Giovanni Zichella: "Rimini, la delusione in città è tanta"
Giovanni Zichella, raggiunto dalla redazione di TuttoC.com, offre una lettura diretta e priva di fronzoli sui temi che stanno segnando l’attuale stagione: il fallimento del Rimini e le sue conseguenze, l’impatto sui giovani, l’andamento dell’Union Brescia e gli equilibri dei tre gironi di Serie C.
Qual è la sua lettura del caso Rimini e dell’impatto sul Girone B?
"Solo sette mesi fa il Rimini vinceva la Coppa Italia. Non mi era mai capitato di allenare una società in fallimento, che significa decadenza del tesseramento per giocatori, staff e dirigenti, e grande delusione per una città di 150.000 abitanti. Ho affrontato il Rimini più volte al Romeo Neri e ho sempre trovato un pubblico caloroso. Oggi vedere tutto questo è molto triste."
Il fallimento ha coinvolto anche settore giovanile e femminile. Quanto pesa questo aspetto?
"La delusione in città è tanta, perché il fallimento ha trascinato nel baratro anche il settore giovanile e la squadra femminile. Molti ragazzi vivevano il calcio come hobby e svago dallo studio: ora, dopo quattro mesi, devono cercare una nuova collocazione per continuare la loro passione."
Come si possono aiutare i giovani a non perdere fiducia nel sistema?
"È fondamentale il ruolo dei genitori. Bisogna spiegare che purtroppo queste situazioni fanno parte del mondo del calcio e non sono casi isolati. Serve ricominciare il prima possibile in un’altra società, impegnarsi di più, sacrificarsi e diventare più forti delle avversità."
Qual è l’obiettivo realistico dell’Union Brescia in questa fase della stagione?
"Restare il più vicino possibile al Vicenza, che finora ha fatto un campionato straordinario: tredici vittorie, tre pareggi e nessuna sconfitta. Hanno più punti di tutte le 60 squadre di Lega Pro."
La rosa dell’Union Brescia può andare oltre gli obiettivi dichiarati?
"La squadra è attrezzata per fare un buon campionato. Il problema è che il Vicenza sta andando oltre la normalità. L’obiettivo sarà restare agganciati e poi tirare le somme alla fine. E ricordiamoci che c’è sempre la strada dei playoff."
A gennaio servirà intervenire sul mercato?
"Conoscendo il presidente Giuseppe Pasini, che è un vincente, sicuramente interverranno sul mercato per puntellare la rosa."
I risultati altalenanti dipendono da fattori mentali o strutturali?
"È difficile dirlo dall’esterno. Per l’aspetto mentale bisognerebbe allenare la squadra. Dal punto di vista strutturale, come detto, la ritengo di buon livello."
Cosa è mancato nelle partite in cui l’Union Brescia ha faticato?
"Non ho visto tutte le loro gare, ma ho osservato tutte le squadre del girone A, alcune dal vivo a Vercelli. Oggi se mi chiedesse quali squadre rischiano la retrocessione non saprei rispondere: ogni partita è imprevedibile. Come disse un grande allenatore: 'il problema della domenica è che ci sono anche gli avversari'."
Quali correttivi servono per ridurre i blackout difensivi?
"Sono certo che mister Diana stia già lavorando su questo e continuerà a farlo. Aimo è un vecchio cuore granata come me: se ci sono criticità, saprà risolverle."
Nel Girone B mancano ancora due retrocessioni: chi vede in difficoltà?
"È presto per dirlo. Deve finire il girone d’andata e a gennaio riapre il mercato. Fare oggi previsioni precise è quasi impossibile."
Quali squadre vede pronte al salto in Serie B?
"Nel Girone A sicuramente il Vicenza. Nel Girone B vedo molto bene l’Arezzo, anche se il Ravenna non molla. Nel Girone C vedo leggermente avvantaggiato il Catania, ma Salernitana e Benevento resteranno in corsa fino alla fine."
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