Serie C, il focus sui tre gironi: A difensivo, il C il più prolifico

Serie C, il focus sui tre gironi:  A difensivo, il C il più prolificoTMW/TuttoC.com
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di Laerte Salvini

Dopo undici giornate, la Serie C 2025/26 mostra tre fisionomie tecniche e statistiche profondamente diverse, che riflettono identità calcistiche quasi opposte. Nel Girone A si segna meno e si difende meglio: la media di 2,31 gol a partita e il 59% di gare concluse con almeno un clean sheet raccontano un torneo dal baricentro tattico basso, dove la disciplina difensiva prevale sulla spinta offensiva. Il Vicenza domina con 22 reti segnate e solo 5 subite, ma anche l’Union Brescia e il Lecco hanno costruito i loro piazzamenti d’alta classifica sulla solidità, con differenziali reti (+14 e +9) tra i migliori dell’intera categoria. Nella fascia medio-bassa, invece, le cifre si abbassano sensibilmente: diverse squadre, come Novara o Lumezzane, viaggiano attorno al gol di media, segno di un campionato dove l’ordine collettivo prevale sull’inventiva. In generale, il Girone A appare il più “difensivo” dei tre, con partite equilibrate, pochi strappi e una percentuale di pareggi (36%) che ne accentua il carattere tattico.

Più dinamico, ma altrettanto strutturato, il Girone B mantiene una media di 2,23 gol a partita, leggermente inferiore a quella meridionale ma con caratteristiche distinte. Qui il peso delle prime tre — Arezzo, Ascoli e Ravenna — è determinante: viaggiano tutte sopra i 20 gol segnati e concedono poco (tra 2 e 7 reti subite), ma alle loro spalle il divario con il resto del gruppo si allarga. Le gare sono più fisiche e si accendono nella seconda parte, dove si concentra il 57% delle reti complessive, sintomo di un calcio più intenso che spettacolare. Anche i dati accessori lo confermano: oltre 31 falli medi a gara, un possesso palla bilanciato (52%-48%) e una frequenza elevata di successi di misura, spesso maturati negli ultimi venti minuti. È il girone dell’equilibrio tattico e della resistenza fisica, con meno errori e meno spazio per l’improvvisazione. La differenza tra alta e media classifica è netta, più di quanto non accada altrove, e la continuità risulta decisiva per restare in corsa.

Di tutt’altro profilo il Girone C, il più produttivo e imprevedibile dell’intera Serie C. La media di 2,58 gol per partita, con un intervallo di una rete ogni 34,9 minuti, è la più alta dei tre raggruppamenti. L’incidenza offensiva casalinga è marcata (+41% rispetto agli altri gironi), segno che il contesto ambientale e la spinta del pubblico incidono ancora in modo determinante. Squadre come Catania (21 gol fatti, miglior differenza reti del torneo con +16), Cosenza (21 reti, secondo miglior attacco) e Benevento (19 reti) esprimono un calcio verticale e dinamico, dove la transizione è arma principale. Anche in zona medio-bassa si segna con continuità — il Casarano e il Trapani mantengono medie vicine ai 2,3 gol totali per match — ma cresce il tasso di reti subite, con 12 club oltre la soglia del gol per partita. Si tratta di un girone più “emotivo” e aperto, dove la qualità tecnica individuale e la gestione psicologica pesano più della tattica collettiva.