Pres Sestri L.: "La Lucchese è una squadra fallita. Fatta concorrenza sleale"

Pres Sestri L.: "La Lucchese è una squadra fallita. Fatta concorrenza sleale"TMW/TuttoC.com
Stefano Risaliti
Ieri alle 10:45Girone B
di Valeria Debbia

Il duello Sestri Levante-Lucchese è già lanciato nonostante manchino dieci giorni alla prima delle due sfide di playout che decideranno sul- la permanenza in serie C. Le punzecchiature  arrivate da parte del tecnico Giorgio Gorgone ("C’è un po' di amarezza per come è finita oggi perché disputare dei playout con 14 punti di vantaggio sulla penultima (8 ufficiali in classifica più 6 di penalizzazione, ndr) non è sportivamente corretto") non potevano passare sotto silenzio in casa corsara.

E il presidente Stefano Risaliti si è fatto sentire dalle colonne de Il Secolo XIX: "«Voglio premettere che non ce l'ho con i giocatori della squadra avversaria che sono stati magnifici nel reggere prima con la testa e poi con il fisico una situazione extracampo complicatissima. Meno che mai posso rimproverare qualcosa agli ammirevoli tifosi de "La Pantera" che addirittura si sono tassati per consentire ai loro beniamini di effettuare delle trasferte. Ma quando leggo che il playout non avrebbero dovuto esserci perché i punti di distacco tra Sestri e Lucchese sono 14 (contando i 6 di penalizzazione) e non 8 debbo replicare.

Come si può facilmente intuire dalle istanze di fallimento presentate da diversi soggetti, tra gli altri la Procura della Repubblica, la Lucchese è una squadra fallita. Con l'udienza decisoria che si terrà il 13 maggio. Cioè noi andremo a Lucca ad affrontare una squadra che dopo poche settimane, qualunque sia l'esito del campo, ha pochissime chance di sopravvivere. E poi c'è la questione mercato di riparazione. A gennaio nonostante ci fosse stato un passaggio di proprietà e un altro fosse alle porte (alla fine ce ne sarà anche un terzo fatto da un imprenditore romano volatilizzatosi poco dopo) la Lucchese ha effettuato una campagna acquisti molto importante. Prendendo giocatori che poi non hanno visto neppure un centesimo. Ho subito quella che a casa mia si chiama concorrenza sleale.

Avrei potuto fare lo stesso anch'io, andando a prendere grossi nomi e garantendo loro lauti ingaggi e poi una volta salvatomi non mantenere gli impegni. Purtroppo io sono una persona seria e ci tengo alla onorabilità mia, della mia società e dei suoi uomini" ha concluso il numero uno dei Corsari.