Intervista TC

Sorrentino: “Bra, salviamoci. Nonostante il budget più basso di C e le 38 gare in trasferta”

Sorrentino: “Bra, salviamoci. Nonostante il budget più basso di C e le 38 gare in trasferta”TMW/TuttoC.com
© foto di Gabriele Di Tusa/TuttoPalermo.net
domenica 3 agosto 2025, 10:00Interviste TC
di Sebastian Donzella

Oltre vent’anni di professionismo al servizio di chi professionista, almeno sul campo, lo è diventato ora. Stefano Sorrentino, nuovo direttore tecnico del Bra, grande sorpresa dell’ultima serie D (stravinta), ha analizzato la situazione dei giallorossi a TuttoC.com.

Il budget più esiguo della categoria, lo stadio in un’altra regione. Il tutto da neopromossi. Sulla carta tutto sembra contro il Bra. 
“Nella vita di tutti i giorni e in quella sportiva nessuno mi ha mai regalato nulla. Anzi, nessuno ha mai regalato niente a nessuno. Sappiamo benissimo che il compito sarà difficilissimo. Sulla carta siamo il club col budget più basso di tutti ma i campionati si giocano sul campo. Questo significa che non partiamo battuti ma sappiamo benissimo che dovremo faticare il triplo degli altri”.

Siete inseriti nel Girone B per un nonnulla. Geografia canaglia…
“È vero che il criterio geografico è questo però dover arrivare a Gubbio e Guidonia è un po’ strano e sarà anche complicato. Forse una revisione in futuro non sarebbe male”.

Il tutto giocando a Sestri Levante, dal Piemonte alla Liguria.
“Saranno 38 partite in trasferta, anche se stiamo cercando altre soluzioni più vicine per rientrare almeno in regione. Ma è ancora presto per parlarne. Di sicuro questa problematica toglie budget alla squadra. Ma noi lavoriamo e non ci lamentiamo. Con passione e organizzazione sappiamo di potercela fare”.

Sente l’ansia da prestazione di chi porta oltre due decenni di professionismo in una squadra neopromossa?
“Questa è una chance importante per me. Ricordiamoci che entro in un ambiente vincente: l’anno scorso altri team hanno speso il triplo del Bra ma a stravincere il campionato sono stati i giallorossi. Il mio lavoro attuale si basa sulla continua triangolazione con mister Nisticò, che avevo già avuto il piacere di conoscere, e col direttore sportivo Menicucci col quale ho trovato subito una grande intesa. Ognuno di noi sta dando e continuerà a dare il massimo”.

Sul mercato cosa dobbiamo attenderci da qui alla fine del mercato? 
"Oggi arriva Alessio Brambilla dalla Cremonese, poi sarà il turno di altri 3-4 giocatori altrettanto importanti in una rosa già di per sé interessante. La forza delle idee e il grande lavoro dietro la scrivania non mancano”.

Come vivono i portieri giallorossi e il loro preparatore la presenza di un grande portiere come direttore?
“Mi confronto costantemente con tutti loro. Ma sono a disposizione di tutti: chiunque al Bra sa benissimo che può confrontarsi con me per qualsiasi cosa: la mia esperienza è a loro completa disposizione”.

In caso di salvezza toccherà pagare pegno. Magari una bella barba giallorossa…
“Al momento non ne parliamo, in ritiro siamo tutti concentrati sull’inizio della stagione, non sulla fine. 
Ma onestamente ho paura che, in caso positivo, i ragazzi vorranno andare ben oltre una barba colorata (ride NdR)”.

Avete affrontato in amichevole il Palermo. Com’è stato rivedere i rosanero?  
“Bellissimo ed emozionante. Continuano ad accogliermi sempre al meglio a distanza di anni. A Palermo ho lasciato un pezzo di cuore e lo lascio ogni volta che rivedo i rosanero. Del resto, quando ho bisogno di ricaricare le batterie, vado lì per qualche giorno e sto sempre benissimo”.

Il prossimo anno non sarebbe male sognare un Bra-Chievo tra i professionisti…
“Già, non sarebbe affatto male. Conosco tanti dei protagonisti attuali e auguro loro di riportare il club veneto a essere un club professionistico, lo meritano. Mi spiace solo per mister Allegretti che ha dovuto salutare per motivi personali: spero non sia nulla di grave”.

Il presidente della Serie A, Simonelli, avrebbe voluto giocare la prima giornata negli Stati Uniti. Sorrentino avrebbe giocato volentieri un Palermo-Inter a Los Angeles?

“Purtroppo si sta perdendo il fascino e l’amore per questo sport. Capisco il discorso relativo agli introiti ma non capisco perché si debba privare la gente della propria squadra. Per un evento particolare come una finale posso anche capirlo ma per una giornata di campionato proprio no. Non avrebbe senso chiamarsi in un certo modo, altrimenti vale tutto. Dovremmo cambiare nome ogni settimana alla squadra in base alla città in cui si giocherebbe. La realtà è che dovremmo tornare un po’ a quei valori che avevano portato il campionato italiano a essere considerato il più bello e il più seguito al mondo”.