INTERVISTA TC - Giana Erminio, Albè: "Eccezione per il calcio italiano"

06.02.2020 07:30 di Stefano Scarpetti   vedi letture
Cesare Albe'
TMW/TuttoC.com
Cesare Albe'

In un calcio dove le parole progetto e programmazione non vengono mai applicate, spesso si ricorre agli esoneri per dare la cosiddettà "scossa" c'è una storia tutta particolare, arriva dalla provincia brianzola, esattamente dalla cittadina di Gorgonzola dove Cesare Albè da oltre 25 anni occupa la panchina della Giana Erminio, una sorta di decano. Ad ottobre è tornato a guidare il club, dopo l'esonero di Riccardo Maspero e lentamente sono cominciati ad arrivare i risultati. Personaggio schietto, che dice quello che pensa senza tanti fronzoli. E' intervenuto ai microfoni di Tuttoc.com per raccontare la sua esperienza, e il cammino della formazione biancazzurra impegnata nella lotta per la salvezza. 

Mister lei aveva deciso di lasciare la panchina due anni fa, cosa l'ha convinto di accettare l'invito di tornarci dopo l'esonero di Maspero?

"In realtà non sono mai andato via dalla società ricoprendo la carica di vice presidente. Abbiamo un allenatore giovane che non ha il patentino quindi sto prestando la mia esperienza alla squadra. La mia presenza in panchina è soltanto per questa stagione, sto prestando la mia opera nel momento del bisogno del club".

25 anni in panchina, un caso più unico che raro: ci può raccontare questa infinita storia con la Giana Erminio?

"Considerato come vanno le cose nel calcio italiano è una vergogna lo dico sempre al mio presidente (ride n.d.r) a 70 anni sono ancora in panchina. In realtà sto facendo il tecnico a tempo pieno solo da quando i ragazzi ci hanno fatto il regalo di approdare in serie C. Io in precedenza avevo un'altro lavoro, ci allenavamo la sera anche quando militavamo in serie D. Una volta in pensione mi sto dedicando a tempo pieno, ho preso il patentino Uefa per poter allenare fra i professionisti".

Questa stagione era iniziata nel peggiore dei modi, all'inizio del 2020 c'è stato però un cambio di passo

" Abbiamo fatto degli errori in estate, probabilmente siamo stati troppo superficiali, giustamente ci siamo trovati a lungo in fondo alla classifica. Per la prima volta rispetto a quello avvenuto negli ultimi anni siamo a lottare per la salvezza, una situazione normale per una società piccola come la nostra, probabilmente con le stagioni passate ci eravamo abituati troppo bene. Abbiamo fatto dei buoni risultati, ma è ancora presto per parlare di cambio di passo, siamo ancora in una situazione complicata di classifica".

Quanto è difficile per un club come il vostro rimanere a galla in serie C, vista la presenza di società del calibro di Monza, Vicenza e Bari

" Molto complicato per noi, io ad esempio il Vicenza mi ricordo di averlo visto giocare a Milano in serie A. Questo per far capire in che categoria ci troviamo, c'è da ringraziare il presidente Bamonte, il quale ci permette di rimanere in un palcoscenico del genere. Devo dire che sul piano societario siamo irriprensebili, paghiamo regolarmente tutto, questo ci permette di mantenerci in linea di galleggiamento".