Bagatti: "Vicenza e Salernitana candidate numero 1. Delusioni Perugia e Cittadella"

Massimo Bagatti, tecnico con varie esperienze tra C e D, l'ultima stagione al Legnago, è stato ospite di 'A tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e Il 61, ed ha analizzato il panorama attuale dei gironi di terza serie.
Andiamo subito al Girone A, che lei conosce bene. È un girone complesso: che raggruppamento sta vedendo? Può essere l’anno del Vicenza?
"Il Vicenza è la favorita numero uno. Il girone rispecchia più o meno le previsioni iniziali, tranne il Cittadella, che non sta rendendo come atteso. Vedo Vicenza, Brescia e Lecco che giocheranno fino alla fine, con il Vicenza favorito per la vittoria finale. L’Inter U23 sta facendo molto bene, affidandosi a un tecnico importante per la categoria, una sicurezza. Per essere al primo anno, si sta comportando benissimo".
L’Inter U23 va bene, ma l’Atalanta nel Girone C fatica, per la prima volta nel girone del Sud dopo anni brillanti nel Girone A. Anche la Juventus Next Gen, l’anno scorso, ha faticato nel Girone C. È un problema di ambiente o di criticità diverse?
"L’ambiente del Girone C è molto diverso dal Girone A, più simile al Girone B, ma particolare. Le squadre giovani, affrontando piazze con più passione, possono avere difficoltà di ambientamento. Il Girone C è un mondo a parte per le piazze, l’amore dei tifosi e la pressione, e questo può influire".
Nel Girone C, la Salernitana sembra avere l’obbligo di vincere dopo la doppia retrocessione. Non è facile reagire, ma con Faggiano ha una rosa di prim’ordine. Che ne pensa?
"La Salernitana si è affidata a un direttore esperto come Faggiano e ha investito in una squadra importante. È una delle candidate principali, senza tralasciare il Benevento, un’altra squadra di alto livello per la categoria".
E come vede Crotone e Catania nel Girone C? La lotta per la Serie B diretta sembra tra Salernitana e Benevento, ma queste due squadre devono dare risposte.
"Sono le due squadre più forti dopo Salernitana e Benevento, ma un gradino sotto. Faranno un grande campionato e giocheranno per vincere, ma vedo qualcosa in più in Salernitana e Benevento. Anche Catania e Crotone, però, possono giocarsi la vittoria".
Al quinto posto c’è la neopromossa Casarano, che sta sorprendendo. Cosa ne pensa?
"Casarano è una società che ha investito, con giocatori importanti e una buona disponibilità finanziaria. Non è una neopromossa qualunque, ma una squadra forte. Il quinto posto forse è oltre le aspettative, ma rimarrà nei playoff".
Passiamo al Girone B, che conosce bene. Il Carpi, nonostante la sconfitta con polemiche contro l’Arezzo, sembra aver preso le misure alla Serie C. Come lo valuta?
"Il Carpi è una squadra molto giovane, con entusiasmo, grande corsa e organizzazione. Non era semplice per l’Arezzo, nonostante sia tra le favorite. Il Carpi vive di intensità e, se mantiene queste caratteristiche, può fare un campionato simile a quello dell’anno scorso".
Nel Girone B, l’Arezzo è iper-accreditato per la vittoria, ma Ravenna e Ascoli possono dire la loro?
"Sono le tre squadre più importanti. L’Ascoli mostra una solidità tremenda, che fa la differenza alla lunga. L’Arezzo ha giocatori importanti che possono risolvere la partita in ogni momento. Ravenna ha speso tanto, con un progetto per la Serie B. Non so se ci arriverà quest’anno, ma è destinata a farlo. Ora vedo l’Arezzo leggermente favorita per la continuità con il mister, ma tutte e tre si giocheranno il campionato fino alla fine".
Ravenna arriva da un ripescaggio, non da una vittoria. È possibile una promozione o serve un anno di assestamento?
"È più fisiologico un anno di assestamento, ma Ravenna ha una proprietà forte, una squadra di prim’ordine e un tecnico rodato. Non mi sorprenderebbe vederla vincere il campionato, perché ha giocatori di qualità".
Il Perugia sembra la grande delusione del Girone B. Cosa ne pensa?
"Sì, il Perugia sta facendo come il Cittadella nel Girone A, faticando a trovare il suo assetto. Hanno preso un allenatore navigato come Braglia, che li rimetterà in carreggiata. La squadra è forte, con giocatori bravi. È quasi impossibile che resti a giocarsi gli ultimi posti".
Alla settima giornata ci sono stati già ribaltoni in panchina e allenatori a rischio con la “fiducia a tempo”, un concetto che sembra poco sensato. Non è troppo presto per tirare le somme sugli allenatori?
"Sono d’accordo, la fiducia a tempo non ha senso. O ti fidi e lasci lavorare l’allenatore, o lo cambi. Le società hanno i loro interessi, cambiare un tecnico è più semplice che cambiare 20 giocatori, ma la fiducia a tempo destabilizza la squadra. I presidenti non si rendono conto che queste dichiarazioni rendono l’allenatore più debole agli occhi dei giocatori, complicando tutto. Serve un feeling tra allenatore e squadra, altrimenti diventa difficile".
Bello il gesto dei giocatori della Cavese, che dopo la vittoria a Monopoli sono andati sotto la tribuna per sostenere mister Prosperi, mostrando che la squadra è con lui. A volte si parla di spogliatoi contro l’allenatore, ma non è sempre così.ù
"Se un presidente sente che la squadra non è con l’allenatore, dovrebbe lasciarlo lavorare. In Italia siamo troppo legati ai risultati e poco alla progettualità. Questo è un difetto del calcio italiano, che emerge fortemente. La pressione dei risultati in Italia è unica al mondo".
Il calcio italiano sembra in difficoltà. Troppi stranieri, pochi italiani: come si può risolvere dando più fiducia ai giovani?
"Bisogna dare ai giovani le stesse opportunità che hanno all’estero. In Spagna, a 17 anni, giochi titolare al Barcellona; in Italia, a volte non sei in Primavera. La pressione in Italia rende i giocatori meno sereni, si dà meno fiducia ai giovani, si rischia poco. Meno rischi, meno cresci, e i risultati sono quelli attuali".
Parliamo di lei. Che progetto spera di trovare a breve?
"Spero che qualcuno mi chiami per un progetto serio, con una società che faccia lavorare bene, come l’anno scorso. Con la mia media punti mi sono salvato, penso di aver dimostrato qualcosa. Se mi daranno la possibilità di rimettermi in gioco, lo farò volentieri".
Valuta solo categorie professionistiche o anche la Serie D, che può offrire buone possibilità?
"Valuto la Serie D, l’ho fatta per anni con risultati importanti. Se c’è un progetto serio, con una società solida, lo considero volentieri, ma spero anche in una società professionistica. L’importante è lavorare con tranquillità, dove le qualità di un allenatore possono emergere".
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati
