Lucescu: "Seguirò con interesse questo nuovo Brescia. Lì sono stato un precursore"

Lucescu: "Seguirò con interesse questo nuovo Brescia. Lì sono stato un precursore"TMW/TuttoC.com
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di Lorenzo Carini

Mircea Lucescu, commissario tecnico della Romania ed ex calciatore del Brescia negli anni Novanta, ha parlato della situazione del club lombardo in un'intervista rilasciata ai colleghi di BresciaOggi: "Mi è spiaciuto moltissimo per il Brescia, peccato che non sia potuto ripartire dalla Serie B visto che si era salvato sul campo. Se penso alla storia del Brescia, mi viene tristezza. Se uno non nasce o non ha vissuto come me a Brescia, non può capire lo spirito bresciano. Ho vissuto anni bellissimi dentro e fuori dal campo, mi resta il rimpianto dell'anno in cui siamo retrocessi in B: certi arbitri ci hanno penalizzato oltre i nostri demeriti. Abbiamo giocato 11 partite in inferiorità numerica, spesso per decisioni inspiegabili. E spesso si giocava lontano da Brescia. Ma quella era una grande squadra, guidata dal genio di Hagi. E infatti, dopo la retrocessione, è tornata subito in Serie A nonostante le prime 2-3 partite lontano dal Rigamonti. Seguirò con interesse questo nuovo Brescia, spero che costruiscano finalmente lo stadio: a me l'avevano promesso nel 1991, quando arrivai per la prima volta. Quante volte sono andato con Corioni dal sindaco di allora, Corsini. Uno stadio di calcio come si deve ti porta minimo 10 punti in più: l’appoggio del pubblico, l’atmosfera che si crea".

"A Brescia sono stato un precursore. Avevamo una società insieme ad Adriano Bacconi che vendeva le analisi delle partite dei giocatori. Lui l’ha continuata anche quando sono andato via. Siamo stati noi a Brescia a vendere l’analisi-video e delle partite a tutto il mondo, allora non esisteva nulla del genere: con una telecamera si filmavano le partite. A Bacconi dicevo di fare le sintesi delle gare e i profili dei giocatori. A Brescia si lavorava in questo modo già nei primi anni ’90 e non con la carta come si era sempre fatto. Poi sono nate le varie altre società, come la Panini Digital, ma i precursori siamo stati io e Bacconi a Brescia. Negli anni successivi è stato messo tutto sul computer. Corioni è stato uno dei migliori presidenti che ho avuto. Prima di tutto è stato un amico. Ma in quel momento non aveva i mezzi per fare quello che avrebbe voluto. Il primo anno siamo andati subito in Serie A. Sono arrivati Hagi, Raducioiu, Sabau. Abbiamo fatto il Brescia dei romeni, entrato nella storia. Allora in Italia andava così. C’erano 3 stranieri per squadra: con il Milan di Berlusconi c’erano gli olandesi, con l’Inter i tedeschi, con la Roma i brasiliani, con il Napoli gli argentini, con il Lecce i russi, con il Cagliari gli uruguayani. Eravamo un campionato internazionale, quei Paesi tifavano per le squadre italiane dei loro connazionali. In Romania il Brescia andava fortissimo. E se un bresciano andava in Romania, riceveva un’accoglienza da re".