INTERVISTA TC Disanto: "Felice per l'Arezzo. Playoff aperti a tutto"

19.05.2018 06:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Disanto: "Felice per l'Arezzo. Playoff aperti a tutto"
TMW/TuttoC.com
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Una prima parte di stagione all'Arezzo, poi il passaggio alla Sangiovannese, ma con un occhio sempre alla Serie C: Francesco Disanto sta adesso brillando in Serie D, ma l'obiettivo è di nuovo il salto di categoria. E i microfoni di TuttoC.com contattato il giovane attaccante per una panoramica proprio sul Girone A della terza serie.

Livorno in B: era tutto scritto già a inizio stagione?
"Onestamente io pensavo che gli amaranto ammazzassero il campionato, ma poi è subentrata probabilmente un pò di paura e qualcosa hanno perso, tanto che la Robur Siena aveva quasi centrato il colpo. Sono due squadre fortissime, due vere big, ma alla fine il Livorno ce l'ha fatta".

Ai playoff sta sorprendendo il Piacenza.
"Anche il Piacenza è una grande squadra, ha una rosa di prim'ordine, e un attaccante come Pesenti, che ho conosciuto nel ritiro estivo a Pontedera, che fa la differenza in categoria. E' una piazza che meriterebbe di più di quello che ha adesso, sia per la società che per la tifoseria".

Pisa, Alessandria e Robur le altre tre del Girone A impegnate ai playoff: chi vedi meglio?
"La rimonta dell'Alessandria era supponibile, Pisa e Robur sono state invece sempre in alto, anche se i nerazzurri hanno sbagliato qualcosa di troppo, avrebbero sicuramente potuto avere 7-8 punti in più. Ma si giudica male, sono tre squadroni".



Ai playout vanno Gavorrano e Cuneo: chi ha più chances di rimanere in categoria?
"Sicuramente non c'è una squadra più forte tra le due, hanno poco di differenza in classifica, ma il Gavorrano ha i presupposti per mantenere la categoria, ha anche fatto un ottimo mercato di riparazione. Ai playout la differenza la fa anche la testa, può subentrare la paura di vincere ma anche quella di perdere, e probabilmente avrà la meglio la squadra che sarà più brava a portare dalla propria gli episodi".

Hai vissuto da vicino la situazione Arezzo: quanto fa male vedere troppi avventurieri nel calcio?
"Sono stati per me tre mesi duri, per chi è rimasto un anno duro, ma per fortuna tutto si è risolto al meglio, sono davvero molto felice per i miei ex compagni, per la piazza che merita molto di più e per mister Pavanel, che prima di essere allenatore è stato uomo vero, si è caricato sulle spalle tutta la gestione, ogni singola cosa. Io sono andato via per aver l'opportunità di rimettermi in gioco, ho lasciato un gruppo ottimo e forte, e se non fossero stati così i ragazzi non si sarebbero salvati con 15 punti di penalizzazione, ma in quei mesi per la testa mi è passato di tutto: vedere gente che parla ma non fa fatti ti fa veramente perdere ogni speranza".

Alla Sangiovannese come sta andando?
"Bene, adesso siamo impegnati nei playoff, ma qui ho trovato una giusta dimensione per rinascere, ho ritrovato la fiducia e la grinta per proseguire. Ho segnato e giocato con continuità, e ora vogliamo chiudere al meglio la stagione".