ESCLUSIVA TLP - Piero Calabrò: "Lega Pro patata bollente del nostro calcio. Chi trucca partite ora si fa 4 anni di galera. E su Federbet..."

Tanti scandali, una grande commissione. Il calcio italiano, finalmente, si dota di un organismo che si occuperà dei grandi problemi che affliggono il mondo del pallone nostrano: dal calcioscommesse al doping, passando per le violenze negli stadi. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva Piero Calabrò, coordinatore unico della Commissione Grandi Rischi della FIGC, che sarà composta da membri del Viminale, delle Leghe di Serie A e B, della Magistratura e del giornalismo.
Tra i grandi rischi del calcio italiano e, in particolare della Lega Pro, vi sono le scommesse clandestine...
"Il monitoraggio in sé è importante ma non è sufficiente, anche perché dipende molto dai mezzi utilizzati. Credo che serva maggior prevenzione: bisogna avere un contatto diretto con i calciatori per far capire loro quali rischi si corrano, con la nuova legge, nel vendersi le partite: oggi si possono prendere parecchi anni di carcere. Lasciando perdere il massimo teorico, in concreto se oggi un calciatore trucca un match, sebbene incensurato, con molta probabilità finirà dietro le sbarre per quattro anni. Il tutto senza bisogno di contestare l'associazione a delinquere. Se poi vi è pure quest'ultima la possibilità di aggravare la pena diventa molto concreta".
Tra i problemi del pallone italico vi è anche la lentezza della giustizia sportiva: occorrono mesi, a volte anni, per deliberare le giuste sentenze...
"Il suo è un esempio calzante per capire come i problemi debbano essere affrontati nella loro globalità. Dal punto di vista sportivo paradossalmente puoi erogare pene durissime anche per fatti accertati in modo meno approfondito ma a livello investigativo non hai la stessa capacità di penetrazione della giustizia ordinaria. La riforma della giustizia sportiva non deve essere solo normativa ma organizzativa: gli organi giudicanti sono sottodimensionati e questo comporta una bassa puntualità nel giudizio, con verdetti che arrivano anche con più di un anno di ritardo. A tal proposito è già stata prospettata dal Presidente Federale la possibilità di creare almeno tre Procure dislocate tra Nord, Centro e Sud Italia".
Ha già incontrato il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina?
"Lo conosco e ci siamo sentiti dopo la sua elezione. Mi ha manifestato la possibilità di collaborare con lui nel controllo della legalità. Potrò accettare solo se ciò non sarà incompatibile con l'incarico nella Commissione Grandi Rischi e se mi verrà prospettato un ruolo operativo, perché non amo gli incarichi onorifici.
Devo dire che ho un occhio di riguardo verso la terza serie, perché la vera patata bollente del nostro calcio è la Lega Pro. Anche la Serie A, ad esempio, ha problemi enormi ma possiamo definirli "problemi lussuosi". Volendo fare un paragone, i problemi della massima serie sono simili a quelli che discutono i Paesi più ricchi del mondo nelle riunioni del G8, mentre la terza serie deve pensare alla sua sopravvivenza, un po' come i Paesi del terzo mondo.
Basti pensare al numero di club che ogni anno spariscono dalla Lega Pro, non per demeriti sportivi ma per problematiche economiche. Oltre alle scommesse, che possono essere una fonte di sopravvivenza, vi è il forte rischio della non veridicità dei bilanci. I controlli devono essere più penetranti: oggi la Covisoc certifica una regolarità formale nei bilanci ma bisognerebbe indagare più a fondo, cercando di scoprire se le fatturazioni dei club siano realmente esistenti o se siano frutto di sopravvalutazioni o di altri trucchetti contabili. Il caso Parma è emblematico ma potremmo citarne a decine. Tra i vari tipi di doping non dobbiamo dimenticare quello finanziario".
Non è un mistero che lei conosca Federbet. Cosa pensa del loro lavoro e delle critiche che sono state mosse al suo segretario Baranca?
"Io come fondatore, presidente e capitano della Nazionale Italiana Magistrati, collaboro da anni con Federbet. A dicembre abbiam tenuto un importantissimo convegno a Barcellona alla presenza di rappresentanti della Liga. A testimonianza di quanto il problema sia tenuto in considerazione in Spagna, basti pensare che lì viene monitorato anche il campionato femminile. Da noi purtroppo c'è una sottovalutazione del fenomeno. Ecco perché, nel momento in cui un'associazione come Federbet dimostra con fatti ben precisi che qualcosa di poco pulito sta succedendo nelle ultime settimane in Lega Pro, qualcuno storce il naso preferendo mantenere la questione sottotraccia. Invece, citando un antico detto latino ripreso dal Vangelo, "Oportet ut scandala eveniant": facciamo in modo che gli scandali vengano fuori in modo da poterli affrontare".
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