Perugia, viaggio tra gli spareggi del passato. I ricordi recenti fanno paura

Diciamoci la verità: la parola "spareggio" non piace ai tifosi perugini. Mette quasi a disagio. Colpa degli spareggi degli ultimi dieci anni: disputati tre volte e tre volte persi per altrettante ferite non ancora rimarginate, tre ombre vere e proprie nella storia del Perugia. Il riferimento è per l'incredibile ko con la Fiorentina nel 2004, primo (inconcepibile) e unico spareggio della storia tra una formazione di A e una di B; per il playoff perso con il Torino nell'estate del 2004, quando la Federazione ripescò in A l'Ascoli invece che i Grifoni di Colantuono decretando il fallimento del Perugia dei Gaucci; per i playoff perduti, infine, in maniera inopinata e rocambolesca dal Grifo di Cuccureddu contro l'Ancona nella doppia finale per la B del 2007-2008. Eppure non era sempre andata così. Anzi, negli anni precedenti la tradizione del Perugia nelle partite da dentro o fuori, fossero esse per la salvezza o la promozione, era più che favorevole: 5 spareggi vinti (ripescaggi inclusi), 4 persi. La sfida con il Pisa nella semifinale playoff è dunque la grande occasione di tornare nella scia giusta.
La prima, storica coda di un campionato al Perugia tocca nella lontana stagione '28-29 nel girone umbro di Terza Divisione. L'inatteso ko contro il Foligno (1-0, autorete di Mazzaraghi) promuove i Falchetti in Prima Divisione e boccia il Grifo guidato da Luigi Boggio. Nel '31-32 la storia si ripete ma stavolta siamo in Prima Divisione e c'è in ballo la Serie B. Inseriti nel girone di spareggio con Sampierdarenese (l'attuale Sampdoria), Pavia e Seregno, i Grifoni guidati dall'ungherese Kutik (in campo Pancrazi, Wenter, Nebbia, Balugani, Vitalesta) falliscono per un solo punto l'ambizioso traguardo, tagliato proprio dai genovesi. La prima soddisfazione nel '32-33, quando nella doppia finale per la B il Perugia ha la meglio sul Catanzaro (1-0 con gol di Nebbia). Al termine del campionato successivo tra i cadetti ai Grifoni toccano gli spareggi per una promozione in A che avrebbe del leggendario. Il Perugia di Cesare Migliorini chiude però all'ultimo posto il girone di qualificazione dopo Sampierdarenese, Bari, Modena, Pro Patria e Vigevano.
Si torna a spareggiare solo nel '51-52. Dopo la seconda guerra mondiale il Perugia è nell'Interregionale. In panchina c'è un certo Guido Mazzetti: pareggia col Fabriano, perde con il Città di Castello e viene eliminato, quindi ripescato in IV Serie. Nel '57-58 il replay: i Grifoni del ceko Korostelev perdono gli spareggi per la permanenza in IV Serie e il 9 luglio 1958 sono ripescati. Dieci anni dopo il Perugia è di nuovo in B e alla sua guida c'è un Mazzetti affermato: i Grifoni (Cacciatori, Azzali e Mainardi tra i protagonisti) vincono gli spareggi per restare tra i cadetti: battuti Messina, Lecco e Venezia, pari col Genoa. Si rende necessaria una nuova finale, Balstrieri e Montenovo stendono 2-0 il Grifone genoano, ancora Balestrieri e Dugini (2-1) il Venezia. E' fatta.
Spareggio uguale Foggia. Nella mente e nei cuori dei perugini c'è l'ormai leggendario 2-1 all'Acireale del '92-93 davanti a 17.000 biancorossi allo "Zaccheria". Tanto bello che la promozione revocata per l'illecito del cavallo è quasi rimossa dalla memoria popolare. Indimenticabile lo spareggio di Reggio Emilia contro il Torino il 21 giugno 1998 e la serie A conquistata ai rigori (proverbiale il famoso palo di Dorigo) dal Grifo di Castagner. Sono passati quindici anni, tre lustri e tre amarissime beffe: Fiorentina nel 2003-2004, Torino nel 2004-2005 (dopo aver steso il Treviso in semifinale) e Ancona nel 2007-2008. Arriva lo spareggio numero 13, è ora di tornare a vincere...
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