Binda: "Club con difficoltà non evidenti fanno salti mortali per iscriversi in C"

"La vittoria di ieri ha spostato l'asticella un po' dalla parte del Pescara, ma in queste finali non si ha nulla da perdere, e la Ternana andrà a Pescara per cercare di vincere: ci sono ancora tempi supplementari ed eventuali rigori, se ci fosse la parità, in queste gare playoff cambia proprio il calcio. Non sono le partite di campionato, e io sono per fare più playoff e meno gare di campionato": esordisce così, in diretta su TMW Radio nel corso della trasmissione 'A Tutta C' (format interamente dedicato al mondo della Serie C), la prima firma de La Gazzetta dello Sport Nicola Binda.
Che, continuando a parlare della finale di andata dei playoff di Serie C ha poi proseguito: "Silvio Baldini ha capito che i playoff sono un'opportunità che vale il campionato, che quindi si deve arrivare all'appuntamento nella miglior formazione possibile. Lo ha capito a Palermo, lo sta riproponendo al Pescara, non parlava a vanvera quando diceva che li avrebbero vinti: tanti allenatori li sottovalutano, non ci arrivano preparati, lui invece ha capito la giusta teoria. E aggiungo, ci sono state tante squadre anonime in campionato e strepitose ai playoff: conta molto arrivare preparati in questo mese, è una strategia da pianificare in anticipo".
Non è però solo la settimana playoff, ma anche quella delle iscrizioni al prossimo campionato. Come è la situazione attuale?
"La morte di una società non è mai una cosa bella, auguro a tutte le società di adempiere all'iscrizione, ma la situazione generale fa capire che così non si può andare avanti. Ci sono tante piazze con difficoltà non evidenti che stanno facendo salti mortali in queste ore per completare la pratica di iscrizione, dalla B in giù è un calcio che produce pochi introiti per i club: se non si fa in fretta una riforma, credo che il tutto diventi molto complicato. E venerdì si vedrà uno specchio realistico di quella che è la situazione, anche se tanti ce la faranno per il rotto della cuffia. Ma gli imprenditori sono spaventati a fare calcio in Italia, e anche i tifosi dovrebbero capire che partecipare a tornei professionistici non è un atto dovuto, ma un privilegio".
La Serie C si è aperta alle Seconde Squadre. Non c'è quindi il rischio si passi a una 'colonizzazione' di formazioni B in categoria?
"Le Formazioni B non sono servite al calcio italiano, ma solo ai club, e questo è sotto gli occhi di tutti: è un equivoco che si deve ricordare. Ma serve anche dire che queste sono società che garantiscono una competizione regolare, problemi economici con loro non ce ne sono. Il calcio però deve garantire certezze per tutte".
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