziato molto in sordina. Qual è stato il momento di svolta della stagione?
“Sono arrivato alla quinta giornata e avevamo solo 4 punti: una situazione difficile. Il gruppo però era promettente, sono arrivati dei rinforzi come Lodi, Sentinelli e Mazzotti che ci hanno permesso di fare il salto di qualità e da allora non abbiamo più perso. Credo che il momento di svolta della nostra stagione sia stato dopo la partita con l’Albese a dicembre con l’inserimento di questi nuovi giocatori. La fiducia non è mai mancata e tutti avevamo bene in mente l’obiettivo da raggiungere”.

Sei stato definito l’uomo delle promozioni: Chievo, Modena, Fiorentina, Torino e ora Cuneo. E’ la tua specialità?
“I campionati non li ho vinti mica da solo. Diciamo che sono stato fortunato a far parte di gruppi vincenti, come il Cuneo di quest’anno, ragazzi che hanno una voglia matta di fare calcio e di vincere”.

Non sei mai stato così prolifico (28 gol, di cui solo 4 su rigore, ndr): sei troppo forte per la D, la squadra lavora tutta per te o giocare a casa tua ti ha ridato stimoli e serenità?
“La categoria, per fortuna mia, mi ha aiutato. Potevo stare una o due categorie più su, ma se nessuno mi ha voluto è perché non mi ha ritenuto all’altezza della Lega Pro. Questa per me, infatti, è anche una vittoria personale nei confronti di molte persone perché ho dimostrato che hanno sbagliato a giudicarmi”.

Hai un compagno di reparto, Di Paola, che di gol ne ha realizzati 22. Cosa ci dici di lui?
“E’ un giocatore molto furbo, sa conquistare molti falli e ha un carattere forte. E’ strano che molti miei compagni di squadra giochino in Serie D perché potrebbero stare tranquillamente tra i professionisti. Credo che la colpa sia del sistema e di quegli addetti ai lavoro che valutano i giocatori in maniera sbagliata. Adesso avranno la possibilità di far vedere tutto il loro valore con la maglia del Cuneo”.

Tu di mestiere fai il calciatore, ma quali sono i programmi del Cuneo per il prossimo anno?
“Mantenere la categoria sicuramente. La proprietà vuole fare qualcosa di importante e provare a togliersi delle soddisfazioni. Cuneo ha 60 mila abitanti e credo che sarebbe la piazza giusta per fare anche la C1, sarebbe eccezionale. Noi comunque partiamo con l’idea di fare l’anno in C2”.

Rimarrai al Cuneo anche nella prossima stagione?
“Ho dato la mia parola che sarei rimasto. Voglio togliermi le ultime soddisfazioni della mia carriera con questa maglia”.

Segui i campionati di Lega Pro? Cosa ne pensi del livello tecnico di giocatori e allenatori?
“Io credo che il livello sia buono. Ho visto sia belle che brutte partite. Forse il regolamento sull’inserimento dei giovani ha abbassato un po’ il tasso tecnico generale. Io vengo da un calcio dove il giovane gioca solo se è bravo, anche se credo sia giusto dare la possibilità a tanti giovani di crescere e fare esperienza sul campo”.

Quali squadre vedi favorite per la promozione diretta in Serie B?
“In Prima Divisione credo che Gubbio e Nocerina ce la faranno. Vedo bene anche l’Alessandria in ottica playoff. Nel girone A di Seconda Divisione penso possa spuntarla la Tritium”.

C’è un giocatore di Lega Pro che consiglieresti di prendere al presidente Marco Rosso?
“Consiglierei due miei compagni a squadre di categoria superiore: Lodi e Mazzotti sono due centrocampisti prontissimi per la Seconda Divisione, ma anche in Prima potrebbero trovare spazio con continuità. Hanno corsa da vendere e piedi buoni, magari a livello caratteriale c’è qualcosa da migliorare, ma ogni giorno mi sorprendo di come Mazzotti sia rimasto disoccupato per sei mesi”.

Che mercato sarà quello del Cuneo?
“Abbiamo un’ossatura di squadra importante, quindi credo che basterà fare degli acquisti mirati per essere competitivi. Bisognerà puntare molto sull’entusiasmo di un gruppo vincente”.