Top & Flop di Arezzo-AlbinoLeffe

22.09.2019 18:13 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Gavazzi, TOP AlbinoLeffe
TMW/TuttoC.com
Gavazzi, TOP AlbinoLeffe
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

0-1, decide Cori. L'ex, di testa, dieci minuti dopo la ripresa, colora di nero e di luce la sera di Arezzo e AlbinoLeffe. Un gol solo, uno scarto minimo, ma non l'episodio che decide la gara.

Perché quel gol ha solo evidenziato ciò che la gara aveva già in buona parte scritto. E' un Arezzo che è entrato in una fase di confusione tattica, introducendo un legittimo cambio di modulo ma snaturando poi lo stesso alla prima difficoltà con l'introduzione progressiva di attaccanti che ha portato un improbabile schieramento a sei punte.  Un Arezzo che sente la piazza ora rumoreggiare (di fatto non è esagerato annotare la prima crisi stagionale nel girone A) e forse in questo senso non è male una immediata trasferta (Como) lontano dall'amante non corrisposto. Di questo incontro si parlerà soprattutto in chiave aretina, come è logico che sia, ma è uno 0-1 che non deve tacere la forza silenziosa di un gruppo che è abituato a giocare insieme da tempo: "Celeste", da quando non volavi così in alto?

Ecco quali sono stati, a nostro avviso, i migliori e i peggiori nel match giocato questo pomeriggio allo Stadio "Città di Arezzo".

TOP: 

Belloni (Arezzo): quella maglia numero "7" si è vista quasi sempre nella manovra aretina, con tanti cross e incipit di triangolazioni (in più di un'occasione nemmeno seguiti dai propri compagni). Proprio qui sta anche il limite della prova dei toscani, nel senso che questo insistere con una soluzione monocorde ha finito con lo svilire l'imprevedibilità della fase offensiva. Bene dunque il massese, ma gli altri? Questa considerazione vale anche per i subentrati, che sono stati ottocento e tutti attaccanti per una tonnara offensiva che non poteva portare ordine e rigore. Qualcosina in più per Caso, ma alla pesatura del piatto sulla bilancia finale è sempre troppo poco. MANCANZA DI CORALITA' 

Una vittoria per Fiorenzo Pulcini (AlbinoLeffe): che peccato, per Fiorenzo Pulcini, figura storica nella famiglia bluceleste, non vedere la nuova casa in quella che, per tanti anni, è stata la "sua" casa: i vialetti, le casette, i pomeriggi sotto i pini nella tranquillità di Zanica. Pulcini era molto più di un ticket manager, titolo che tra l'altro non sarebbe stato senza alcun dubbio tra le sue grazie avendo una genuina avversione per gli inglesismi non richiesti. Era collante di tante cose, di tante situazioni, di tante persone e competenze. Era l'uomo che ti faceva sempre sentire benvoluto, con quel "Lei" all'interlocutore che era segno di rispetto e mai di distacco. Il Ragioniere rappresentava davvero lo spirito dell'AlbinoLeffe, famiglia nata "sotto il campanile" ma con grandi competenze acquisite sul campo, campionato dopo campionato, vittoria dopo vittoria. "Uomo d'altri tempi" è una brutta espressione: davvero dobbiamo rinunciare all'idea che l'educazione, il rispetto e una garbata autoironia che Pulcini trasmetteva nel suo operato non possano mai più tornare? CORI AL 54': UN REGALO SENZ'ALTRO GRADITO AL RAGIONIERE

FLOP:

La mancanza di un gioco corale (Arezzo): quando un giocatore spicca in maniera evidente, è buono solo per lui. E non è un bel segno. Tutto sommato gli unici errori in qualche modo bisognosi di una paterna benevolenza sono riconducibili ad una linea verde che è ben presente, con Mosti e Nolan, nel pacchetto arretrato. In questo senso, l'azione decisiva evidenzia una lacuna che, ad ogni modo, andava messa in preventivo. Non poteva invece essere preventivata questa assenza di idee dal centrocampo in su, queste numerose palle perse in fase di costruzione, questo gioco monotematico, questo snaturare gli equilibri di squadra con tante punte sul finale di gara che hanno reso confuso l'assalto finale. E' un Arezzo che poteva avere qualche difficoltà ad inizio stagione. E' un Arezzo che poteva partire un pochino indietro rispetto alle ultime stagioni. Tra il "discreto" e il "mediocre" il passo è stato breve, troppo breve. E vedere una piazza così prestigiosa, così carica di passione, così competente ammainare mestamente a fine partita i propri vessilli amaranto fa stringere il cuore a tutti coloro che amano questa incredibile Serie C. AVEVAMO CHIESTO ALLA GIORNATA UNA PRIMA VERITA'...E VERITA' SIA 

Oggi no (AlbinoLeffe): sarà per una dedica speciale; sarà per quel momentaneo quarto posto che fa stropicciare gli occhi; sarà perchè torna a segnare Cori; sarà perché l'ordinato equilibrio tattico in campo è ormai la cifra stilistica del gioco di Zaffaroni; sarà per gli esordi stagionali di quelle "vecchie" conoscenze di Kouko e Nichetti; sarà per l'esordio assoluto tra i grandi di un giovane come Bertani; sarà perché questo Savini accidenti quanto è bravo; sarà per il cuore di un capitano che tutti vorrebbero nella propria squadra del cuore e invece ce l'ha solo l'AlbinoLeffe; sarà perché Giorgione esce solo quando ha sputato l'ultima goccia di sangue; sarà perché questa "Celeste" è davvero una squadra e non un elenco di undici giocatori. Sarà per tutto questo e anche altro. No, oggi no. UN PRIMO PREMIO DOPO UN ANNO TRIBOLATO