INTERVISTA TC - Pres Foggia: "In C la salvezza è il minimo. E io resto"

01.09.2020 16:30 di  Alessio Lamanna   vedi letture
INTERVISTA TC - Pres Foggia: "In C la salvezza è il minimo. E io resto"
TMW/TuttoC.com

Sarà con ogni probabilità uno dei 60 presidenti in Serie C e avrà il merito di aver riportato subito tra i professionisti il glorioso Foggia appena un anno dopo il doppio salto indietro dell'estate scorsa. Il sogno sembrava sfumato dopo lo stop ai campionati e il secondo posto dietro al Bitonto, ma le vicende giudiziarie hanno cambiato tutto: neroverdi penalizzati, satanelli ormai certi della C. Però per Roberto Felleca non sono tutte rose, c'è anche una situazione societaria spinosa che ha scatenato la protesta di una parte consistente della tifoseria rossonera. Ne abbiamo parlato direttamente con lui nell'intervista che potete leggere qui sotto. 

Vi sentite già in C? Nessun timore per il secondo grado di giudizio e per eventuali speranze di Rende, Cerignola e Bisceglie?
"Direi che siamo già in C, ci hanno già comunicato ufficialmente la vittoria del campionato. Hanno tolto il titolo al Bitonto e ora siamo la nona promossa dalla D per regolamento. Adesso pagheremo l'iscrizione, la fideiussione e tutto. Tra l'altro non credo accetteranno l’appello del Bitonto: la procura aveva chiesto l’esclusione dal campionato, gli hanno già concesso molto togliendogli solo la promozione. Sì, siamo in C ed è la terza volta negli ultimi tre anni che la mia squadra si guadagna un salto di categoria: l'anno scorso abbiamo vinto il campionato a Como, l'anno prima siamo arrivati secondi ma saremmo stati certamente ripescati non fosse stato per problematiche societarie".

Non sarete in ritardo con la rosa, visti i tempi ristretti?
"Intanto dico già che chiederemo la proroga sia per la fine del mercato, sia per l’inizio del campionato. Siamo leggermente in ritardo perché siamo in ritiro con una decina di senior, ma ci sono talmente tanti giocatori liberi che non credo sarà un problema fare la squadra".

Capuano, Corda e Felleca insieme, tre vulcanici. Quanto durerete?
"Mi metto in mezzo io tra i due litiganti! No, a parte gli scherzi, abbiamo preso accordi per avere dei comportamenti professionali visto che ora il Foggia sarà una società professionistica".

Molti non vedono futuro per questa proprietà a causa di molti screzi tra i soci. Può sintetizzarci cosa è successo dal vostro insediamento fino ad oggi?
"Niente di incredibilmente grave. La corporate che controlla il Foggia è nata coinvolgendo Maria Assunta Pintus, una mia vecchia socia fuori dal calcio, pensando fosse una cosa carina. Le cose non sono andate benissimo. Lei non essendo esperta del settore non condivideva alcune scelte. Pensava fosse una cosa più pianificabile seduti a tavolino, ma nel calcio non è così, ci sono tante dinamiche che lei non capiva. Adesso abbiamo fatto un aumento di capitale e per il futuro il discorso sarà semplice: chi vuole mettere i soldi resta, chi non vuole uscirà dalla società. Io ho dato la disponibilità a restare e resto".

E la figura di Follieri? C'è un cambio di proprietà in vista?
"Follieri è un possibile partner che vorrebbe acquisire quote di maggioranza facendomi rimanere con meno quote ma con un ruolo sempre importante a livello gestionale, ma la socia non ha accettato. Al momento è l’unico interlocutore affidabile che ci è stato presentato. Anche a Como ho ceduto solo di fronte a un progetto serio e mi sembra che i fatti lo stiano dimostrando. Non sono Berlusconi ma neanche l’ultimo arrivato: se a Foggia arriva qualcuno che può fare meglio di me, mi faccio da parte".

Un messaggio ai tifosi più critici nei vostri confronti?
"Mi spiace, loro sono arrabbiati per questioni riguardanti la corporate. Ho avuto anche modo di scusarmi. Però credo che la loro reazione sia esagerata in paragone a quanto successo. Anche perché il campo ci ha dato ragione: abbiamo conquistato una promozione al primo anno quando ci sono società che spendono milioni ogni anno e non salgono".

Obiettivi per il prossimo campionato di Serie C?
"Faremo una squadra per fare una bella figura e per non sfigurare, poi gli obiettivi li decide il campo. La salvezza è il minimo".

In Serie C ritroverà due squadre che conosce bene: Olbia e Como, anche se non saranno nel vostro eventuale girone. Cosa dice di queste due realtà?
"Beh, naturalmente simpatizzo per l’Olbia per ragioni territoriali. E' la mia terra. Mentre vengo da due anni belli a Como, di vittorie, perché sicuramente abbiamo più vinto che perso, e ci ho vissuto serenamente nonostante qualche contestazione. Mi porto dietro da Como alcuni elementi societari e anche qualche giocatore che ha dimostrato fedeltà e ai quali la stiamo ricambiando. Posso solo dire di essere contento di aver lasciato il Como in buone mani".