INTERVISTA TC - Maglione: "C in crisi con tutto il sistema. Troppi 60 club"

28.06.2018 18:40 di Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Maglione: "C in crisi con tutto il sistema. Troppi 60 club"
TMW/TuttoC.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoLegaPro.com

Francesco Maglione, ex direttore generale del Catanzaro e per due anni consigliere della Lega Pro, ha analizzato la situazione della terza serie in esclusiva a TuttoC.com.

Cosa pensa dell'attuale stato di salute della Serie C?
"Riflette la crisi che colpisce il calcio ai suoi massimi sistemi istituzionali. Purtroppo non c'è stata l'aggregazione delle componenti il 29 gennaio in sede elettiva e adesso se ne pagano le conseguenze, con questa fase di stallo totale dovuta al commissariamento. Tanto è vero che le componenenti poi si sono ravvedute e hanno adesso l'urgenza e la necessità di esprimersi in maniera democratica e diretta per eleggere il presidente federale. Il sistema calcio urge di profonde riforme strutturali: si poteva metter mano alla cosa a fine gennaio e si sarebbero guadagnati 7-8 mesi. La crisi, poi, è a cascata: i provvedimenti colpiscono la serie A, la B e, di conseguenza, anche la C, in una crisi di sostenibilità del sistema.
Non c'è una vera visione progettuale, quella che aveva Gabriele Gravina che avrebbe potuto riformare il sistema. Il caso emblematico è quello delle seconde squadre che potrebbero trovare posto visti i posti liberi in C e invece abbiam visto come le società di A abbiano chiesto un ulteriore momento di riflessione al commissario. Anche in questo caso non si ha una visione univoca su come migliorare il sistema".

In Serie C tanti club hanno problemi a iscriversi.
"È fisiologico che ogni anno vi siano in sofferenza un numero eccessivo di società in un sistema che non dà un'equa distribuzione delle risorse. Quindi, come ogni anno, serviranno i ripescaggi per completare l'organico e al contempo vi saranno club che partiranno in ritardo con delle penalizzazioni. Spero che questo sia l'ultimo anno di traghettamento verso quella che dovrebbe essere una stagione di vera e profonda riforma strutturale del nostro sistema calcio che non può prescindere da un'espressione di un presidente federale eletto democraticamente da tutte le componenti. Non può essere certo espressione di una gestione commissariale".

Vedremo una Serie C a 60 squadre?
"Credo che il format si riuscirà a completare, visto che nella classifica dei ripescaggi mi dicono che ci sono società che godono di ottima salute. Il problema è che il sistema non può reggere così tante squadre professionistiche: parliamo di 102 club e la parte più debole è la Serie C che non può reggere 60 società professionistiche.
Un quadro completo lo avremo solo a metà luglio. Intanto in squadre come Juve Stabia, Trapani, Reggiana, Mestre e Fidelis Andria, i rispettivi imprenditori, dopo tanti anni di calcio e dopo tanti sacrifici personali, arrivano in una fase di stanca per cui tendono giustamente a passare la mano. So che sono in corso parecchi cambi di società ma il problema strutturale rimane. Senza poi dimenticare che in tanti cambi e in tante partenze in ritardo il rischio di ottenere diverse penalizzazioni sono tante, come avvenne a Catanzaro. Lì, per fortuna, la nuova proprietà Noto ha condotto una battaglia vincente ottenendo anche la restituzione di un punto di penalizzazione".

Chiusura proprio con Catanzaro.
"C'è stato grande rammarico per non aver raggiunto i playoff. Vedere cosa è riuscito a fare il Cosenza che dalla quinta posizione è arrivata in B lascia grande amarezza in bocca pensando a quello che avrebbe potuto fare il Catanzaro, visto che in campionato erano arrivata anche una vittoria e un pareggio nei derby".