Spal, l'emozione più bella di Tommaso Arrigoni

17.02.2014 16:00 di  Daniele MOSCONI   vedi letture
Tommaso Arrigoni
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Tommaso Arrigoni
© foto di Marco Rossi/Tuttocesena.it

E' il settantaquattresimo di Bra-Spal, campionato di Seconda Divisione, Girone A. Il punteggio è sul 2-0 per gli ospiti. Una partita senza storia, con i piemontesi consci da tempo del loro destino, mentre la Spal ancora lotta per entrare nel novero delle nove sorelle che disputeranno la "Lega Pro unica" la prossima stagione. Il portiere braidese, Andrea Montrucchio tenta un rinvio che rimane appunto solo nell'intento, visto che la sfera arriva sui piedi di Tommaso Arrigoni, centrocampista classe 1994, al quale non par vero di poter battere a rete in maniera così facile. Il pallone termina docile docile in rete per il 3-0 degli estensi.

Per la cronaca il gol di Arrigoni non porta nulla di più alla Spal, visto che i tre punti erano stati messi in cassaforte già nei primi quarantacinque minuti dalle realizzazioni di Varricchio e Berretti. In fondo un gol in più o uno in meno non avrebbe cambiato niente.

La rete di Arrigoni, di Tommaso Arrigoni ha però un valore affettivo molto importante. Questo ragazzo nato e cresciuto calcisticamente a Cesena, ha una storia che in pochi conoscono e questo gol rende pubblica. Nella stagione 2012/13 va in prestito alla Tritium in Prima Divisione. Il giovane classe 1994 gioca e si diverte. Non segna, ma non importa. All'improvviso il sorriso di Tommaso smette di brillare e inizia il buio. Al fratello Alfredo, 14 anni, viene diagnosticato un tumore al cervello.

Il calcio, la passione di una vita va in secondo piano. Tutto va resettato, non esiste più niente. Nel buio di quegli attimi Tommaso chiede al Cesena (titolare del suo cartellino) di tornare a casa, per stare vicino al fratello. A nulla è valsa la sua presenza, Alfredo dopo mesi di battaglie non ce l'ha fatta.

Al momento del gol tutti i compagni lo abbracciano, Tommaso abbassa la testa e si lascia travolgere da quel gesto di affetto. Si commuove e quel gol, inutile per tanti, per lui ha un valore simbolico enorme. E' la sua prima realizzazione e la dedica, inutile dirlo, va ad Alfredo.

Quando vediamo giocatori ultramilionari rilasciare interviste e non avere mai certezze sul loro futuro, un po' di rabbia ci sale. La poesia del calcio in fondo non possiamo cercarla in loro, ma in ragazzi come Tommaso Arrigoni, ancora capaci di emozionarsi per un gol.

L'anagramma del cognome di Tommaso è: irrigano. Vogliamo pensare che le emozioni di Arrigoni abbiano irrigato il cuore di chi ancora si ostina a vedere poesia nel calcio di oggi.