Novara, Alberti: "FVS interessante se supportato da strumenti adeguati. U23 valide"
Thomas Alberti, attaccante del Novara, è intervenuto nel corso di 'A tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e iL61 raccontando la sua esperienza nella squadra e le sfide della stagione in corso.
Sei arrivato a Novara la scorsa estate. Come ti stai trovando in questa nuova avventura?
"Fin da subito ho trovato un ambiente unito, molto familiare ma allo stesso tempo professionale. I compagni mi hanno accolto alla grande e mi hanno fatto sentire parte integrante del gruppo sin dal primo giorno. È vero, ci sono stati tanti cambiamenti rispetto alla stagione scorsa e all’inizio abbiamo pagato qualcosa a livello di risultati, ma alla lunga il gruppo sta venendo fuori e i risultati stanno arrivando. Sono molto contento".
Siete a sette risultati utili consecutivi e in piena zona playoff. Sei tornato nel girone A dopo qualche anno e l’esperienza dello scorso anno a Pescara. Che girone hai ritrovato e, come si dice ovunque, c’è davvero un Vicenza che sta facendo un campionato a parte?
"Ho trovato un girone molto equilibrato, dove la differenza tra le prime squadre è davvero sottile. Il Vicenza sta dimostrando di meritare il primo posto: noi dobbiamo ancora incontrarlo, quindi non ho ancora percepito direttamente la loro forza sul campo, ma guardando i risultati è evidente che stanno facendo da padrone e sono lì meritatamente".
A Vicenza c’è Fabio Gallo, tecnico navigatissimo in alta classifica di Serie C; da voi c’è mister Zanchetta, proveniente dal settore giovanile. Che allenatore hai scoperto?
"Non lo conoscevo prima, ma fin da subito mi ha dato tanta responsabilità, cosa che a me piace moltissimo. È un allenatore preparatissimo, determinato e soprattutto affamato: non si accontenta mai, vuole lavorare tanto durante la settimana e preparare le partite con la fame giusta. Continua a trasmetterci questa mentalità ed è una cosa fondamentale".
Il calendario dice: Renate in casa, Lumezzane fuori, poi Vicenza al Piola e Cittadella in trasferta. Che partita ti aspetti col Renate, che è sempre un osso duro, e quanto potranno pesare queste quattro gare sulle vostre ambizioni?
"Vicenza e Cittadella, insieme al Brescia, sono le partite più affascinanti da giocare, ma prima dobbiamo pensare a Renate e Lumezzane, che in questo momento sono le più importanti. Col Renate non sarà assolutamente facile: è una squadra che, pur senza riflettori, fa sempre campionati di alto livello. Noi vogliamo dare continuità non solo ai risultati, ma soprattutto alle prestazioni e alla coesione che stiamo trovando. È l’aspetto su cui forse all’inizio ci mancava qualcosa e su cui stiamo lavorando tanto".
Quest’anno c’è la sperimentazione dell’FVS. Da calciatore come la stai vivendo?
"All’inizio mi aveva un po’ cambiato il focus mentale, perché sapevi di avere uno strumento in più da poter eventualmente sfruttare. Poi, in realtà, non ricordo situazioni in cui ci abbia né aiutato né penalizzato in modo decisivo. Ci sono stati episodi dubbi, soprattutto a nostro sfavore, ma credo che lo strumento sia interessante solo se supportato da una strumentazione adeguata negli stadi. Al momento le telecamere sono poche e non si riesce a vedere tutto a 360 gradi. È diverso dal VAR “vero” della Serie A: è calibrato sulle possibilità economiche dei club di Serie C, alcuni dei quali molto piccoli. Non è la panacea di tutti i mali, ma può essere un passo avanti se perfezionato".
Hai fatto un percorso “classico” tra Serie B, C e D. Che idea ti sei fatto delle squadre Under 23? Possono davvero essere lo step giusto per ridurre il gap tra Primavera e professionismo o alla fine favoriscono soprattutto le grandi società?
"Io non ho fatto la Primavera, quindi non ho vissuto direttamente quelle dinamiche. Però credo che il progetto Under 23 sia valido: basti vedere quanti ragazzi usciti dalla Juventus Next Gen sono poi diventati importanti in Serie A o in Europa. Dare continuità di lavoro e di competizione a certi livelli aiuta tantissimo i giovani a crescere. Certo, alla fine è un progetto che avvantaggia soprattutto i club con settori giovanili molto forti, ma rimane comunque una buona soluzione".
Ultima domanda: da attaccante esperto, se dovessi fare il talent scout, c’è un giovane del Novara – magari anche uno che si aggrega ogni tanto dalla Primavera – che ti ha particolarmente colpito?
"Il gruppo dei giovani è davvero valido, tutti lavorano sodo e qualcuno ha potenzialità importanti. Quello che mi ha stupito di più è Alessandro Cortese: viene dalla zona dove sono cresciuto io (abita a mezz’ora da casa mia), non lo conoscevo e invece è un ragazzo con la testa a posto, che si impegna tantissimo e ha tutte le qualità per diventare un grande centrocampista".
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