INTERVISTA TC - Cabrini: "Juve? Decollo col tempo. Capotondi sia tranquilla"

13.12.2018 07:30 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Cabrini: "Juve? Decollo col tempo. Capotondi sia tranquilla"
TMW/TuttoC.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Un nome, quello di Antonio Cabrini, che non necessita di presentazioni. Una figura, quella dell'ex difensore anche campione del mondo con la Nazionale nel 1982, che ha vissuto il calcio a 360 gradi, non solo da giocatore ma anche da allenatore, con esperienze anche nella Nazionale Femminile.
Molti i temi che lo stesso Cabrini tocca nell'intervista rilasciata ai microfoni di TuttoC.com.

La novità è arrivata anche in Italia, ecco le Squadre U23: perché solo la Juventus ha aderito?
“Anche questa è una conferma del fatto che la Juventus è un club avanti a tutti, è quella che si è più adattata alla mentalità europea, dove certi campionati sono in voga già da tempo. Chiaramente non si può pensare che tutto decolli in immediato, non è facile adattarsi a un campionato come la Serie C che non permette i ritmi della Primavera, ma i giovani così riescono a crescere in un campionato professionistico”.

Tra le piazze che conosce, anche per un passato recente, Pisa e Novara. Che hanno un po' disatteso le aspettative.
“Non è il nome che ha una piazza a farla protagonista dipende molto anche da come è stata improntata la squadra, sono le scelte di mercato che sono da valutare. Ci sono probabilmente altre formazioni amalgamate meglio, alla fine Pisa e Novara dovrebbero essere tra le protagoniste, ma di obbligatorio non c'è niente. Anche appunto se hanno il grande nome, Pisa soprattutto”.



Tra le meglio amalgamate l'Arezzo, che sta ben figurando. Per altro con un ex Juve in panchina.
“Quando non ci sono pressioni non dico che sia più semplice lavorare, ma si ha sicuramente una serenità diversa”.

Conosce anche il calcio femminile, altro tema caldo in un paese con ancora troppi retaggi culturali. E' per questo che l'Italia non si adatta neppure in questo caso ai modelli europei?
“In Italia c'è purtroppo una mentalità ancora troppo maschilista, e questo è già il primo grosso problema, però è anche vero che piano piano la cultura latina comincia a cambiare. La crescita è molto lenta, ma il progetto del calcio femminile è a medio-lungo termine. Spero però che la qualificazione ai Mondiali accenda diversamente i riflettori”.

Cristiana Capotondi, prima donna ai vertici di una lega professionistica, può essere un passo avanti?
“L'importante è che la Capotondi sia lasciata lavorare in tranquillità. Ha voglia ed è una grande sportiva, lei farà sicuramente del suo meglio, ma deve avere anche le possibilità di operare. E chiaramente, per prima cosa, dovrà attentamente prendere visione di quella che è la Lega Pro, forse la più difficile e bistrattata, la meno considerata, tra le leghe professionistiche”.