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Signorelli: "Livorno, troppo facile scaricare le colpe e non chiedere mai scusa"

Signorelli: "Livorno, troppo facile scaricare le colpe e non chiedere mai scusa"TMW/TuttoC.com
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di Matteo Ferri

L'ex team manager e direttore sportivo del Livorno, Elio Signorelli, è intervenuto nel corso di A Tutta C, su TMW Radio, per parlare della situazione del club toscano;

Allora direttore, un Livorno sicuramente molto diverso da quello a cui lei era abituato, da quello comunque a cui eravamo abituati anche noi nel decennio scorso.
"Sì, adesso sentendo i tuoi commenti su quello che è Livorno devo dire la verità che mi sono venuti un po' i brividi perché comunque lavorare in quella città per 15 anni è stata una cosa magnifica. Poi ho vissuto momenti veramente belli, altri momenti più brutti, però è una città dove sei coinvolto, dove senti veramente il calcio, le pressioni giuste, è veramente un'emozione incredibile. Sento parlare di Luca Mazzoni, che è stato un mio giocatore da quando era bambino, che vorrebbe dare le dimissioni, poi sicuramente ci ripensa, perché comunque il cuore amaranto lo riporta a provare a salvare le sorti di questa società. Credo veramente che sia un momento brutto, duro, ma sono convinto che poi alla fine ne usciranno fuori".

Il problema in questi casi non è mai solo l'allenatore, perché se non si credeva più in Formisano non si è deciso di cambiare prima?
"No, evidentemente è chiaro che la fiducia non è al 100%, però delle volte noi nel calcio ci facciamo condizionare da un risultato. Non so se alla quarta fosse già in discussione, ma alla fine non c'è molto equilibrio nel calcio, purtroppo non c'è una valutazione reale di quello che è il lavoro sul campo, non si ha la forza delle volte di prendersi le colpe, di dire come società abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare per mettere nelle condizioni il mister Formisano di operare. Queste domande spesso e volentieri non si fanno all'interno delle società, è più semplice mettere in discussione il singolo allenatore, ma questo vale per tutto il calcio, non solo per Livorno".

Si parla anche di un possibile ritorno di Cristiano Lucarelli in panchina, qualora effettivamente poi Formisano saltasse, viene difficile pensare cosa potrebbe decidere poi Lucarelli, perché comunque intorno al tecnico si parla anche di possibili investitori che andrebbero ad aiutare Esciua alla guida del club, però secondo lei una figura come quella di Lucarelli potrebbe effettivamente fare al caso di Livorno?
"Anche Cristiano ha uno spazio importante nella parte del mio cuore, gli sono molto legato, non so se gli consiglierei di andare a Livorno in questo momento. La settimana scorsa mi sembra di aver visto che tutta la tifoseria non avrebbe visto di buon grado l'arrivo di Cristiano, ma non per Cristiano. Con questa contestazione nei confronti della proprietà chi si va a schierare per questa proprietà, oggi, a Livorno, verrebbe messo in discussione, quindi, a meno che Cristiano non abbia l'asso nella manica e porta con sé altri personaggi che possono far diventare una struttura societaria ancora più forte, ci penserei molto. Al contrario farebbe bene, se c'è un progetto e la proprietà di oggi accetterebbe questa collaborazione, ma a sentire i commenti non credo che lui sia molto intenzionato a fare un passo indietro da quello che ha fatto finora".

Tra l'altro accennavano anche alla figura di un direttore generale, l'importanza anche di un organigramma societario e il Livorno di oggi sembra molto leggero anche da questo punto di vista, c'è un po' di confusione a livello di ruoli, di figure di spicco e questo può creare poi dei problemi in una stagione.
"Certo, hai sicuramente centrato l'obiettivo, delle volte noi nel calcio non diamo importanza a quello che è l'organizzazione, non diamo importanza a quello che può essere un centro sportivo. Spesso e volentieri parecchi club navigano a vista: ci sono società che cambiano tutti i giorni i campi di allenamento, quindi poi infortuni perché comunque quando tu non hai la possibilità di avere una tua struttura, ti trovi ad andare su campi che magari dalla proprietà dei dilettanti non viene curato come deve essere curato un campo per i professionisti e arrivano infortuni. E lo stesso per quel che riguarda la struttura societaria. Fin dall'inizio dell'anno alcuni miei colleghi mi hanno chiamato per chiedermi con chi si dovessero rapportare a Livorno, . Non è mai stata chiara quella che era la figura di Luca Mazzoni, quella che era la figura di Alessandro Doga, non è mai stata chiara la figura del direttore generale, credo che prima ci fosseMassimiliano Casali, adesso non c'è più. Sicuramente andrebbe fatta chiarezza, per quello dico che se Lucarelli ha l'asso della manica e la proprietà attuale accetta una collaborazione, secondo me io inizierei prima di tutto a mettere dei tasselli importanti in società per poi iniziare a pensare al campo, anche se non possiamo dimenticarcelo perché la situazione di classifica non è che può far star così sereni. Quindi un occhio al campo e un occhio a quello che è la struttura, è importante anche perché la piazza di Livorno è una piazza che merita veramente di poter di nuovo sognare, glielo auguro di cuore perché ho passato degli anni meravigliosi e mi auguro che altri direttori e altri presidenti possano vivere quello che noi abbiamo vissuto in quegli anni magnifici".

Tra l'altro ha accennato anche alla figura di Alessandro Doga, da quando ha lasciato il settore giovanile per passare in prima squadra, disastro totale anche nelle giovanili, adesso ci dovranno essere dei colloqui necessari perché comunque il settore giovanile amaranto è in sciopero perché di fatto non sono stati regolarizzati tanti professionisti che stanno operando, ci sono addirittura problemi logistici per i pagamenti delle trasferte e anche questo non fa bene al club di Esciua?
"Assolutamente no, conoscendo Doga, sicuramente finché lui si è occupato del settore giovanile ha chiesto delle garanzie, se le faceva dare e così il lavoro è andato avanti. Poi è vero anche che quando si passa dai dilettanti ai professionisti i costi aumentano esponenzialmente. Quindi sicuramente le difficoltà per una proprietà aumentano, però è anche vero che uno dovrebbe saperne queste cose quando acquista una società dovrebbe sapere che ci sono dei costi diversi se vai nei professionisti e quindi aumentano le squadre, perché c'è l'obbligo di avere una struttura con dei contratti. Sono tutte cose che il direttore generale all'inizio dell'anno dovrebbe illustrare, se poi una proprietà non è in grado di fare ciò secondo me dovrebbe avere il buon senso di alzare e passare mano".

Sì effettivamente direttore mi trovo assolutamente d'accordo con questo perché non credo neppure come diceva lei che Livorno meriti la situazione in cui sta avversando in questo momento e penso anche io che qualcuno adesso debba prendersi le proprie responsabilità invece di continuare a scaricarle sugli altri però nel calcio questo non è sempre facile.
"No, non è come ti ho detto prima non è facile trovare chi ammette di aver fatto degli errori che sarebbe la cosa più bella, la più semplice e più apprezzata. Quando si ha il coraggio di ammettere l'errore, poi diventa anche più facile ripartire. Se invece si continua a dare la colpa agli altri, senza assumersi le responsabilità, allora diventa difficile far digerire tutto questo ad una tifoseria vera come quella del Livorno".