INTERVISTA TC - Multineddu: "Lista a 22? Ci saranno giovani non meritevoli"

07.09.2020 11:00 di  Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Multineddu: "Lista a 22? Ci saranno giovani non meritevoli"
TMW/TuttoC.com
© foto di Andrea Rosito

Il direttore sportivo Gianfranco Multineddu, intervistato da TuttoC.com, è intervenuto a per un commento sulla categoria alla luce dei recenti avvenimenti come la lista a 22.

Cosa pensa degli stadi chiusi?
"Sono stato ultimamente a vedere una partita amichevole in uno stadio pur rispettando i protocolli Covid, devo dire che è desolante vedere uno stadio che potrebbe contenere fino a 15 mila persone con soltanto poco meno di 100 persone presenti. Lì nella desolazione di uno stadio vuoto dove le voci sembravano quasi un miracolo mi sono fatto un idea di quanto fosse importante il calcio, molte aziende con la visibilità che offre il calcio con la chiusura degli stadi hanno avuto e avranno una riduzione degli incassi così come le società non potranno ottenere quegli introiti che gli consentono di sopravvivere".

Fa tanto discutere la lista a 22.
"Nel 2008/2009 addirittura ci fu una riduzione a 18 giocatori in una lista bloccata da presentare più 2 giocatori U23 e poi una lista di U21 senza limitazione, questa è soltanto una ripetizione del periodo di Governo Macalli. Secondo me questo “decreto” consentirà ancora delle immissioni di giovani non meritevoli tecnicamente ma con mezzi economici da non trascurare". 

In Serie C ogni anno stiamo assistendo a qualche fallimento.
"Ogni anno ci stiamo abituando ai fallimenti di club dovuto a proprietà approssimative e alla presunzione da parte di dirigenti di piccoli club che con strutture ridotte e stadi non conformi alle regole e con pochi tifosi (quindi incassi limitati) di poter partecipare ad un campionato sempre più difficile e organizzato".

Ha lavorato con Ardito adesso alla Giana Erminio. Cosa ne pensa?
"Avendo lavorato con lui posso dire che  Andrea Ardito è un bravo ragazzo ed un professionista serio e umile,  arriverà lontano e poi avrà la fortuna di lavorare  con il Ferguson del calcio Italiano che risponde al nome di Cesare Albè. Andrea così come da calciatore non essendo stato un talento ma dotato di grande spirito di sacrificio è riuscito a scalare tutte le categorie partendo dalla D ed arrivando a giocare in pianta stabile in serie A ed in club importanti . Auguro a lui un grande futuro".