Top & Flop di Pergolettese-AlbinoLeffe

17.10.2021 20:53 di Francesco Moscatelli   vedi letture
Lambrughi, TOP Pergolettese
TMW/TuttoC.com
Lambrughi, TOP Pergolettese
© foto di Federico Gaetano

Basta un rigore trasformato da Varas, al decimo della ripresa, per cambiare le tendenze non solo di una partita ma anche anche degli ottobre di Pergolettese e AlbinoLeffe. La prima, vittima di una striscia negativa che cominciava a raccontare ordini di grandezza preoccupanti, la seconda autrice di un autunno di grande personalità prima dello stop interno contro il Renate. Più facile, in una ipotetica schedina, indicare il vecchio "2", senz'altro "pagato" meno rispetto al successo interno. E' finita diversamente, nonostante gli assalti seriani sul finale con l'incornata di Cori, la punizione di Gelli, il colpo di testa di Riva. E' finita diversamente: per una Pergolettese finalmente più arcigna, per un AlbinoLeffe inaspettatamente imbronciato.  

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nel match disputato questo pomeriggio allo stadio "Giuseppe Voltini" di Crema. 

TOP:

Lucchini-Lambrughi-Galeotti (Pergolettese): l'abbraccio dei giocatori a fine match con il proprio allenatore Stefano Lucchini è, inequivocabilmente, la foto di copertina. Ed è giusto così. Anche perché in un calcio troppo spesso affetto da dietrologie sciocche, si ha spesso la sensazione di vivere vendette interne, rese dei conti beffarde, squadra vs. allenatore fino alle prove più autolesionistiche. Eh no, invece no. Spesso, molto frequentemente, non è così: sono solo difficoltà che sembrano montagne, da scalare tutti insieme e grazie all'essere tutti insieme. Bene dunque la scelta di una formazione compatta, bene la scelta di giocare una partita per nulla di fioretto fino quasi a farla diventare brutta, bene la difesa che, con tre centrali di ruolo, è riuscita in qualche modo a cavarsela, grazie anche agli interventi di Galeotti che, a bocce ferme, sono risultati determinanti per questi tre punti semplicemente vi-ta-li. UNA SETTIMANA DA AFFRONTARE DI SLANCIO 

Una supremazia relativa nella prima mezz'ora (AlbinoLeffe): ci vuole un po' per trovare il "meglio" dell'AlbinoLeffe di questa sera. Sicuramente il ritorno negli spogliatoi ha detto che, ai punti, meglio i seriani. Non in termini di tiri nello specchio, ma almeno un possesso palla più spiccato, alcune discese tipiche del gioco bluceleste (con un Tomaselli che non ha demeritato e forse qualcosa poteva dare ancora nella ripresa), un gioco aereo giustamente alla ricerca di un Cori sempre presente nell'azione (e fin troppo generoso, tanto da pagare dazio in occasione dell'episodio che spacca la partita). Paradossalmente, pur con un Galeotti praticamente inoperoso, il "buono" (o discreto, meglio) dell'AlbinoLeffe odierno è qui. Riva centrale può rappresentare una carta valida per nuove soluzioni difensive, visto che a questa retroguardia accusa un naturale deficit di esperienza; di buon auspicio il debutto di Martignago, jolly da utilizzare per smuovere temi tattici incancreniti su una pagina ancora intonsa. QUALCOSA...OGGI NON PIU' DI QUALCOSA

FLOP:

Morello (Pergolettese): dura un solo tempo la partita di Morello, esterno offensivo che necessita di ulteriore tempo per ritrovare lo smalto della scorsa stagione. Poco presente nella manovra gialloblu, lascia il posto ad un Guiu Villanova che offre un po' di brio ad una squadra già galvanizzata per il vantaggio colto al decimo minuto della ripresa. Una prestazione un po' incolore all'interno, peraltro, di un primo tempo dal "grigio" generalizzato, tanto che pure il suo compagno di reparto non ha potuto giocare un numero adeguato di palloni. Una prima frazione contrassegnata, in tema di colori, dal giallo delle ammonizioni fioccanti. Ma, in fondo, "sporcare" la partita era proprio una delle (attualmente poche) chiave possibili per una Pergolettese in cerca di punti. In questo senso: missione compiuta, anche con merito. NON LA PARTITA ADATTA PER DETERMINATI GIOCATORI

Il gioco e diversi singoli (AlbinoLeffe): per fare un nome difficilmente oggi si può sbagliare. Sarebbe giusto indicare Gușu (la cui partita dura solo un tempo), sarebbe giusto indicare Miculi (colpevolmente ammonito, esattamente come il rumeno, e poi sempre condizionato dal cartellino, fino al calcio di punizione provocato per porta al conseguente rigore), sarebbe giusto indicare anche coloro, più esperti, che dovrebbero trascinare nei momenti di difficoltà e non sono sostanzialmente pervenuti, al di là di qualche calcio piazzato. Ma giornate negative possono averle tutti, di fatto -tra l'altro- questo è il primo vero inciampo dopo due mesi. Più che altro è mancata la risposta sul piano del gioco soprattutto nella ripresa, anche se Galeotti si è superato proprio nell'ultima mezz'ora su Cori e Riva. Ma questo dato statistico non deve fuorviare la lettura: la partita non è costruita solo di occasioni. In questo senso, meglio il primo tempo che la ripresa che ha visto il gioco bluceleste scemare proprio quando il tabellino invocava un cambio di passo. ORA TESTA A MERCOLEDI'