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Novara, Morosini: "Zanchetta è determinato, ho tanta voglia e fame"

Novara, Morosini: "Zanchetta è determinato, ho tanta voglia e fame"TMW/TuttoC.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com
Oggi alle 12:15Girone A
di Antonino Sergi

Ospite dei microfoni di TMW Radio, all'interno della trasmissione 'A Tutta C', Leonardo Morosini, centrocampista del Novara, ha parlato dell'avvio di stagione del club piemontese e non solo:

L’inizio di stagione del Novara è stato un po’ complicato: una sola vittoria, tanti pareggi ma poche sconfitte. È un segnale positivo?
"Sì. È un inizio con poche sconfitte, una sola vittoria e questo, per le nostre ambizioni e per la qualità della rosa, non è abbastanza. Ci sarebbero tanti fattori da analizzare, ma nel calcio non c’è tempo: ora devono parlare campo e risultati. Per fortuna è un girone equilibrato: due o tre risultati positivi possono spingerti in alto. L’obiettivo è trovare una vittoria il prima possibile".

Come stai? Finora tre presenze, qualche panchina e un rientro da infortunio.
"Sto rientrando da un lungo infortunio al perone. Ho fatto due volte 45 minuti convincenti, poi ho saltato le ultime due partite per un problemino. La mia stagione non è ancora iniziata, ma ho tanta voglia e fame. Nei pochi spezzoni giocati ho cercato di mostrarlo: non vedo l’ora di iniziare davvero".

Quest’anno è arrivato mister Zanchetta, che viene dal settore giovanile dell'Inter. Che allenatore hai trovato?
"Il mister si sta rendendo conto delle difficoltà del campionato di Serie C. È determinato, sa il fatto suo e va dritto all’obiettivo. Anche nei momenti difficili riparte sempre con energia e senza lasciare nulla al caso. Speriamo tutti di raccogliere ciò che meritiamo. Abbiamo avuto tanti infortuni: solo una partita con il 95% della rosa al completo, e infatti l’abbiamo vinta. Recuperare tutti è la priorità".

Nonostante i rumors sul suo possibile esonero, sembra che la squadra sia dalla parte dell’allenatore. È così?
"Sì. Bisogna remare tutti dalla stessa parte. Un cambio di allenatore sarebbe una sconfitta per noi giocatori. In campo ci andiamo noi e dobbiamo fare di più. Per valore individuale siamo tra le squadre più importanti del girone: toccherebbe a noi dimostrarlo".

La prossima avversaria è il Lecco, forse la sorpresa delle prime tre del girone. Ti sorprende questo loro avvio?
"No, non sono sorpreso. A inizio anno l’avevo indicata come squadra temibile. Hanno un buon allenatore, giocatori importanti con esperienza superiore e un bel mix. Lecco è una piazza calda, seguita, che dà peso specifico. Per Brescia e Vicenza il discorso è diverso: sono due squadroni che non c’entrano nulla con la Serie C".

Con 155 presenze nel Brescia, come hai vissuto l’estate terribile della Leonessa?
"È stato un incubo iniziale. Una cosa inspiegabile ma che purtroppo oggi succede. Per fortuna Pasini ha dato continuità al calcio a Brescia, rinunciando al suo progetto per ridare credibilità a una città che lo merita. Respiro entusiasmo nell’ambiente: mi sento con Piovani e altri amici. È un campionato tosto e il tifoso bresciano ha il palato fine: dovrà vivere un po’ di sofferenza, ma spero che in pochi anni si risalga".

Due temi importanti: FVS e il progetto seconde squadre. Come li valuta?
"FVS dico che è un supporto utile: in alcuni casi dà una mano, in altri no, ma succede anche in Serie A. Aiuta a evitare errori eclatanti, e questo è positivo. Per le seconde squadre: aiutano più loro che il sistema. Far giocare giovani in C è molto più allenante rispetto alla Primavera. Però va fatto bene: il Milan l’anno scorso non ha lavorato bene, la Juve sì. Il rischio è che, aumentando le seconde squadre, restino escluse dai professionisti realtà con storia, tifosi e valore sociale. Da dirigente di Juve o Inter direi: è utilissimo. Da osservatore del sistema: meno".

Ultima domanda: ti faccio fare il talent scout per un momento. Quale giovane del Novara segnaleresti come prospetto interessante?
"Ne abbiamo molti, ma ti dico Cortese, un 2007. Ha esordito sbagliando il primo passaggio, che ha portato al gol della Pergolettese, ma ha reagito benissimo e ha avuto anche un’occasione per segnare. È giovanissimo e promettente. Tutti i nostri giovani sono validi tecnicamente e tatticamente: ciò che cerco di trasmettere è la parte caratteriale, fondamentale quanto un passaggio o l’intensità. Devono crederci".