INTERVISTA TC - Pontedera, Bargagna: "Navarra conosce il calcio"

03.05.2022 19:00 di Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Pontedera, Bargagna: "Navarra conosce il calcio"
TMW/TuttoC.com

Per parlare del cambio della guardia in casa Pontedera i microfoni di TuttoC.com hanno intervistato Andrea Bargagna, direttore organizzativo del club granata: "Sono stati due anni e mezzo molto intensi: abbiamo progettato un cambiamento radicale della nostra immagine e del brand societario. Si sono cambiati usi e abitudini: abbiamo migliorato l'utilizzo dei social e della comunicazione, rivisto e ridisegnato il marchio che rappresenta un biglietto da visita fondamentale. Abbiamo cercato di rinnovare anche la nostra veste attraverso una collaborazione con lo sponsor tecnico Errea. Tutte le divise da gioco degli ultimi tre anni sono state scelte di volta in volta interattivamente dai nostri tifosi. E' stata una corsa molto veloce con la capacità di questa società di cambiare per quello che era il momento particolare legato anche alla pandemia cercando di rendere sempre partecipi i nostri sponsor. Credo fermamente che il calcio sia un veicolo facilitatore di interessi diversi, da un lato quello delle società di avere una risorsa derivante dagli sponsor e da parte degli imprenditori di crearsi opportunità di lavoro sul territorio attraverso il Pontedera".

Siete una delle poche squadre in C ad avere un pullman col vostro brand?
"E' stato fatto questo pullman totalmente brandizzato, sono state rinnovate alcune parti dello stadio: sono stati rifatti completamente gli spogliatoi ed è stato creato un tunnel di accesso al campo con le gigantografie di foto della storia del club. L'anno scorso è stato realizzato un campo misto di nuova generazione che è un po' il fiore all'occhiello della società che ha creduto molto nell'impatto ambientale del calcio. Siamo stati la prima società nel mondo con seggiolini interamente di plastica riciclabile così come il manto di gioco che è interamente green".

Avete ricevuto un interesse maggiore negli ultimi anni?
"Con l'introduzione del nuovo marchio è aumentato esponenzialmente l'interesse per il Pontedera che deve dire grazie a tantissime aziende che si sono legati alla società anche con contratti pluriennali".

Come valuta l'ingresso della nuova compagine societaria?
"C'è stato un rimescolamento, non è un vero e proprio cambio societario perchè il 60% delle quote sono rimaste sul territorio. E' entrato un socio forte col 40% che conosce già il mondo del calcio dove ha avuto diverse esperienze. Probabilmente ha visto nel Pontedera e nel suo modo di fare calcio un veicolo per fare business utile anche alle proprie aziende".

Si aspettava l'addio dopo cinque stagioni di mister Maraia?
"Credo abbia fatto una scelta di vita difficile perchè dopo tantissimi anni con risultati brillanti ottenuti ha deciso di intraprendere un nuovo percorso professionale. Come nella vita tutto ha un inizio e una fine: è stato bello chiudere con un'altra salvezza ottenuta con largo anticipo".

Cosa pensa delle critiche ricevute dalla società?
"Spesso la città forse anche per colpa nostra che non abbiamo trasmesso il giusto messaggio ha criticato a mio avviso ingiustamente la società per il lavoro che ha svolto. Il prossimo sarà l'undicesimo anno tra i professionisti. Evidentemente qualche scelta è stata sbagliata altrimenti non si sarebbe creata una frattura tale. Spesso ci scordiamo che quando parliamo di una squadra di calcio si parla della sua tradizione storica e per fare il bene della società spesso calpestiamo certi valori che poi in realtà sono quelli che muovono il calcio. Sotto questo aspetto mi prendo le mie responsabilità".

Si può dire comunque che sia finita un'era?
"Ringrazio la società e l'amministrazione che comunque è sempre stata al mio fianco. E' stata fondamentale nel mio percorso lavorativo e nello sviluppo del progetto Pontedera. La società mi ha sempre supportato e creduto in quello che facevo. Devo ringraziare in particolare modo oltre al presidente Gradassi e a tutti i soci: il vero direttore organizzativo ovvero Paolo Pastacaldi che lavora quotidianamente nell'omba ma che fa un lavoro da top club e Paolo Giovannini, che sono onorato di aver conosciuto in questi due anni e spero rimanga a Pontedera perchè in questo momento faccio fatica a vedere il progetto Pontedera senza la sua mano".

Qual è il suo futuro?
"Sono legato al Pontedera fino alla fine di giugno, indubbiamente è stato un percorso fatto tutto d'un fiato. Quest'anno sono stato toccato in prima persone dalle critiche. Non credo che si critichi le persone solo per il gusto di farlo, poi si tratta di capire se tali critiche siano giuste e motivate. Oggi alla fine di un percorso la nuova società dovrà capire se ha voglia di continuare questo è quello che da ieri mi è stato manifestato. Da parte mia sono onorato di questa opportunità che ancora oggi mi viene data. Mi sono preso qualche giorno per pensare e ricaricare le batterie".