Intervista TC

Serpini: "A Carpi due anni meravigliosi, ma volevo fare un altro percorso"

Serpini: "A Carpi due anni meravigliosi, ma volevo fare un altro percorso"TMW/TuttoC.com
Cristian Serpini
Oggi alle 11:30Primo piano
di Raffaella Bon

Dopo l'addio al Carpi, mister Cristian Serpini si è raccontato ai microfoni di TuttoC.com: "Nonostante due anni meravigliosi a Carpi, il terzo ho deciso di non farlo perché avevo bisogno di fare altre esperienze. Ringrazio Carpi perché mi ha dato tanto, pensavo però che fosse giusto fare un altro percorso. Ci siamo lasciati in ottimi rapporti".

Che stagione è stata quella col Carpi in Serie C?

"È stato un anno importantissimo, abbiamo raggiunto l'obiettivo senza mai essere stati all'interno dei playout. Abbiamo fatto qualcosa di propositivo nonostante sulla carta si parlasse di noi come di una squadra da ultime posizioni. Credo sia stato fatto un ottimo lavoro da parte della società e di tutti. Abbiamo fatto qualcosa che non era scontato".

Nelle ultime settimane è stato accostato alla Casertana.

"Sì, è vero. Siamo stati molto vicini, poi è sfumata. Ma ci sono stati anche altri contatti. Il grande rammarico, in questo momento, è di non avere squadra. Spiace ma adopererò questo tempo per aggiornarmi e migliorarmi. E aspettiamo".

Quindi per ora il futuro non è chiaro?

"Aspetto con grandissima voglia l'opportunità per lavorare, infatti credo tantissimo nel lavoro. Un allenatore che non può fare il suo lavoro è come un leone in gabbia: ha voglia di continuare il suo percorso e cercare di fare il meglio possibile. Spero che la cosiddetta chiamata arrivi presto".

È un calcio malato che ha visto squadre che non si sono iscritte e altre che lo hanno fatto ma che sono già in difficoltà.

"Questa situazione fa uscire un po' tutti sconfitti. Sia quelle retrocesse che avrebbero potuto essere ancora in Serie C. Dispiace poi per i disagi e le difficoltà che stanno vivendo i dipendenti di queste società: spero che queste cose accadano sempre meno di frequente".

In un quadro così nebuloso, voi allenatori vi sentite al sicuro?

"Il mestiere dell'allenatore lo conosciamo: è difficile e c'è tanta concorrenza. Sentirsi al sicuro bisogna guadagnarselo sul campo: è l'unica cosa che si può fare. Noi cerchiamo di mettere sicurezze in più facendo del nostro meglio".