Dal Canto: "Arezzo? Non più così sicuro che possa vincere facile. FVS? Buon passo avanti"
Alessandro Dal Canto, tecnico ex Carrarese, Cittadella, Livorno e Arezzo tra le altre, ha offerto un'analisi approfondita sulla Coppa Italia di Serie C e sui recenti sviluppi nel campionato, ospite di 'A Tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e il61.
Sono uscite le quattro semifinaliste di Coppa Italia di Serie C: Ternana, Renate, Potenza e Latina. Fuori Ravenna, Pro Vercelli, Crotone e Brescia. Qualcosa la sorprende di questo poker?
"Non mi sorprende. La Coppa Italia, fino alle semifinali, è una competizione particolare: molte squadre, soprattutto quelle con rose ampie, fanno giocare chi ha avuto meno spazio. Da adesso in poi, invece, la posta in palio diventa alta e tutte e quattro proveranno seriamente a vincerla. Per qualcuna potrebbe anche salvare la stagione, oltre a garantire l’accesso diretto alla fase nazionale dei playoff".
A proposito di Brescia: esonerato Diana, oggi dovrebbe arrivare l’ufficialità di Eugenio Corini. Un allenatore che ha poco a che fare con la Serie C. È rimasto sorpreso, considerando che il Brescia è terzo e che viene da un’estate turbolenta?
"A Diana è successo un po’ quello che è successo a me a Carrara due anni fa: esonerato da terzo in classifica. Dipende da come la società vuole vedere le cose. Da fuori dico che il Brescia è in linea con quello che doveva fare: nuova proprietà, fusione, gran parte del gruppo che già l’anno scorso aveva preso distacco dalle prime due. Hanno aggiunto qualche innesto, ma il campionato è lungo. Non so il motivo preciso della scelta, lo sanno loro. Mi spiace per Aimo Diana: secondo me aveva fatto un buon lavoro. Ma chi fa il nostro mestiere sa che può succedere da un momento all’altro".
Qualche settimana fa parlavamo delle difficoltà del Cittadella. Sembra passata un’eternità: dieci risultati utili consecutivi, poi lo stop a Trento. Aveva ragione lei: la squadra aveva le potenzialità, forse aveva solo bisogno di tempo per capire che la Serie C non è la Serie B.
"Sì, anche se hanno cambiato tanti giocatori rispetto all’anno scorso. Dei miei ne giocano titolare uno o due al massimo. I nuovi sono quasi tutti di categoria, quindi forse l’impatto è stato meno traumatico del previsto. Resta il fatto che venire da dieci anni consecutivi ad alti livelli lascia un po’ di trauma generale. Hanno trovato la rotta giusta e ai playoff saranno una mina vagante pericolosissima".
Domani la Juventus Next Gen apre il diciottesimo turno contro la Pianese. Onestamente ci si aspettava qualcosa di più dai bianconeri?
"Sì, sono onesto. Con Brambilla in panchina si era visto un altro livello; con Montero, con tutto il rispetto, la squadra aveva reso meno. Sono a soli due punti dai playoff, ma quest’anno sembrano faticare più del solito a trovare la giusta continuità. Cambiano radicalmente gruppo ogni anno – 12-14 elementi – e con rose così giovani e rinnovate è normale che ci voglia tempo. La loro storia dice che si accendono quasi sempre nel girone di ritorno. Credo succederà anche stavolta".
Nel girone C non c’è una fuggitiva come il Vicenza nel girone A. Catania primo con due punti sul Benevento, poi Salernitana e Cosenza. Ha l’impressione che una di queste quattro abbia qualcosa in più per prendere il largo?
"Sulla carta si equivalgono. Le posizioni possono dipendere da mille fattori, ma non vedo nessuna delle quattro che da qui alla fine staccherà le altre come sta accadendo negli altri gironi. Il girone C è da sempre il più difficile: piazze, storia, pubblico, budget. Sarà un’altra stagione di grande equilibrio".
Ravenna-Arezzo: il Ravenna riuscirà a tenere la testa fino alla fine o l’Arezzo ha ancora le carte per recuperare?
"Io ho sempre detto che l’Arezzo avrebbe vinto facile, ma oggi non ne sono più così sicuro. Il Ravenna sta facendo un campionato strepitoso: non è una sorpresa, ha un organico di primo livello, continua a prendere giocatori di grande esperienza che fanno la differenza. A gennaio potrà anche permettersi di spendere qualcosa in più. Resta il fatto che, nella complessità della rosa, l’Arezzo è ancora superiore. Sarà un testa a testa bellissimo":
Ultima domanda flash: giro d’andata quasi finito. Primo bilancio sul FVS in Serie C?
"Al di là di quello che si dice (ognuno tira acqua al suo mulino), credo sia uno strumento utile: dà la possibilità di rivedere un episodio, cosa che prima non esisteva. Purtroppo non è il VAR delle categorie superiori: mancano le telecamere e gli strumenti, è una questione economica. Se la Serie C potesse permetterselo, sarebbe tutto più semplice. Detto questo, è già un buon passo avanti".
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