INTERVISTA TC - Parlato: "Contento per salvezza Rieti. Tornerei domani"

06.06.2019 17:30 di Dario Lo Cascio Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Parlato: "Contento per salvezza Rieti. Tornerei domani"
TMW/TuttoC.com
© foto di Matteo Ferri

Ha fatto la storia recente del Rieti, con la vittoria un anno fa del campionato di Serie D e il ritorno nei professionisti della squadra laziale. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva l'allenatore Carmine Parlato, su presente e futuro degli amarantocelesti ma non solo:

Iniziamo dalle finali playoff, inaugurate ieri da Pisa e Triestina.
"Il sorteggio me l'aspettavo diverso. A prescindere dall'altra finale, dove si scontreranno due ottime squadre, ritenevo Pisa e Triestina le vere pretendenti per la Serie B. E invece non sarà possibile. La gara di ieri ha visto gli alabardati dire la sua, hanno giocato con grande piglio, andando in vantaggio due volte. Ma le squadre di D'Angelo giocano sempre con grande personalità, oltre ad avere un Moscardelli in più ed altri elementi di grande livello, come Marconi, che tengono sempre sveglie le difese. E' finita ad armi pari, penso che il ritorno al Rocco sarà una bellissima partita". 

L'altra sfida è Piacenza-Trapani, con i granata scombussolati dal problema stipendi.
"Questa è una delle ultime situazioni scabrose che da anni flagellano la Serie C. Con l'avvento di Ghirelli si sta facendo in modo di avere maggiore pulizia, più chiari nelle regole, e questo è un bene. Per quanto riguarda le due squadre, giocano un bel calcio, ben allenate da Franzini e Italiano. Giocano un calcio molto aperto, diverso, che mi piace molto. Allo stesso tempo penso che in queste finali bisogna stare molto attenti perché al primo errore rischi di buttare via la promozione. Servirà grande attenzione da entrambe. Se il Trapani ha forse qualcosa in più dal punto di vista dell'organizzazione, qualitativamente il Piacenza può mettere in difficoltà i siciliani".

Passiamo invece al playout tra Lucchese e Bisceglie, un po' l'emblema di questa stagione particolare in Serie C.
"Credo che bisogna fare non i complimenti, ma una targa a tutti i componenti della Lucchese e metterla in piazza. Dal direttore Obbedio a mister Favarin, passando per tutti gli splendidi ragazzi in squadra, per quello che stanno facendo. Parallelamente il Bisceglie è una squadra giovane, che nell'ultimo periodo ha tirato fuori gli artigli. Adesso vedremo questo ritorno, giocare a Bisceglie vedrà un clima molto caldo. La tifoseria locale, che apprezzo molto, saprà sostenere la squadra. I rossoneri si troveranno un Bisceglie voglioso di ribaltare il risultato. Mi auguro sia una bella partita e che si salvi il migliore".

Parliamo di Rieti. A gennaio non è potuto tornare sulla panchina per beghe burocratiche. I laziali comunque si sono salvati con un bel girone di ritorno.
"L'avvento di mister Capuano e del direttore Di Santo ha fatto in modo di rimettere insieme i pezzi, perché non era facile visto quello che era stato fatto dall'estate fino a novembre. Bisogna fare i complimenti alla società, all'allenatore e a tutti i ragazzi perché si sono tirati fuori da una bagarre rischiosa. Conoscendo il presidente Curci, una persona stupenda, che sento spesso per amicizia, mi ha fatto grande piacere. Il presidente è una persona molta appassionata e in Italia ce ne sono pochi che investono nel proprio territorio per questioni generazionali. Suo padre era tifosissimo del Rieti e questa passione è scalata in avanti sulle sue spalle. Mi auguro che ci sia nuova linfa nel club, Curci sta cercando nuovi soci per una cessione parziale, per restare comunque nella società. Spero sia la volta buona per fare entrare nel Rieti persone con solidità economica e con la sua stessa passione".

Curci e Parlato è un connubbio che potremmo rivedere?
"Non nascondo che ci spero. A Rieti tornerei anche domani, come ho già detto. Quando stai bene in un posto, si va al di là dei discorsi economici e tecnici. Abbiamo vissuto un'annata stupenda con tutti i ragazzi, i dirigenti e lo staff, al magazziniere al presidente, in maniera molto familiare. Forse si è vinto per questo motivo qua: le grandi vittorie si conquistano con gli uomini e il rispetto delle persone. Quando ho trovato queste caratteristiche, ci sono sempre stati i presupposti per vincere, e infatti abbiamo fatto un campionato bellissimo, con emozioni indelebili, fuori portata. Mi auguro però che intanto a Rieti tutto va bene sulla questione delle quote. Poi per il resto si vedrà, in questo momento siamo in attesa". 

In Serie C sono state abolite le liste over. Da allenatore come giudica questa scelta?
"Abbiamo fatto una legge per fare giocare i nostri giovani. Ma è stata una legge sbagliata. Col passare degli anni, tutti i giovani, finita l'età contributiva, si perdono. E vengono forzati a giocare anche quando non sono pronti, sia in Lega Pro sia in D. E' giusto invece dare la possibilità a chi vuole puntare a vincere e lo ritiene opportuno, di fare una squadra di soli over. Questo non equivale a vincere sicuramente. Perché se un giovane è bravo, bisogna farlo giocare. E' una regola che approvo in toto. Personalmente farei giocare giovani che meritano di giocare, che hanno le giuste capacità, affiancati da calciatori maturi che possono guidare i ragazzi verso obiettivi importanti. Secondo me è il mix giusto, chiaro che poi ogni club decide in base alle proprie valutazioni".