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Pagni: "Girone C più tosto è un falso mito. Ci sono solo tre squadre da primato"

Pagni: "Girone C più tosto è un falso mito. Ci sono solo tre squadre da primato"TMW/TuttoC.com
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di Matteo Ferri

Il direttore sportivo Danilo Pagni, è stato ospite di 'A Tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e Il 61, per parlare dei temi di attualità legati al campionato di Serie C.

Inizio chiedendole un parere sul cammino della Salernitana, perché viene da due retrocessioni consecutive, ha cambiato tutto, ha rivoluzionato la rosa, ha preso un direttore sportivo come Faggiano, ha cambiato allenatore, ha cambiato tanti giocatori e per adesso il campo sta dimostrando che c'è una grande voglia di rivalsa e di tornare subito in Serie B per la Salernitana. 
"Quando mi chiedete di parlare della Salernitana mi invitate a nozze, perché io sono stato il direttore generale di Lotito e Mezzaroma al primo anno della rinascita, dove stravincemmo il campionato e partimmo dopo Ferragosto. I dati dicono che le gestioni ultime sono state, tranne una attraverso la salvezza storica, epica, che hanno fatto in Serie A, ma le altre stagioni sono state fallimentari dal punto di vista tecnico e anche dal punto di vista dell'empatia. Questo mi dispiace, ma nonostante questo i tifosi salernitani stanno riempiendo l'Arechi Quindi è un popolo straordinario. Tecnicamente, quando si retrocede due anni di fila, qualcuno dovrà farsi un esame di coscienza, ma ho visto che il manager Iervolino ha rilanciato. Ha rilanciato attraverso un mercato faraonico, non hanno badato a spese, prendendo qualche giocatore del Cerignola, prendendo Raffaele, che è amico di infanzia di Faggiano quando era a Manduria, in Serie D. Quindi Faggiano è stato coraggioso e bravo nel scegliere prima di tutto un amico e poi un buon allenatore, che a Cerignola ha fatto bene".

Ecco, direttore, a questo punto come lo valuta questo inizio di stagione e come valuta in generale il girone? Perché comunque ne parliamo sempre del girone meridionale come quello forse più combattuto, più equilibrato. Quest'anno sembra davvero esserci tanto equilibrio?
"Ma io non ci credo, io ho fatto tutti i gironi, sono luoghi comuni, il girone C è più forte del B, l'A, sono tutti luoghi comuni. Quando ero alla Ternana, Bandecchi mi chiese se era meglio andare nel B o nel C. Era convinto che nel C non avrebbe vinto perché era troppo tosto. Io gli dissi che un girone valeva l'altro, l'importante è costruire una squadra forte, essere un po' fortunati e creare una mentalità vincente. Cosa che dopo è successo, infatti la Ternana stravinse nel girone C con 11 punti di vantaggio. Sono luoghi comuni. Poi i play-off, anche se sono le lotterie, poi lo dimostrano, che una squadra del girone C può perdere con quella del girone A. In campo ci vanno gli equilibri e i giocatori forti complementari tra di loro e il pizzico di fortuna. Per me un girone vale l'altro, va tutto contestualizzato". 

Magari nel girone C ci sono tante squadre forti che puntano alla promozione diretta mentre negli altri gironi la lotta è più circoscritta
"Per me, nel girone C, le squadre che possono puntare alla promozione diretta sono solo tre, almeno economicamente parlando. Poi magari verremo smentiti da un'altra squadra, ma la Salernitana, il Catania e il Benevento non hanno badato a spesa. Una volta, quando si vinceva la C2 e la C1, che erano campionati fino a 7-8 anni fa di altissimo livello, quando per esempio andavi su un giocatore molto richiesto, c'erano almeno 6-7 squadre a girone. Adesso sono le tre, che fanno da asso pigliatutto e chi è più bravo e fortunato vince. Devo lanciare una freccia, a favore del Benevento. Perché il Benevento, a differenza della Salernitana e a differenza del Catania, gioca con un 2006, con un 2005, con un 2004, con un 2003. Auteri sta facendo un grande lavoro. L'anno scorso ha giocato con un 2007 in porta, che adesso è andato all'Udinese. Diciamo che Catania e Salernitana hanno la spada di Damocle di vincere e di ammazzare il campionato. Ma si autocandidano, perché sono le piazze, gli investimenti che fanno, ma non è un mercato dove loro devono combattere con chissà chi. La fotografia economica del campionato di Lega Pro dice che 2-3 squadre fanno l'asso pigliatutto e le altre saranno delle sorprese".

