Intervista TC

Mignemi: "Vicenza, Arezzo e Catania le favorite. Ma nel Girone C le regine sono tre"

Mignemi: "Vicenza, Arezzo e Catania le favorite. Ma nel Girone C le regine sono tre"TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Serra
Oggi alle 17:30Primo piano
di Sebastian Donzella

Tripla promozione fino alla Serie C con playoff di Lega Pro annesso con la Sicula Leonzio. Poi tre anni sorprendenti, di fila, ai playoff con il Gubbio. Adesso, dopo la parentesi al Campobasso, il direttore sportivo Davide Mignemi osserva la terza serie da spettatore privilegiato. E fa le carte del campionato attuale a TuttoC.com.  

Le favorite per la B?

“Come si suol dire, chi ben comincia è a metà dell'opera. Le squadre considerate favorite in tutte e tre i gironi sono partite abbastanza bene: Vicenza  nel Girone A, Arezzo nel Girone B, Catania nel Girone C.
Nel Girone A però i berici hanno un avversario molto importante come il nuovo Brescia ben costruito ed allenato, non è un caso che stiano primeggiando entrambe nel girone.
Nel girone B il club aretino è l’unico a punteggio pieno e credo che abbia qualcosa in più rispetto alle altre anche se ancora l’annata è molto lunga e piena di insidie. 
Infine, nel girone C, ci sono le tre regine del campionato che già piano piano stanno cercando di fare il vuoto che sono il Catania, a sua volta a punteggio pieno, oltre a Salernitana e Benevento".

Grande novità stagionale il FVS, detto anche VAR a chiamata.
“Se sfruttato bene sicuramente può essere un vantaggio per tutti, perché permetterebbe di evitare degli errori grossolani, a differenza di quanto accaduto fino allo scorso campionato. Però, come in tutte le cose servirà un po' di rodaggio per abituarci tutti insieme a questa novità che per me è davvero molto importante”.

Nel Girone B si trovano Gubbio e Campobasso, le tue ultime squadre. Come le vedi?
“Gli auguro le cose più belle. Dopo l’annata scorsa un po’ complicata, il Gubbio sta cercando di disputare un campionato più importante.
 Ripetere quello che abbiamo fatto qualche anno fa sicuramente non è facile: per una realtà così piccola, arrivare per due volte consecutivi quinti, sfiorando i play-off nazionali, non è cosa di poco conto.
Anche il Campobasso è una realtà in crescita e in espansione che secondo me ha davanti a sé un futuro florido con proprietà e pubblico importanti.

Dopo sette stagioni consecutive in Serie C, questo è il primo anno in stand-by. Come la vive la situazione?
“Già, è il primo campionato che non mi vede partire dall'inizio, se escludiamo la parentesi di Siracusa dello scorso anno dove anche lì ho avuto modo di costruire di sana pianta la squadra che poi ha vinto il campionato.
Utilizzo questo tempo per aggiornarmi e cercare di mettere a frutto tanti altri requisiti per migliorare le competenze nel ruolo. E, quindi, cerco di vedere più partite possibili, mi aggiorno sempre di più su quelle che sono le nuove metodologie di scouting e management.
E, soprattutto, cerco un confronto con dei colleghi più importanti ed illustri così da coltivare e rafforzare rapporti per collaborazioni future.
Tutto questo per farmi trovare pronto in ogni momento, qualora ci sia la chiamata giusta. Del resto, nel corso del mio percorso, ho sempre raggiunto gli obiettivi prefissati e spero vivamente attraverso il lavoro, che la prossima volta vada allo stesso modo”.