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Morrone: "Rivedere regole iscrizioni, troppo facile trovare escamotage"

Morrone: "Rivedere regole iscrizioni, troppo facile trovare escamotage"TMW/TuttoC.com
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di Marco Pieracci

Nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, programma in onda dal lunedì al venerdì sulle frequenze di TMW Radio e su Il 61, è intervenuto il presidente Adicosp Alfonso Morrone.

Ieri sei stato alla Camera dei Deputati per una giornata molto importante, non solo per ADICOSP ma per tutto il movimento calcistico. Sono stati tanti i temi che hai affrontato, in particolare quelli legati alle proposte che porti avanti da tempo con l’associazione.

"Sì, ieri ho partecipato all’audizione presso la VII Commissione della Camera, in merito al decreto legge n.96 pubblicato il 30 giugno in Gazzetta Ufficiale, che ora dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni. Abbiamo presentato le nostre osservazioni, soffermandoci su questioni cruciali per il mondo del calcio.

Uno dei temi principali è stato il contrasto al fenomeno delle scommesse illegali. Abbiamo chiesto un rafforzamento della collaborazione tra autorità pubbliche, CONI e procure federali, per agire in modo più tempestivo contro chi scommette illegalmente, siano essi tesserati o società. Ricordo che l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva vieta ai tesserati di scommettere su eventi organizzati da FIGC, UEFA e FIFA".

Un altro punto discusso è stato l’allungamento della durata dei contratti...

"Esatto. Abbiamo parlato dell’ipotesi di estendere da 5 a 8 anni la durata massima dei contratti nel lavoro sportivo, non solo per i calciatori, ma anche per tecnici e dirigenti. Una misura che può dare maggiore stabilità alle società, proteggendole da richieste di svincolo troppo precoci o trattative al ribasso, spesso spinte da procuratori o agenti. È un adeguamento che guarda anche agli standard UEFA e FIFA".

Un altro tema affrontato è stato quello della tutela degli arbitri

"Sì, era presente anche Antonio Zappi e si è discusso dell’inserimento degli arbitri tra le categorie tutelate dal codice penale. In questo modo, chi li aggredisce durante una gara sportiva rischierà pene più severe. È un passo avanti importante. Ma credo anche che l’inasprimento delle pene, da solo, non basti. Serve una vera riforma culturale. Bisogna andare nelle società, anche dilettantistiche, e promuovere un’educazione sportiva che parta dal rispetto e dall’accettazione della sconfitta. All’estero vediamo tecnici restare per anni alla guida delle squadre anche senza titoli; in Italia, bastano due pareggi per cambiare allenatore. Serve continuità e una nuova mentalità.

Un lavoro educativo che portate avanti anche nei vostri corsi.

"Esatto. Noi dedichiamo ore specifiche alla sostenibilità e all’educazione sportiva. Per me, questo è fondamentale".

Ultimissima battuta: ci auguriamo presto di parlare anche di calcio giocato, ma intanto torneremo sicuramente sul tema della giustizia sportiva

"Ora si parla molto di calcio "non giocato", ma è fondamentale rivedere anche le regole per le iscrizioni ai campionati. Oggi basta un buon commercialista per trovare escamotage, e intanto ci sono club che non hanno ancora pagato gli stipendi della scorsa stagione. Qui serve un intervento deciso, e sono certo che anche il presidente Gravina, insieme al Consiglio Federale, saprà colmare queste lacune normative. Serve maggiore rigore e trasparenza".