Top & Flop di L.R.Vicenza-AlbinoLeffe

Top & Flop di L.R.Vicenza-AlbinoLeffeTMW/TuttoC.com
Rauti, TOP Vicenza
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com
Oggi alle 18:08Girone A
di Francesco Moscatelli

Poteva, doveva essere la grande occasione per il Vicenza di Gallo nel chiudere a proprio favore l'impegno del pomeriggio per poi gustarsi in serata il derby delle seconde. Ed è stata una occasione sfruttata in pieno, nel risultato (rotondo) ma anche nei modi. Perché davvero la squadra biancorossa ha fatto vedere una solidità mentale da prima della classe, andando ad alzare i ritmi quando serviva e svuotando progressivamente il senso della partita. Il gol di Vitale a cinque minuti dall'intervallo ha tracciato un primo solco, costringendo poi l'AlbinoLeffe a giocare in un modo più congeniale alla "Celeste" dello scorso anno, non (ancora) di questa stagione. Il graffio di Rauti a tu per tu con Di Chiara e poi il rigore ottenuto e trasformato da Stuckler disegnano il pomeriggio perfetto, quello che ti fa dire "si, forse è questo l'anno buono". Il gol del giovane seriano Angeloni è quasi un bacio alla moglie del presidente Andreoletti, scomparsa in queste ore dopo una fulminea malattia. Forse è giusto limitarsi a questo senso e non andare oltre. Non è al "Menti" che l'AlbinoLeffe deve perpetrare la sua storia.  

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questo pomeriggio allo stadio "Romeo Menti" di Vicenza.

TOP:

Rauti-Vitale-Caferri (Vicenza): una capolista ha bisogno del suo bomber e questo bomber c'è. Si chiama Nicola Rauti, ha la maglia numero 7 e quello di oggi è il gol numero 7 in stagione. Vero che da titolare ha giocato solo contro la Pro Vercelli, ma di fatto il legnanese non aveva ancora segnato ad ottobre e se togli il gol ad un bomber questo non riesce nemmeno a dormire la notte. Pertanto bene la vittoria, ma che abbiano segnato proprio i Rauti e gli Stuckler è ancora più importante in chiave di fiducia futura. In casa biancorossa bene in realtà tutti, soprattutto Vitale perché quel gol l'ha voluto e cercato ma anche la fascia destra dove soprattutto Caferri ha dettato legge andando ad inchiodare i difensori seriani alle proprie responsabilità. E' difficile, ad ogni modo, qualcuno che si allontani, in peggio, da una piena sufficienza. E' allora questo Vicenza è sì indubbiamente "singoli", ma è prima di tutto autenticamente "gruppo". E ORA TUTTI SUL DIVANO

Sali-Angeloni (AlbinoLeffe): poche le note positive. Qualche guizzo Sali lo crea sempre, soprattutto nel primo tempo (nella ripresa naufraga come tutti), a dimostrazione che sembra davvero una pesca dalla D azzeccata. E' una sensazione che non nasce da oggi ma che cresce pian piano nell'ultimo mese. E' un gol che vale poco nell'economia del campionato ma può avere un peso enorme nell'economia del percorso di crescita di Angeloni, ragazzo cresciuto nel vivaio ed è quasi un segno del destino che proprio un ragazzo del vivaio abbia segnato nei minuti della notizia della scomparsa della moglie del presidente Andreoletti, l'uomo che più di tutti a Zanica ha creduto nel binomio imprescindibile calcio-formazione. Per il resto, è giusto utilizzare questa rubrica per contestualizzare la sconfitta. Non un alibi, ma la giusta fotografia della realtà: tanti infortuni e dunque tanti giocatori che non possono tirare il fiato, da Ambrosini a (soprattutto) il terzetto difensivo. E' un 3-1 figlio infatti anche della stanchezza di alcuni singoli e questo è un elemento che entra nel piatto. Lecco-Vicenza-Brescia: è un trittico che lascia all'AlbinoLeffe di ora, oggettivamente, pochi margini di speranza. CHE FILOTTO DI AVVERSARIE! 

FLOP:

(Solo) qualche patemino nel finale: e che vuoi dire di una squadra che ha pareggiato una partita (un secolo fa, si andava ancora in spiaggia), ne ha vinte nove di cui le ultime otto partite giocate? Niente, questa parte della rubrica finisce qui. E' una squadra che davvero offre sempre la sensazione di essere mentalizzata per chiudere ogni partita prima dei novanta minuti, sempre concentrata e con una capacità di ribaltare la fase che non si apprezza nelle avversarie dirette, forse nemmeno nel Brescia di Diana, la contendente almeno sulla carta più temibile. Qualche leggero allentamento della presa in due momenti ben distinti della gara: l'inizio della ripresa e i minuti finali dopo il gol di Angeloni, anch'esso comunque prodotto (anche) da una mezza dormita (di massa, erano almeno in quattro attorno al baby bluceleste) difensiva. Ma a ben guardare, trattasi più di sussulti d'orgoglio da parte degli avversari che un reale appannamento dei biancorossi. SI', QUESTO VICENZA OGGI UN SEGNALE FORTE L'HA LANCIATO

Anche i gol subiti è ora dato da attenzionare (AlbinoLeffe): il gol di Angeloni è una gioia...in casa Angeloni, non molto oltre quella casa. Perché rimane, anche a Vicenza pur campo difficilissimo, la sensazione di un parco attaccanti senza il killer-instinct. Magari efficaci nel lavoro sporco, magari anche molto protesi al dialogo (l'assist per Mattia è di Svidercoschi, per dire) ma con poche cartucce da sparare e quelle poche quasi mai nello specchio. Insomma, ci sono tante punte più o meno bravine, ma a metà ottobre Lopez non ha trovato (o meglio: potuto trovare) la quadra per stabilire una gerarchia che invece sembra già essere delineata negli altri reparti: e questo è un problema. Da oggi, probabilmente, si aggiunge anche il dato delle reti subite, sedici. E' una in meno delle peggiori difese del girone, un dato che poco dovrebbe confacersi ad una pretendente alla pur ampia (troppo ampia: non ci stanchiamo mai di ripeterlo) zona play-off. Sicuramente Potop un po' in difficoltà, così come Baroni in una zona, quella mancina, per novatasette minuti scoperta a qualsiasi intemperia. SABATO BRESCIA E POI E' DI NUOVO IL (VERO) CAMPIONATO DELL'ALBINOLEFFE