Capozucca: "Una Sampdoria in Serie C non fa bene al calcio italiano"

Stefano Capozucca, ex dirigente fra le altre di Genoa, Palermo e Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine del 2° Premio Telenord-Gianni Di Marzio che si è tenuto oggi a Portofino. Queste le sue parole raccolte dai colleghi di TMW.
Qual è la sensazione intorno a questa situazione che si è creata nel campionato di Serie B, con il caos dopo la vicenda di Brescia?
"Beh, è una sensazione strana. Non è piacevole arrivare a fine campionato e trovarsi di nuovo di fronte a problemi dell’ultimo minuto. Poi ci si lamenta che in Italia succedono sempre queste cose, ma questo è davvero un problema serio.
Secondo me andava giocato regolarmente il play-out tra Salernitana e Frosinone, e poi si sarebbe potuta prendere una decisione sul caso Brescia, con i tempi giusti. Invece si è rivoluzionato tutto all’ultimo".
La vera stortura è che una situazione nota già a febbraio è diventata di dominio pubblico solo a maggio.
"I tempi per decidere una retrocessione dovrebbero essere rapidi... Retrocedere è sempre un dramma, lo abbiamo visto con la Sampdoria e con altre squadre. Per la Samp, poi, si tratterebbe di un doppio salto indietro, quindi serve fare chiarezza in fretta".
Quanto all’ipotesi di un campionato allargato oltre le 22 squadre?
"Secondo me non è giusto. Le regole devono valere per tutti".
Una battuta sulla Sampdoria, che purtroppo sul campo è retrocessa, anche se resta aperta l’ipotesi di un ripescaggio.
"Non auguro mai il male a nessuno, e a essere sincero questa retrocessione della Samp non mi fa piacere. So che qualcuno tra i genoani potrà non essere d’accordo con me, ma credo che una Sampdoria in Serie C non faccia bene al calcio italiano".
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