Vicenza, Gagno: "Giocare nella capolista significa che c'è più pressione"
Riccardo Gagno, portiere del Vicenza, è stato ospite di 'Rigorosamente calcio'. Le sue parole sono state raccolte dai colleghi di trivenetogoal: “Cosa significa giocare in una squadra che è in testa? C’è più pressione rispetto a squadre che lottano per altri obiettivi ma è anche il bello di giocarsi cose importanti. Come si termina una partita comincia già la successiva, Gallo ci aveva avvertiti ma siamo partiti con la retromarcia. Nonostante questo siamo andati in vantaggio e poi nella ripresa siamo stati bravi perché eravamo in inferiorità numerica, questo ci deve servire da lezione per il futuro perché siamo mentalizzati.
All’intervallo? Gallo ci ha tirato le orecchie e poi abbiamo messo qualcosa di più.
La parata più complessa? L’uscita su Pellegrini.
Il rapporto con il mister? Gallo lo avevo già avuto a Terni, vuole trasmettere alla squadra una mentalità vincente, sta sempre sul pezzo anche se si sta vincendo.
Le ammonizioni? Sono situazioni di gioco, il primo cartellino di Sandon è stato troppo esagerato.
La mia abilità con i piedi? Da piccolo non volevo fare il portiere, ero uno dei più alti e sono andato in mezzo ai pali così mi è cominciato a piacere il ruolo.
Il mio rapporto con la difesa? Parliamo durante i momenti più complicati e cerco di farmi sentire con loro per sistemare qualcosa.
Cosa significa giocare in una squadra forte in cui c’è poco spazio per mettersi in mostra? Bisogna stare sul pezzo e non mollare l’attenzione ed essere poi determinanti.
A chi mi ispiro? Penso sia scontato dire Buffon, oppure Caprile degli attuali".
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