Intervista TC

D'Avanzo: "VAR in C? Un passo avanti, ma senza riforma la categoria resta un limbo"

D'Avanzo: "VAR in C? Un passo avanti, ma senza riforma la categoria resta un limbo"TMW/TuttoC.com
giovedì 7 agosto 2025, 19:00Interviste TC
di Raffaella Bon

Katia D'Avanzo, avvocato esperto di diritto sportivo, è intervenuta ai microfoni di TuttoC.com per commentare i temi caldi della terza serie, tra l'introduzione del VAR in Serie C, la riforma e le problematiche di alcuni club, come Triestina, Rimini e anche Ternana.

Cosa pensa dell'introduzione del VAR in Serie C?

"Il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha annunciato, durante il raduno degli arbitri a Cascia, l’introduzione nella Lega Pro e nella Serie A femminile del VAR a chiamata, attivabile dagli allenatori. Tale decisione è stata motivata con l’esigenza di aumentare la trasparenza e il dialogo in campo. È opportuno specificare che si tratta del sistema denominato Football Video Supporter. 
Il Football Video Supporter prevede che ogni squadra possa richiedere l’intervento del VAR due volte durante una gara. Qualora la richiesta venga accolta e la decisione arbitrale modificata, la chiamata non verrà conteggiata; in caso contrario, verrà sottratta dal numero massimo disponibile. Un sistema simile è già in uso nel tennis e nel football americano.
A mio avviso, l’introduzione del VAR in Serie C rappresenta un passo positivo. L’obiettivo è garantire maggiore equità in un campionato in cui gli errori arbitrali possono determinare promozioni o retrocessioni. Questo strumento avvicina la Serie C agli standard di Serie B e Serie A, e in generale ritengo positiva l’introduzione della tecnologia nel calcio.
Detto ciò, ritengo sia importante evidenziare alcune criticità strutturali della Serie C. I costi elevati rappresentano un ostacolo significativo: molte società faticano già sul piano logistico e finanziario, e l’adozione del VAR implica l’impiego di infrastrutture onerose. Anche i tempi di attesa, se non gestiti correttamente, rischiano di rallentare eccessivamente il ritmo di gioco, snaturando un campionato che dovrebbe mantenere caratteristiche di fluidità e autenticità.
Per questi motivi, pur sostenendo l’introduzione del VAR in tutte le categorie, è fondamentale affrontare con coerenza e visione le criticità esistenti, garantendo sostenibilità economica. Altrimenti, il rischio è di trasformare un’opportunità in una mera formalità priva di strategia".

Serve una riforma della Serie C?

"Negli ultimi anni si sono registrati alcuni segnali di cambiamento, come dimostra la Riforma Zola sullo sviluppo e la formazione dei talenti. Il nuovo regolamento sul minutaggio dei giovani ha determinato un incremento del 48% dei calciatori provenienti dal settore giovanile inseriti nelle liste gara, con un aumento del 25% dei minuti giocati dagli stessi, e una crescita del 26% delle squadre che schierano atleti cresciuti nel proprio vivaio. 
Tuttavia, questi progressi non sono sufficienti. A fine stagione si assiste ancora a vicende di club incapaci di pagare stipendi e contributi, costretti al fallimento o alla retrocessione, mentre altre società vengono ripescate. Ciò penalizza anche quegli investitori italiani che, per passione verso il territorio e amore per la propria città, decidono di impegnarsi nel mondo del calcio.
Senza una riforma strutturale e sostenibile, la Serie C rischia di rimanere un limbo tra dilettantismo e professionismo. 
Da troppo tempo è una categoria sovraccarica e instabile, come sottolineato anche dal presidente del Potenza, Donato Macchia, in un recente incontro con il presidente federale Gabriele Gravina. Le criticità principali sono la presenza eccessiva di club (60 squadre suddivise in tre gironi), la scarsa omogeneità tecnica e la difficoltà nel creare un prodotto televisivo appetibile. A tutto ciò si aggiungono i frequenti fallimenti e i continui cambi di proprietà. 
Tra le proposte avanzate dal presidente Macchia, che condivido pienamente, figurano la riduzione del numero di club e l’introduzione di criteri più stringenti per l’iscrizione al campionato".

Una Serie C piena di incognite, con Triestina, Ternana e Rimini...

"La stagione 2025-26 della Serie C parte all’insegna dell’incertezza, con numerosi cambi societari e ambizioni elevate, ma con poche riforme strutturali a sostegno degli investimenti. 
Triestina: la situazione è critica. Il presidente federale Gravina ha confermato l’iscrizione al campionato, ma ha evidenziato la mancanza delle risorse economiche necessarie per sostenerla. I giocatori non percepiscono lo stipendio da gennaio e, se non dovessero concretizzarsi investimenti cospicui (7-8 milioni di euro da parte di fondi cinesi), la permanenza nel torneo è a rischio.
Ternana: dopo il fallimento della prima trattativa con Olidata e le dichiarazioni del sindaco Stefano Bandecchi, che ha annunciato una penalizzazione per la squadra, la situazione resta incerta. Il debutto in Coppa Italia è previsto per il 9 agosto contro la Virtus Entella. Il sindaco, impegnato in prima persona nella cessione del club, ha rassicurato circa l’avvio di nuove trattative, anche in funzione del progetto per la costruzione dello stadio-clinica.
Rimini: il club è stato recentemente acquisito dalla manager brianzola Giusy Anna Scarcella, 38 anni. Nonostante l’annuncio dell’acquisizione del Rimini Football Club, permangono forti criticità: le quote societarie sono attualmente soggette a un sequestro conservativo disposto dal Tribunale di Milano su istanza della società V.R. Trasporti, creditrice della D.S. Sport, ancora formalmente titolare del pacchetto di maggioranza.In conclusione, la prossima Serie C si preannuncia equilibrata ma imprevedibile. Il peso delle scelte societarie e dei passaggi di proprietà potrebbe determinare gli esiti della stagione. È evidente che ci troviamo alla vigilia di una riforma già in cantiere, che sarà fondamentale per garantire stabilità, credibilità e crescita all’intero sistema.
In conclusione, la prossima Serie C si preannuncia equilibrata ma imprevedibile. Il peso delle scelte societarie e dei passaggi di proprietà potrebbe determinare gli esiti della stagione. È evidente che ci troviamo alla vigilia di una riforma già in cantiere, che sarà fondamentale per garantire stabilità, credibilità e crescita all’intero sistema".