Quindi il Trapani lo escludiamo per la questione penalizzazione oppure può ancora provare a insidiarle queste tre big del campionato? 
"Il Trapani è partito alla grandissima. Ha affidato la gestione di nuovo ad Aronica, che è un'emergente, conosce l'ambiente, ha trovato un equilibrio col presidente. Mi sembra che questo Trapani sia proprio una buona squadra. Poi, mai dire mai, però non so se abbiano risolto i problemi societari, economici, non lo so e nemmeno mi interessa. Però il Trapani a me è una società simpatica, una piazza simpatica ed è una buona squadra. Potrebbe essere la sorpresa, come potrebbe essere il Cerignola, anche se a Maiuri hanno smontato tutta la squadra rispetto all'anno scorso. Sta facendo il 3-5-2. Maiuri è un ottimo allenatore della categoria, però da qui a dire il Cerignola o il Trapani potranno battere le prime tre ce ne passa. Attenzione al Cosenza, perché non lo stiamo nominando però ha battuto il Catania con merito, ha un ottimo allenatore, ma attenzione, c'è disaffezione, perché purtroppo la proprietà ha creato questo malcontento. Hanno fatto tutto il contrario di tutto per allontanare la gente. Però la squadra ha 6-7 della B, e mi sembra che abbia un allenatore abbastanza smart, pragmatico, ma smart. Quindi attenzione, il Catania veniva da tre partite straordinarie, è andato a Cosenza e ha preso una batosta molto, molto meritata. Quindi attenzione al Cosenza". 

Direttore, cambio di girone, salgo nello stivale. Nel girone B, invece, l'Arezzo è forse la squadra da battere? 
"Sono felice per l'Arezzo, anche perché io sono l'ultimo DG che ha riportato l'Arezzo in Serie C, vincemmo i play-off a Taranto 1-0, gol di Carteri all'ottantaduesimo. Quindi sono felice. Aniello Cutulo è un DS, rampante, emergente. Pare che adesso abbiano trovato la quadra tecnica, perché, Arezzo non può recitare un ruolo di secondo piano. Mi ricordo tre, quattro anni fa erano la squadra più vecchia e sono retrocessi a picco in Serie D. L'Arezzo è una grande piazza, è una tradizione, sono veramente contento. I giochi sono ancora aperti, ma il buongiorno si vede dal mattino. È una squadra che fa gol e subisce pochissimo".

Chiudo col Girone A. Anche qui, forse come nel Girone C, ci sono tre squadre che possono puntare al vertice, anche se forse il Cittadella è partito un po' in ritardo, mi riferisco comunque al Vicenza, ovviamente, e all'Union Brescia.
"Che la Leonessa d'Italia sia in Serie C è un pugno nell'occhio, veramente. È una buona squadra, ma io penso che si poteva fare qualcosina in più. Ma sono certo che il buon Ferretti se riuscirà, come dovrà, stare nelle primissime posizioni a gennaio qualche colpo importante lo farà, perché è una piazza stratosferica. Bene il Lecco, che con questo mister Valente comincia a proiettarsi nei quartieri alti della classifica. Il Vicenza... Che dire? Sono anni che ha proprietà, brand, stadio, appeal, tutto, però arranca sempre. Questa vittoria a Cittadella è stata importante, ma se ti chiami Vicenza devi fare una squadra stellare. Poi non vinci al primo anno, non vinci al secondo, vinci al terzo, come è successo a Padova, che per quattro anni ha speso tantissimo. L'ultimo anno ha speso qualcosina in meno, ha puntato su un allenatore emergente e ha vinto il campionato. Però il Vicenza, secondo me, deve alzare un altro po' l'asticella. Sarà combattuta fino alla fine. Ho visto che il Lumezzane ha cambiato allenatore, ha preso un buon allenatore, Troise al posto di Paci, però è un bel girone, è un girone veramente agguerrito".